Frasi celebri su Londra tra storia, modernità e pioggia

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Londra è una delle città più importanti e ricche del mondo, nonché ghiotta meta turistica globale. Capitale dell’Inghilterra e del Regno Unito, oggi si presenta come un luogo altamente cosmopolita e multietnico. Il suo centro racchiude in sé svariate attrazioni e una miriade di tesori e monumenti storici. Naturalmente Londra ospita anche la sede dei reali inglesi. A Buckingham Palace risiede infatti il monarca del Regno Unito e il parlamento. Gli abitanti della capitale toccano quasi quota 9 milioni. Si tratta di una delle città più popolose del mondo.

Di seguito è stata stilata una lista di frasi e aforismi celebri su Londra, utili a descriverne tutta l’essenza.

Nessuno è sano a Londra, nessuno può esserlo
(Jane Austen)

I londinesi sono ombrelli in pena contro il loro vento
(Ivano Fossati)

A Londra nessuno fa commenti sul tuo modo di vestire
(Steven Berkoff)

Niente è certo a Londra, solo le spese
(William Shenstone)

Londra è un mistero. Parigi è una spiegazione
(GK Chesterton)

Non credo che si possa trovare niente che meriti il nome di società fuori di Londra
(William Hazlitt)

Chi non ha visto piovere a Londra, non ha visto Londra
(Edmondo de Amicis)

Londra è una moderna Babilonia
(Benjamin Disraeli)

Qui si parlano mille lingue, come nella torre di Babele
(Jules Vallès)

Non c’è nessun altro posto come Londra. Niente di niente, da nessuna parte
(Vivienne Westwood)

I fiori sono così comuni in campagna così come le persone lo sono a Londra
(Oscar Wilde)

Londra è un incanto
(Virginia Woolf)

A Londra, tranne il papa, c’è tutto. A Roma, tranne tutto, c’è il papa
(Pino Caruso)

Se riesci a sopravvivere da single a Londra, saprai come cavartela di fronte ad ogni difficoltà
(Che pasticcio, Bridget Jones!)

Credo che Londra è sexy perché è così pieno di eccentrici
(Rachel Weisz)

Questa è una caratteristica di Londra…la nebbia, signorina
(Charles Dickens)

Londra era una città prima che i sensi unici la trasformassero in un labirinto!
(Dylan Dog)

Il bel mondo londinese è un fast set, si muove rapidamente e non conosce distanze
(Giorgio Porro)

Parigi è una donna ma Londra è un uomo indipendente che fuma la pipa in un pub
(Jack Kerouac)

Se non lo trovi a Londra forse non esiste!
(I Grandi Magazzini Harrods)

Il Tamigi era bello, buio, e rapido in mezzo al miliardo di luci gialle e bianche della città…
(Charles Finch)

La buona società londinese conta migliaia di donne rimaste per loro libera scelta trentacinquenni per anni e anni
(Oscar Wilde)

Sono New York e Londra oggi le due più grandi lavanderie di danaro sporco del mondo
(Roberto Saviano)

Londra, quel grande immondezzaio in cui tutti gli sfaccendati e i fannulloni dell’impero si riversano irresistibilmente
(Arthur Conan Doyle)

Londra è nata dal nulla, non per motivi militari, ma essenzialmente per ragioni commerciali
(Alberto Angela)

Londra è un paradiso per il collezionista e la superficie di questo Eden delle cose vecchie e rare si estende a perdita d’occhio
(Giorgio Porro)

Passo molto tempo a Londra e non mi fa paura, ma ci si sente soli lì, anche se ci sono gli amici
(Shirley Henderson)

Ci sono due posti al mondo dove gli uomini possono scomparire con più facilità. La città di Londra e i mari del sud
(Herman Melville)

Se qualcuno è stanco di Londra è stanco della vita: perché a Londra si trova tutto ciò che la vita può darci
(Samuel Johnson)

A Londra si può vedere una massa umana di tali dimensioni e in tali condizioni, come non vi capiterà di vedere da svegli in alcun’altra parte del mondo
(Fëdor Dostoevskij)

Mandate a Londra un filosofo; per carità, non mandateci un poeta! Mandateci un filosofo e mettetelo a un angolo di Cheapside
(Henrich Heine)

Un uomo che sappia dominare sugli invitati di una cena a Londra può dominare il mondo. Il futuro appartiene al dandy. Saranno le persone squisite a governare
(Oscar Wilde)

Se questa Londra non fosse così nera, e la sua gente così pesante, se non ci fosse quest’odore di carbone e nemmeno questa nebbia, mi metterei persino a studiare l’inglese
(Frédéric Chopin)

Vado per strade trafficate, vicino / dove il Tamigi trafficato scorre/ e annoto in ogni volto incontrato / segni di debolezza, segni di dolore
(William Blake)

Nessuna città presenta una così disordinata varietà di forme, una così capricciosa mescolanza di bello, di brutto, di magnifico, di povero, di triste, di strano, di grande, di uggioso
(Edmondo de Amicis)

Gli stranieri, arrivando a Londra, commettono di solito due errori: inseguono i londinesi, che scappano; e cercano il centro, che non c’è. Esiste, è vero, il West End, ma è un centro artificiale
(Beppe Severgnini)

Londra abbonda troppo di nebbie e di gente seria. Se siano le nebbie che producono la gente seria o se sia la gente seria che produce le nebbie non saprei dire
(Oscar Wilde)

Londra non è certo attraente in confronto a Roma. Niente sole. Nebbia e pioggia. Proprio una città tetra. È simpatico andarci per le commedie, ma io non ci vorrei vivere
(John H. Secondari)

Uno dei difetti di Londra dal punto di vista di un uomo il cui cuore sia appena andato a pezzi è che è praticamente priva di luoghi selvaggi in cui si possa avanzare con sguardo impenetrabile
(P. G. Wodehouse)

Londra è il mio cuore e la mia anima, un perfetto mix di tradizione e sfrontatezza. New York è energia pura. Di Los Angeles adoro la luce incredibile e l’atmosfera rilassata, mentre Parigi ha un fascino e un’eleganza unici
(Victoria Adams)

A Londra ti imbatti in persone ricchissime dovunque, quasi tutte senza intelligenza o talento. Mi fa impazzire non aver pensato alla mia situazione finanziaria da ragazzo, invece di andarmene in giro depresso e litigare fra me e me
(Hanif Kureishi)

Lasciate che vi dica una cosa sulla capitale inglese: è un posto fantastico da visitare – la gente è splendida e ho conosciuto amici che dureranno una vita – ma è l’ultima città in cui vuoi vivere se ti piace la luce del sole, la birra fredda e l’insalata che non abbia dentro la maionese
(Jeff Wadlow)

Londra ha il pub. Se si dicesse che il pub è un luogo di cui uno possa dire: «bene, ora che ho lavorato andiamo al pub a berci sopra», direi probabilmente una bugia: il pub è semplicemente lugubre; ma se si entra nel campo del folklore, bisogna riconoscere che il pub è una delle cose più caratteristiche e genuine che sia dato di vedere oggigiorno a Londra
(Alberto Moravia)

Quando penso a questa grande città divisa in tante parti e quartieri la considero come un complesso composto di diverse nazioni differenti per costumi, maniere e interessi… In breve gli abitanti di St. James, sebbene vivano sotto le stesse leggi e parlino lo stesso linguaggio, sono un popolo diverso dagli abitanti di Cheapside che sono altrettanto separati da un lato, da quelli di Temple e, dall’altro, da quelli di Smithfield
(Joseph Addison)

Mio padre dice che essere un londinese non ha nulla a che vedere con il luogo in cui sei nato. Dice che ci sono persone che scendono da un jet di linea a Heathrow, passano attraverso l’ufficio immigrazione agitando qualsiasi tipo di passaporto, salgono sulla metropolitana e appena il vagone ferma a Piccadilly Circus sono già diventati londinesi
(Ben Aaronovitch)

Dov’è adesso il vecchio mondo? Dov’è Londra, quella fosca città di fumo e di tenebre, piena del frastuono e della rimbombante musica del disordine, con il fiume oleoso, luccicante, dalle rive coperte di fango e affollato di barche, i neri pinnacoli e la cupola annerita, la triste confusione di case anch’esse annerite dalla fuliggine, le miriadi di prostitute, i milioni di impiegati affaccendati? Persino le foglie degli alberi erano insudiciate da macchie nere e grasse
(H. G. Wells)

Pensavo che Londra fosse una città dove si potevano fare grandi cose, invece mi sono reso conto che noi italiani non l’abbiamo ancora colonizzata dal punto di vista gastronomico. Io ci ho provato: il ristorante era bellissimo, ci avevo investito un botto, avevo portato anche il culatello di Spigaroli e i fagioli del Purgatorio, ma non sono stati capiti. Comunque non potevo vivere in un posto dove non c’è il sole; ho bisogno di colori. Dopo due anni i miei piatti erano tutti bianchi e neri; allora ho venduto le mie quote
(Bruno Barbieri)