Enzo Biagi, la voce del libero pensiero: le frasi famose del giornalista

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Enzo Biagi è stato un celebre giornalista e scrittore italiano. Nato in un piccolo paese alle porte di Bologna nel 1920, Biagi si convinse ad intraprendere la carriera di giornalista dopo aver letto Martin Eden di Jack London. Durante la Seconda Guerra Mondiale aderì alla Resistenza e nel corso degli anni ’50 il giornalista lasciò Bologna per approdare a Milano dove gli venne affidata la direzione di Epoca.

L’autore è considerato uno dei giornalisti italiani più importanti e famosi del XX secolo. Nel corso della sua carriera ha collaborato con le principali testate italiane e ha dato alle stampe numerosi saggi e due romanzi.

È stata stilata una raccolta con le frasi più belle e le citazioni più famose di Enzo Biagi.

Nella storia dell’umanità non cala mai il sipario. Se solo ci si potesse allontanare dal teatro prima della fine dello spettacolo.

I ricordi sono la nostra fortuna: in loro c’è tutta la bellezza del mondo.

Dopo la morte c’è solo la speranza di ritrovare persone care che adesso non ci sono più.

Un giornalista disonesto è un uomo che non ha rispetto né per se stesso né per il lettore.

È la divisa che fa dimenticare quello che la indossa.

Può un Paese sopravvivere a governanti inquisiti?

La televisione riempie molte solitudini.

Non si può raccontare nessuna storia senza un punto di vista.

Per me il mestiere che ho scelto, quello di giornalista, ha sempre significato raccontare la storia giusta al momento giusto.

Difficile capire l’Italia, quasi impossibile la Sicilia, un’isola abitata da italiani esagerati. Ci sono sempre due facce da decifrare, due possibilità.

È difficile non desiderare la donna d’altri, dato che quelle di nessuno, di solito, sono poco attraenti.

Considero il giornale un servizio pubblico come i trasporti pubblici e l’acquedotto. Non manderò nelle vostre case acqua inquinata.

Avrei fatto il giornalista anche gratis: meno male che i miei editori non se ne sono mai accorti.

Un uomo senza lavoro è un uomo umiliato.

Quando finisce la stagione delle speranze si apre lo spazio delle memorie.

La storia è una guida alla ricerca dell’uomo.

Credo nella libertà di espressione, cioè giornali e televisioni liberi di criticare il potere.

Cara Italia, perchè giusto o sbagliato che sia questo è il mio Paese con le sue grandi qualità e i suoi grandi difetti.

Sulla mia tomba, che sono ovviamente più lontano possibile, vorrei quest’epitaffio: “Scrisse sempre quello che poteva, mai quello che non voleva.

Denunciare è del giornalismo, proporre soluzioni è già politica.

La democrazia è fragile, e a piantarci sopra troppe bandiere si sgretola.

La società è permissiva nelle cose che non costano nulla.