Barack Obama, le frasi più belle del Presidente

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Al nome di Barack Obama è legato uno dei momenti che più hanno segnato la storia americana. Obama è infatti la prima persona di origini afroamericane ad aver ricoperto il ruolo di Presidente degli Stati Uniti d’America. Avvocato impegnato in importanti cause per la difesa dei diritti civili, l’ex presidente ha presto deciso di dedicarsi alla politica aderendo al Partito Democratico.

Nel 2009, con la sua elezione a 44esimo presidente degli Stati Uniti, Obama ha lasciato il segno nella Storia. Figura magnetica e di grande fascino, il presidente americano è diventato in breve una vera e propria icona moderna.

Di seguito sono state raccolte alcune delle più belle frasi pronunciate da Barack Obama durante i suoi appassionati discorsi.

Yes We can!

Non c’è un’America nera e un’America bianca, un’America latina e un’America asiatica: ci sono gli Stati uniti d’America.

In un’America generosa non si ha bisogno di essere ricchi per realizzare le proprie potenzialità.

Purtroppo non ho antenati italiani ma mi considero un italiano onorario perché amo tutto dell’Italia.

Ho scelto di fare il presidente solo perché non potevo essere Bruce Springsteen.

Dobbiamo resistere alla tentazione del tribalismo e dell’autoreferenzialità, proprio quando l’odio brucia più forte.

Io credo ancora che l’America sia l’ultima e migliore speranza sulla terra.

Mandela ha mostrato il potere in azione, la forza di rischiare in nome dei nostri ideali.

È più facile dare inizio a una guerra che porle fine.

La libertà di stampa è vitale per una democrazia.

Nel 2008 il mio slogan era “Yes we can.” Nel 2013 invece era “control-alt-canc”.

Non importa chi è al potere: è il governo del popolo ed eletto dal popolo a fissare l’unico parametro per tutti coloro che sono al potere.

La cosa più frustrante per me è che gli Stati Uniti continuano a essere l’unico Paese avanzato che non ha leggi di buon senso per il controllo delle armi.

Penso di essere un buon presidente, e credo che se mi ricandidassi vincerei. Però non posso. La legge lo vieta e nessuno è al di sopra della legge, neppure il presidente.

Alcuni hanno detto che do la colpa di molti problemi ai miei predecessori, ma non dimentichiamo che questa è una pratica introdotta da George W. Bush.

Se qualcuno spedisse razzi nella mia casa dove dormono le mie due figlie la notte, farei tutto per fermarlo, e mi aspetto che Israele faccia lo stesso.

Come è stato ben documentato io ho fumato marijuana quando ero giovane, la considero un’abitudine sbagliata ed un vizio, ma non molto diverso dalle sigarette che ho fumato anche da grande. Ma non penso che sia più pericoloso dell’alcol.

È facile cantare in tempi felici. Ma è duro farlo di fronte agli insulti, alle paure, alla minaccia della violenza, in mezzo all’odio o al silenzio dell’inazione.

In una occasione come questa mi piace ricordare che io sarò anche il presidente, ma lui è e resta il Boss. (Consegnando un premio a Bruce Springsteen)

Non ho tolleranza alcuna per i Paesi che tentano di trattare le persone gay o lesbiche o transgender in modo intimidatorio o che li danneggi.

L’ISIS non è musulmano. Nessuna religione perdona lo sterminio di innocenti, e la maggior parte delle vittime dell’Isis sono stati dei musulmani.

America, questo è il nostro momento. Questa è il nostro tempo. Il tempo di voltare pagina rispetto alle politica del passato. Il tempo di apportare una nuova energia e nuove idee alle sfide che abbiamo di fronte. Il tempo di offrire una direzione nuova al Paese che amiamo.

Noi siamo gli schiavi che costruirono la Casa Bianca e l’economia del Sud. Noi siamo i braccianti e i cowboy che conquistarono l’Ovest, e la moltitudine di operai che realizzarono le ferrovie, innalzarono grattacieli e si riunirono in sindacati per tutelare i propri diritti.

Dobbiamo avere cura di questo giardino della democrazia perché le cose possono precipitare velocemente. Come è successo in Germania negli anni ’30, dove nonostante la democrazia della Repubblica di Weimar e secoli di progresso culturale e scientifico Adolph Hitler è arrivato a dominare.