Epicuro, le frasi del grande filosofo

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Epicuro è stato un filosofo greco vissuto tra il 342 e il 270 a.C. Il celebre pensatore fondò ad Atene l’epicureismo, ovvero una delle più importanti scuole filosofiche dell’età ellenistica. Tra i discepoli della sua scuola c’erano anche donne e schiavi, che studiavano e vivevano tra loro nel pieno rispetto dell’altro.

La riflessione filosofica di Epicuro abbraccia e approfondisce diverse tematiche e afferma che il sommo bene è il piacere. Il maestro spingeva i suoi discepoli a condurre una vita semplice e frugale, nel rispetto degli altri esseri viventi.

In questa pagina sono disponibili alcune frasi celebri di Epicuro che ne rappresentano al meglio il pensiero e l’ideologia.

I sapori semplici danno lo stesso piacere dei più raffinati, l’acqua e un pezzo di pane fanno il piacere più pieno a chi ne manca.

La ricchezza non consiste nell’avere grandi proprietà, ma nell’avere pochi bisogni.

La più grande ricchezza è nel bastare a se stessi.

L’uomo onesto coltiva saggezza e amicizia, l’una è un bene mortale e l’altra immortale.

Non sembra più nemmeno mortale l’uomo che vive fra beni immortali.

Il supremo frutto dell’autosufficienza è la libertà.

Ciascuno è maestro di se stesso e solo dentro di sé trova la ragione delle cose.

Meglio essere senza fortuna ma saggi che fortunati e stolti.

La natura non va forzata, ma persuasa.

Non la natura che è unica per tutti, distingue i nobili dagli ignobili, ma le azioni di ciascuno e la sua forma di vita.

Il giusto è privo in assoluto di turbamento, mentre l’ingiusto è ricolmo del turbamento più grande.

Non rovinare ciò che hai col desiderare ciò che non possiedi; ma ricorda invece che ciò che ora hai era una volta tra le cose di cui solo potevi sperare.

Con più piacere va incontro al domani chi meno ha bisogno del domani.

Bellezza e virtù e le altre cose simili si devono onorare se procurano piacere, altrimenti è meglio lasciarle stare.

Ogni uomo si diparte dalla vita come se ci fosse appena entrato.

Niente basta a quell’uomo per il quale ciò che basta sembra poco.

Non ho mai cercato di piacere alla folla, poiché la folla non gradisce ciò che sono, né io so ciò che la folla gradisce.

Sappi che il dolore non va temuto. Infatti se è intenso é breve, se è lungo non è intenso; e ricordati che il saggio è felice anche tra i tormenti.

Meglio per te giacere sicuro sulla paglia che trepidare su un letto d’oro e tra laute mense.

L’esatta coscienza che la morte non significa nulla per noi rende godibile la mortalità della vita, senza l’inganno del tempo infinito che è indotto dal desiderio dell’immortalità.

Lo smodato amore di ricchezze, se contro giustizia, è empio, e se con giustizia, è vergognoso; perché è condotta indecorosa risparmiare in modo sordido, anche se in conformità con la giustizia.

La necessità è un male, ma non è necessario vivere nella necessità.

L’uomo sereno procura serenità a sé e agli altri.

La ricchezza secondo natura ha confini ben precisi ed è facile a procacciarsi, quella secondo le vane opinioni cade in un processo infinito.

È non solo più bello ma anche più piacevole fare il bene anziché riceverlo.

Di fronte ad ogni desiderio bisogna porsi questa domanda: che cosa accadrà se il mio desiderio sarà esaudito, e che cosa accadrà se non lo sarà?