Dario Fo, 12 frasi celebri

Dario Fo è stato uno dei personaggi della cultura e dello spettacolo più prolifici e apprezzati degli ultimi decenni. Nato nel 1926 in provincia di Varese, Fo è stato non solo attore, regista e drammaturgo ma anche scrittore, illustratore e scenografo.

Uomo di teatro a tutto tondo, Fo è noto per i suoi testi teatrali ispirati dalla satira politica e sociale. Nel 1997 l’autore è stato insignito del Premio Nobel per la letteratura con la seguente motivazione: “Seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi“. Dario Fo si è spento a Milano il 13 ottobre del 2016, tre anni dopo la morte della moglie Franca Rame a fianco della quale visse oltre 60 anni.

Si riportano di seguito alcune delle celebri frasi di Dario Fo.

La cultura non si può ottenere se non si conosce la propria storia.

La dimensione delle verità; ce n’è una, quella del padrone che noi cerchiamo di confutare se non altro di dire da dove nasce.

Il caso di Luttazzi, uno che la satira la fa senza sconti, è illuminante: cacciato su due piedi. Colpirne uno per educarne cento.

L’uomo senza idee, come diceva Voltaire, è un imbecille.

La vita è una meravigliosa occasione fugace da acciuffare al volo tuffandosi dentro in allegra libertà.

Il riso è sacro. Quando un bambino fa la prima risata è una festa. Mio padre, prima dell’arrivo del nazismo, aveva capito che buttava male; perché, spiegava, quando un popolo non sa più ridere diventa pericoloso.

La satira è un’espressione che è nata in conseguenza di pressioni, di dolore, di prevaricazione, cioè è un momento di rifiuto di certe regole, di certi atteggiamenti: liberatorio in quanto distrugge la possibilità di certi canoni che intruppano la gente.

Fermare la diffusione del sapere è uno strumento di controllo per il potere perché conoscere è saper leggere, interpretare, verificare di persona e non fidarsi di quello che ti dicono. La conoscenza ti fa dubitare. Soprattutto del potere. Di ogni potere.

La risata, il divertimento liberatorio sta proprio nello scoprire che il contrario sta in piedi meglio del luogo comune… anzi, è più vero… o almeno, più credibile.

Dato che esistono oratori balbuzienti, umoristi tristi, parrucchieri calvi, potrebbero anche esistere politici onesti.

Siamo costretti, dato che c’è la crisi, a immaginarci un pensiero nuovo, sia di politica sia di economia, un pensiero!

In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta. Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po’ le teste. Tutto il resto, la bellezza per la bellezza, non mi interessa.