Charles Baudelaire, 48 frasi del poeta

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Charles Baudelaire è stato un celebre poeta e scrittore francese. Nato a Parigi nel 1821, Baudelaire è considerato tra i più importanti e influenti autori del XIX secolo. Esponente chiave del simbolismo, nel 1857 il poeta dalla vita decisamente turbolenta diede alle stampe la sua opera più celebre: I fiori del male.

La celebre raccolta di poesie, opera principale dell’autore parigino, è considerata uno dei classici della letteratura francese e mondiale. La sua pubblicazione procurò al poeta l’accusa di offendere la morale pubblica e il buon costume. Per questo Baudelaire fu processato e condannato a pagare una multa e ad eliminare dalla raccolta sei componimenti ritenuti ‘osceni’.

In questa pagina troverete alcune delle più belle frasi tratte della opere di Charles Baudelaire.

Il più bel trucco del Diavolo sta nel convincerci che non esiste.

Una passione sfrenata per l’arte è un cancro che divora ogni altra cosa.

Tre esseri soltanto sono rispettabili: il prete, il guerriero, il poeta. Sapere, uccidere e creare.

Nell’amore, c’è questo di fastidioso: che è un crimine in cui non si può fare a meno di un complice.

Colui che facilmente si sposa alla folla, conosce le gioie febbrili di cui resteranno eternamente privati sia l’egoista, chiuso come un forziere, sia il pigro, rintanato come un mollusco.

È ora di ubriacarsi! Ebbri! Per non esser gli schiavi seviziati del Tempo: ubriachi! Senza tregua! Di vino, di poesia o di virtù. A piacer vostro.

Tienti i sogni: i saggi non ne hanno di così belli come i pazzi!

L’amore, per me, non è che un materasso d’aghi fatto per procurare da bere a crudeli puttane.

Il Dandy deve aspirare ad essere sublime senza interruzione; deve vivere e dormire davanti a uno specchio.

Il mondo procede soltanto per mezzo del Malinteso.

Un uomo che beve soltanto acqua ha un segreto da nascondere ai propri simili.

Dopo una gozzoviglia, ci si sente sempre più soli, più abbandonati.

Vi sono in ogni uomo, in ogni ora, due postulazioni simultanee, una verso Dio, l’altra verso Satana.

De Maistre ed Edgar Poe mi hanno insegnato a ragionare.

Diffidiamo del popolo, del buon senso, del cuore, dell’ispirazione, e dell’evidenza.

Dio è il solo essere che, per regnare, non ha nemmeno bisogno di esistere.

Lo stoicismo, religione che ha un solo sacramento, il suicidio!

L’Arte è lunga, breve è il Tempo.

Tutto ciò che è creato dallo spirito è più vivo della materia.

Chi non sa popolare la propria solitudine, nemmeno sa esser solo in mezzo alla folla affaccendata.

Amare le donne intelligenti è un piacere da pederasti.

Il trono e l’altare, massima rivoluzionaria.

Il tempo si può dimenticare solo servendosene.

Soltanto a poco a poco si fa tutto.

L’uomo che di sera dice la sua preghiera è un capitano che mette le sentinelle. Può dormire.

Sappi dunque i godimenti di una vita aspra; e prega, prega senza sosta. La preghiera è serbatoio di forza.

Anche se Dio non esistesse, la Religione sarebbe ancora Santa e Divina.

Dio è uno scandalo, uno scandalo che rende.

Quando il nostro cuore ha fatto la sua vendemmia, vivere non è che male.

L’uomo è un animale adoratore. Adorare significa sacrificarsi e prostituirsi. Perciò ogni amore è prostituzione.

Bisogna lavorare, se non per amore, almeno per disperazione, perché, tutto ben considerato, lavorare è meno noioso che divertirsi.

Ma che importa l’eternità della dannazione a chi ha provato, in un secondo, l’infinito della gioia?

Fottere è aspirare a entrare in un altro, e l’artista non esce mai da se stesso.

Lo studio della bellezza è un duello in cui l’artista urla di spavento prima di esser vinto.

E a che serve realizzare i progetti, se nel progetto c’è già abbastanza godimento?

L’immaginazione domina il regno del vero e, all’interno di questo regno, il possibile è soltanto una regione.

Si possono fondare imperi gloriosi sul delitto, e nobili religioni sull’impostura.

La donna è senza dubbio una luce, uno sguardo, un invito alla felicità, e talvolta il suono di una parola.

Poiché vi sono sensazioni deliziose in cui la vaghezza non esclude l’intensità, e non c’è punta più acuminata dell’Infinito.

Quest’orrore della solitudine, il bisogno di dimenticare il proprio io in una carne estranea, è ciò che l’uomo chiama nobilmente bisogno di amare.

Che cos’è l’arte pura secondo la concezione moderna? È la creazione di una magia suggestiva che accoglie insieme l’oggetto e il soggetto, il mondo esterno all’artista e l’artista nella sua soggettività.

L’odio è un liquore prezioso, un veleno più caro di quello dei Borgia; perché è fatto con il nostro sangue, la nostra salute, il nostro sonno e due terzi del nostro amore. Bisogna esserne avari.

Nella mia infanzia, e ancora oggi, ho trovato sempre che quel che c’è di più bello in un teatro è il lampadario: un bell’oggetto luminoso, cristallino, complicato, circolare e simmetrico.

Non pretendo che la Gioia non possa unirsi alla Bellezza, ma affermo che la Gioia ne è uno degli ornamenti più volgari, mentre la Malinconia ne è, per così dire, l’illustre compagna: al punto che non riesco a concepire un tipo di Bellezza senza l’Infelicità.

La mia giovinezza non fu che un’oscura tempesta, traversata qua e là da soli risplendenti: tuono e pioggia l’hanno talmente devastata che non rimane nel mio giardino altro che qualche fiore vermiglio.

La Natura è un tempio ove pilastri viventi lasciano sfuggire a tratti confuse parole.

Uomo libero, sempre tu amerai il mare! Il mare è il tuo specchio; tu miri, nello svolgersi infinito delle sue onde, la tua anima. Il tuo spirito non è abisso meno amaro.

Il vino e l’uomo mi fanno pensare a due lottatori tra loro amici, che si combattono senza tregua, e continuamente rifanno la pace. Il vinto abbraccia sempre il vincitore.