Ayrton Senna, le migliori frasi del leggendario campione

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Ayrton Senna non è stato solo un asso, un campione, un fuoriclasse delle quattro ruote. Ayrton senna è stato ed è una leggenda. Nato a San Paolo il 21 marzo 1960 e soprannominato Magic, ebbe un carisma oltre i limiti, che non solo gli permise di scrivere diverse pagine della storia della Formula 1 (tre volte campione del mondo – 1988, 1990 e 1991), ma gli consentì anche di diventare un’icona mondiale incarnante i valori dello sport e della sensibilità verso i più deboli. Uomo di grande fede, morì a Bologna il 1º maggio 1994 in seguito a un drammatico incidente nel Gran Premio di San Marino. Per la sua scomparsa, in Brasile furono proclamati tre giorni di lutto nazionale.

Di seguito viene proposto un ricco elenco di frasi celebri di Ayrton Senna.

Vincere senza rischi è come trionfare senza gloria!

Sono drogato. Drogato di vittoria. In questo momento sono totalmente dipendente dal successo: corro, vinco e dunque vivo.

Non saprete mai come si sente un pilota quando vince. Quel casco nasconde sentimenti incomprensibili.

La vita è troppo corta per avere dei nemici.

Non ho idoli. Ammiro il duro lavoro, la dedizione e la competenza.

Quattro ruote, un sedile, un volante. Questa è la mia vita sin dalla più tenera età.

Io voglio vincere sempre. L’opinione secondo cui la cosa importante è competere è un assurdità.

Il mio più grande errore? Penso che debba ancora accadere.

Nessuno ci ha ordinato di correre in F1, ma non siamo pagati per morire.

Non esiste curva dove non si possa sorpassare.

Arrivare secondo significa soltanto essere il primo degli sconfitti.

Non è realistico pensare di vincere sempre ma io spero sempre che questo non sia il week-end in cui perdo.

Ognuno è veloce, in certi momenti. Bisogna essere un campione per essere veloce sempre.

La Formula 1 è politica e denaro. Quando non sei ancora importante devi affrontare questo tipo di cose.

Ho bisogno di fare qualcosa di speciale. Ogni anno qualcuno vince un titolo. Io voglio fare di più.

Quello che sento in una macchina che corre 300 chilometri all’ora? L’emozione, il piacere e la sfida.

Correre, competere, è nel mio sangue, fa parte della mia vita.

Sono certo che un giorno guiderò una rossa Ferrari, è uno dei miei sogni.

Se fosse facile, saremmo tutti campioni.

Se guadagni tanto è perché lo meriti e vali tanto.

Io non potrei mai, una volta smesso di correre, avere un futuro in F1, come hanno fatto molti miei colleghi. Ho troppe cose buone dall’altra parte della mia vita per scegliere di restare sempre in F1.

Se un giorno dovessi avere un incidente che mi dovesse costare la vita vorrei che fosse sul colpo. Non vorrei passare ore a soffrire in ospedale o passare il resto della vita in una sedia a rotelle. Io voglio vivere intensamente perché io sono una persona intensa.

La pole position è come una gara di cento metri. Dai tutto quello che hai, in quel minuto, minuto e mezzo, trattenendo il fiato in certe curve, non respirando per bilanciare meglio la vettura, per aumentare la sensibilità.

Ne ho già ottenute 52 e spero di conquistarne ancora. Ogni volta che ottengo una pole position, mi sento rinascere e voglio accaparrare la prossima, anno dopo anno, pole dopo pole.

Se una persona non ha più sogni, non ha più alcuna ragione di vivere. Sognare è necessario, anche se nel sogno va intravista la realtà. Per me è uno dei principi della vita.

Quando mi mancherà un centesimo di secondo rispetto al giorno prima pianterò tutto.

I ricchi non possono vivere su un’isola circondata da un oceano di povertà. Noi respiriamo tutti la stessa aria. Bisogna dare a tutti una possibilità.

C’è qualcosa di speciale nel concentrarsi su se stessi, nel conoscere i propri limiti, capire la natura della propria forza, quali sono le proprie capacità, per cercare di arrivare ad essere una persona meno spigolosa.

Pensi di avere un limite, così provi a toccare questo limite. Accade qualcosa. E Immediatamente riesci a correre un po’ più forte, grazie al potere della tua mente, alla tua determinazione, al tuo istinto e grazie all’esperienza. Puoi volare molto in alto.

Non potrai mai cambiare il mondo da solo. Però puoi dare il tuo contributo per cambiarne un pezzetto. Quello che faccio davvero io per la povertà non lo dirò mai. La Formula Uno è ben misera cosa di fronte a questa tragedia.

Fate tutto sempre con molto Amore e molta Fede in Dio.

È tutto molto soggettivo, nel campo della fede, e può anche essere discutibile. Io dico che ho sempre ottenuto tutto ciò che ho chiesto.

Per quanto mi riguarda l’importante è essere in pace con se stessi. Il modo per trovare questo equilibrio per me passa attraverso la fede in Dio.

Noi purtroppo siamo troppo piccoli per capire le Sue ragioni e i Suoi motivi (di Dio, ndr), però tutto quello che succede in questo mondo di buono o di non buono è sotto il Suo controllo, sotto la Sua approvazione.

Credo si possa correre a 300 all’ora limitando il rischio al minimo. Occorre sedersi ad un tavolo insieme ai rappresentanti della federazione e ai costruttori. Bisogna impegnare uomini e soldi nella ricerca del migliore compromesso tra sicurezza e spettacolarità.