Clint Eastwood, pallottole e regia: le frasi celebri del e sul divo

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Clinton Eastwood, pallottole e regia. Il divo hollywoodiano è nato a San Francisco il 31 maggio 1930 e lungo la sua carriera è stato prima attore di successo e poi regista brillante, tra i più prolifici e influenti della storia del cinema. La fama arriva con l’immortale Triologia del dollaro, in Italia. Sono gli anni in cui viene diretto dal maestro Sergio Leone. La definitiva consacrazione giunge nel 1971, con la saga dell’Ispettore Callaghan. Nello stesso anno inizia a lavorare anche dietro la macchina da presa con Brivido nella notte. Negli anni successivi affina l’arte registica sfornando capolavori apprezzati da pubblico e critica. Tra i più noti e premiati ci sono Million Dollar Baby, Mystic River, American Sniper, Gran Torino, Hereafter, J. Edgar e The Mule – Il corriere.

Eastwood è considerato una delle figure più iconiche e rappresentative dell’intera storia della settima arte.

Di seguito è stato redatto un elenco delle frasi più celebri di e su Clint Eastwood.

Le opinioni sono come le palle: ognuno ha le sue

Curioso come un giorno sei in cima al mondo e qualche ora dopo tocchi il fondo

Vivo un giorno alla volta, cercando di fare il mio meglio

Siamo tutti il prodotto di ciò che abbiamo visto nella vita

Mi piace dirigere perché così evito di guardare la mia faccia sullo schermo

Il venir accusato ingiustamente è sempre l’ inizio di una storia drammatica

Chiunque sarà meglio di Obama

A 89 anni sono arrivato al punto che posso scegliere solo i ruoli che mi piacciono davvero

Non devi sminuire il pubblico, non devi pensare “Meglio rendere le cose un po’ più semplici”

Sergio Leone aveva diretto solo un altro film, ma mi avevano detto che aveva un buon senso dell’umorismo

Se qualcosa non va per il verso giusto, devi sforzarti di farcela andare. Se pensi che potrebbe piovere, alla fine pioverà

Sto bene. Ho una cosa da finire
(Nel novembre 2019, mentre intorno agli Studios a Hollywood è scoppiato un incendio e lui sta lavorando in una stanza di mixagggio)

Ciò che mi interessa più di ogni altra cosa nel lavoro e nella vita è la ricerca della verità. Questo percorso mi spinge ancora a dirigere film

Essere attore è un lavoro in cui devi concentrati sui particolari. Come regista devi invece essere capace di coordinare tutti questi dettagli e creare la tua visione di insieme

Siamo tutti stanchi del politically correct. Oggi siamo nel pieno della generazione “kiss-ass”, la generazione “pussy”: questo non si può dire, questo non si può fare, tutto è proibito. Altrimenti piovono accuse di razzismo

Sono partito per l’ Italia a lavorare con Sergio Leone, di cui ho dei bellissimi ricordi e che ringrazierò sempre per aver cambiato il corso della mia carriera

Spesso mi chiedono perché non vado in pensione. Sono una persona curiosa, lo sono sempre stata, mi piace scoprire cose nuove, espandere gli orizzonti

Ho lavorato anche con Vittorio De Sica, un regista che mi ha permesso di imparare a guardare le cose da diversi punti di vista, tutte esperienze che mi sono servite quando ho iniziato a dirigere

Citazioni su Clint Eastwood

Come Clint Eastwood è diventato Clint Eastwood? Senza sprecare troppe parole
(Orio Caldiron)

La questione Eastwood è proprio molto semplice: Clint è sempre Clint, siamo noi che abbiamo perso la brocca
(Andrea Coccia)

Anche se il più forte di tutti è Clint Eastwood, bestiale! Coraggio, fatti ammazzare… Dio, mi vengono i brividi tutte le volte che ci penso
(Carlo Lucarelli)

Avevo bisogno più di una maschera che di un attore, ed Eastwood a quell’epoca aveva solo due espressioni: con il cappello e senza cappello
(Sergio Leone)

Clint impartisce poche istruzioni ed è una cosa che apprezzo molto. La maggior parte delle istruzioni dei registi serve a soddisfare il loro amor proprio. Sono cose dette per le persone che li circondano, per far capire a tutti chi comanda. E spesso sono inutili
(Gene Hackman)

Mi piace il cinema di Clint Eastwood, le sue regie così asciutte e personali. Penso a Million Dollar Baby e a Gran Torino. Non era facile prevederlo cineasta quando lo si vedeva nei panni di un cowboy
(Carlo Delle Piane)

Clint Eastwood è un regista e un filmmaker straordinario, un’icona del cinema americano da decenni. Dai film della serie dell’Ispettore Callaghan è passato a una fase diversa, decisamente più seria. E ha mostrato di essere un formidabile narratore di storie
(Ben Affleck)

Nessuna cordialità, Clint stava sempre da una parte, sempre per cacchi suoi, era un po’ ombroso come nei film; e anni dopo non perdonò a Sergio la storica battuta su di lui: “Eastwood ha solo due espressioni: una con il cappello e una senza”
(Sergio Donati)

Sergio non lo stimava, lo definiva uno “str…zo” o un “manichino” in grado solo di eseguire le indicazioni, e anche io non credevo molto nelle sue qualità; mi sono stupito della grande carriera da regista
(Sergio Donati)

Sergio Leone geloso di Clint? Lo considerava una sua creazione, e si inca..zò moltissimo quando per Il Buono, il Brutto e il Cattivo pretese un cachet da vera star hollywoodiana; per Sergio fu un affronto personale: “L’ho creato io e questo si permette pure di rompere”
(Sergio Donati)

Anche Clint pensava di aver contribuito alla fortuna di Sergio, almeno in questo erano d’accordo, solo da lati opposti
(Sergio Donati)

Come regista ha saputo muoversi all’interno del sistema hollywoodiano rispettandone le tradizioni ma rifiutandosi di aderire alle mode culturali ed estetiche
(Prefazione del libro ‘Fedele a me stesso’)

Robert De Niro si butta nel film e nel ruolo assumendo la personalità del personaggio con la stessa naturalezza con cui uno potrebbe infilare un cappotto, mentre Clint Eastwood indossa un’armatura e abbassa la visiera con uno scatto rugginoso. Bobby, prima di tutto, è un attore. Clint, prima di tutto, è un divo. Bobby soffre, Clint sbadiglia
(Sergio Leone)

(Sulla Trilogia del dollaro) Gran parte delle scene violente erano stilizzate, un caos quasi fumettistico e quasi impossibile da prendere davvero sul serio, con molti critici che definivano il film “semplice, rumoroso e brutale”. Tuttavia, queste recensioni non riuscirono a tenere il pubblico lontano dalle sale, anche se smorzarono l’entusiasmo dei dottorandi in filosofia che nel personaggio di Eastwood vedevano un rimando al pensiero di Sartre
(Tim Cahill)