Franco Scoglio, le più belle frasi del Professore

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All’anagrafe Francesco, per tutti Franco Scoglio, il Professore del calcio italiano scomparso nel 2005 praticamente in diretta tv, colto da un malore. Il mister di Lipari classe 1941 ha collezionato molte panchine in carriera alla guida di diverse squadre, rimanendo particolarmente legato ai colori rossoblu del Genoa. Sono tutt’oggi celebri tante sue massime ed esternazioni rilasciate durante le interviste televisive.
Di seguito è stato stilato un elenco di frasi famose pronunciate da Franco Scoglio, il Professore con il Genoa nel cuore.

L’allenatore rivelazione? Quello che vince.

Morirò parlando del Genoa.

Io in campo guardo a 300 gradi, gli altri 60 li tengo per me.

Ci sono ventun modi per battere un calcio d’angolo.

Lippi è un allenatore eccezionale che non esce mai dal macinato (Epic fail).

Giacomo Leopardi? Mi piace la sua poesia perché è chiara e indecifrabile.

Nella mia vita ho subito microtraumi da libri.

Allenare più di sedici giocatori mi fa venire il mal di testa.

In campo faccio del mio peggio.

Sapevo che un mio giocatore la sera andava in discoteca fino a tardi, l’ho seguito e quando è entrato nel locale gli ho lasciato un biglietto nel tergicristalli con scritto:”Stai attento, il tuo allenatore lo sa!”…Non c’è andato mai più.

Io non ho bisogno dello yacht, mi basta una barchetta per pescare.

La Samp è come Dorian Gray, cultore dell’estetismo.

Tutte le mattine devo alzarmi odiando qualcuno.

La vittoria non mi da emozioni particolari ma odio la sconfitta. Quando perdo divento una bestia e a casa litigo con mia moglie.

In questa squadra ho a disposizione doppioni, triploni, quadripliconi nello stesso ruolo.

Il Genoa è una cosa particolare, ha un Dio tutto suo…

Abbiamo perso per l’errata applicazione di un meccanismo a “elle” rovesciata.

La Coppa Italia? Vale quanto la coppa del Nonno. La Coppa delle Coppe vale la Mitropa!

Sono un diverso perché non frequento il gregge: il sistema ti porta all’alienazione.

La corsa è il nostro vaccino, la tattica esasperata la nostra minestra.

Pagherei 2 biglietti per vedere Maradona.

Gli avversari hanno il sapore dei datteri.

Il gol preso a Bergamo calcisticamente non esiste.

Se dici giuve dico no, se dici Inter dico si, se dici Bologna dico no, se dici Napoli dico si; a Tunisi vado gratis, a Genoa vengo anche in C.

Lei, laggiù in fondo, mi deve ascoltare. Altrimenti io sto qui a parlare ad minchiam.(rivolgendosi a un giornalista)

Io non comando i giocatori, io li guido.

Se qui a Genoa non vinco uno scudetto in tre anni torno a Lipari a fare l’albergatore.

Esonerato dal Torino, ho brancolato per 2 anni nell’oscurità.

Io al Genoa sono il migliore allenatore al mondo.

Noi siamo il Genoa e chi non ne è convinto posi la borsa e si tolga le scarpe.

Noi non siamo il Roccapepe! Che poi dove cazzo sarà sto Roccapepe, magari è un paese bellissimo…

Io le tabelle non le sbaglio mai, Io sono un uomo da numeri.

Mi rilasso con i fumetti di topolino e con i film western: so già che avranno un lieto fine.

Io per lei non sono il signor Scoglio sono il Professor Scoglio.

Quando mantengo la testa sulle spalle posso combinare qualcosa di buono. Ho sbagliato due stagioni non ero lucido e mi sono prostituito.

L’uomo discende dall’Africa ed è per questo che sono arrivato qui io ad allenare.

So bene che alcuni mi danno dell’istrione, ma lei sa che faccia fa l’istrione? (All’intervistatore)

Sono un allenatore di strada, un po’ prostituta, che si arrangia.

Il presidente non esiste, la squadra non esiste e la società non esiste, ma nella maniera più assoluta: esiste solo tifoseria e tecnico.

Ragazzi questa formazione me l’ha predetta Dio.

Io i colori rosso e blu li ho nel sotto pelle, capisce? Non prendo in giro nessuno quando dico che il Genoa è tra le prime 10 squadre d’Europa, come nome.

Nel calcio è bene nascondere i propri pregi.

Sono un cristiano atipico, un opportunista, un Gigi Riva dell’inginocchiatoio.

Io odio la Sampdoria e non perdo occasione per ribadirlo.

Il mio calcio è fatto così: 47 per cento di tecnica, 30 per cento di condizione fisica, 23 per cento di psicologia.

Il doping è sempre esistito e i calciatori sono ignoranti, nel senso che ignorano elementi di chimica e farmacologia.

Che libidine quando perdo. La sconfitta mi esalta e mi fa assaporare stimoli insostituibili.

Io non faccio poesia. Io verticalizzo.

Mi faccia una domanda precisa, non posso fare dichiarazioni ad minchiam. (In risposta a un giornalista)

Ogni mattina mi guardo allo specchio e mi dico che Capello è la più grande offesa per la categoria. Mi vergogno di essere un allenatore.

La zona sporca è un accorgimento contro i buchi che può creare la zona pura. Il fuorigioco non è automatico quando lo sporco sta dietro. Diventa obbligatorio quando lo sporco scala in avanti al posto di uno dei quattro difensori in linea.