Alda Merini: le frasi indimenticabili della poetessa dei Navigli

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Alda Merini è stata una poetessa e scrittrice italiana. Nata a Milano in una famiglia modesta, l’autrice fin dalla giovinezza fu costretta a fare i conti con un disturbo bipolare che la costrinse a frequenti ricoveri in istituiti di igiene mentale.

Proprio la drammatica esperienza dell’ospedale psichiatrico ha ispirato alcune delle sue opere più celebri e commoventi come la raccolta di poesie La Terra Santa del 1984. Alda Merini si è spenta a Milano nel 2009 e le sue spoglie riposano presso il Cimitero Monumentale, nella Cripta del Famedio.

Ecco le frasi più belle tratte dalle poesie di Alda Merini, voce dallo stile unico che ha saputo toccare le corde più profonde dell’anima.

Credo che contro la pazzia niente e nulla possano valere.

La bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta e della luce che ne è venuta fuori.

Si può essere qualcuno semplicemente pensando.

Di fatto, non esiste pazzia senza giustificazione e ogni gesto che dalla gente comune e sobria viene considerato pazzo coinvolge il mistero di una inaudita sofferenza che non è stata colta dagli uomini.

Ringrazio sempre chi mi dà ragione.

Ho la sensazione di durare troppo, di non riuscire a spegnermi: come tutti i vecchi le mie radici stentano a mollare la terra. Ma del resto dico spesso a tutti che quella croce senza giustizia che è stato il mio manicomio non ha fatto che rivelarmi la grande potenza della vita.

Le mosche non riposano mai perché la merda è davvero tanta.

Anche la follia merita i suoi applausi.

Durante le estasi ci si denuda per vedere l’assoluto.

Gli uomini mi piacciono finché non mi spingono al pianto.

Gusto il peccato come fosse il principio del benessere.

Ho cominciato a piangere per gioco, e poi ho creduto che fosse il mio destino.

Mi sveglio sempre in forma e mi deformo attraverso gli altri.

Nessuno rinuncia al proprio destino anche se è fatto di sole pietre.

Non si può descrivere un cosa che non si è mai amata.

Non sono bella, sono soltanto erotica.

Non sono una donna addomesticabile.

La gente quando non capisce inventa e questo è molto pericoloso.

Ma anche io come Pinocchio vendo il mio abbecedario per un bacio d’amore.

Mi hanno detto che sei un po’ bianco e nero un po’ teppista e un po’ Eldorado ma quando mi baci diventi acqua materna diventi prato limpido diventi il mio destino.

Chi è a corto di bugie non può salvarsi.

L’aforisma è il sogno di una vendetta sottile. L’aforisma è genio e vendetta e anche una sottile resa alla realtà biblica. Chi fa aforismi muore saturo di memorie e di sogni ma pur sempre non vincente né davanti a Dio né davanti a se stesso né davanti al suo puro demonio.

Perché mi dici cose fuggenti che non sanno di vero, perché inganni te stessa? Il violino armonico che avevi dentro si è rotto per sempre. Inutile sperare. Così spero che qualcuno bussi alla porta, e non solo il vento.

Il paradiso non mi piace perché verosimilmente non ha ossessioni.

Chi è convinto di farci del bene spesso ci rovina.

Svengo sulle tue mani, svengo sulle tue labbra, ma se ti tocco il fatto mi compongono perché lì molti anni fa tu sei morto amandomi d’amore puro.

La salute non ha mai prodotto niente. L’infelicità è un dono. Io mangio solo per nutrire il dolore. La preparazione alla morte dura una vita intera.

I sassi abbandonati nelle acque a volte non han fiore di speranza così come non spero nel tuo amore.

I veri innamorati sono quelli che fuggono.

Il dolore non è altro che la sorpresa di non conoscerci.