Le frasi celebri di Suburra – La serie: il sapore dell’intrigo romano

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Suburra – La serie. Si tratta di una tra le più celebri serie tv italiane. Distribuita da Netflix (prima serie originale italiana della società californiana), è ispirata all’omonimo film del 2015 che a sua volta ha avuto origine dall’opera letteraria firmata da Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini. La trama racconta il ‘mondo di mezzo’ romano, in cui malaffare, politica e imprenditoria si incontrano e si scontrano, tessendo i fili per prendere decisioni cruciali per il presente e il futuro della Capitale.

Di seguito è stato stilato un elenco di frasi celebri di Suburra – La serie.

Tutta Roma è zona mia!
(Samurai)

Io Roma la governo
(Samurai)

Coi gioielli ti compri mezza Roma, ma coi segreti te la prendi tutta
(Contessa)

La gente sotto pressione cambia
(Samurai)

Non devi dimenticarti da dove vieni, soprattutto quando non sai ancora dove stai andando
(Samurai)

Si nasce soli e se more soli
(Livia)

Zingaro e frocio. Però mo a casa mia comanno io. La musica cambia
(Spadino)

Le donne non si toccano neanche con un fiore
(Samurai)

Mi ricordo certe riunioni anni fa… con le sale… che erano camere a gas
(Cinaglia)

So io quello che devo fà in famija!
(Spadino)

Te te sei invecchiato invece, guarda. Forse è ora che te levi dar ca…zo, Samurà
(Aureliano)

La Suburra… Sto posto non cambia da duemila anni: patrizi e plebei, politici e criminali, mignotte e preti… Roma
(Samurai)

Forse tu non capisci bene l’italiano, io il Sinti non lo parlo e manco mi interessa di impararlo
(Samurai)

Un politico che prende l’autobus… Di solito ce sale in campagna elettorale a caccia de voti!
(Samurai)

Da oggi in poi io so n’omo libero e decido io d’a vita mia, è chiaro?! Saluti a tutti, Spadino se ne va
(Spadino)

Roma ha bisogno di politici come lei, politici che stanno in mezzo alla gente, che amano questa città… e vanno valorizzati questi uomini, perché ce ne sono sempre di meno
(Samurai)

I terreni di Ostia. Prima li volevano tutti, adesso c’è una persona che li pretende, una persona che fa paura a tutta Roma, per quello che può fare e soprattutto per quello che può dire
(Contessa)

Guarda questo cavallo! A nessuno piace farsi domare, ma alla fine sai che c’è? Si campa meglio da sudditi: hai da mangiare, non hai pensieri, basta che fai quello che ti dicono. I cavalli che so animali intelligenti questo l’hanno capito
(Samurai)

Cinaglia, lei è come un bambino che vuol essere apprezzato ma scopre che il mondo dei grandi ha altre regole, altri interessi e per questo è qua, per capire come funziona. Non è così?
(Samurai)

Pure mi padre ce stava in fissa ch’e negre. Je faceva crede chissà che. Diceva che l’amava. Je trovava pure casa ma sempre zoccole rimanevano. Si nun le pagava nun je piaceva, capisci
(Livia)

Samurai, Roma non si governa, al massimo si amministra. Tu sei il mondo di mezzo, il luogo dove gli interessi si incontrano, quelli leciti, quelli illeciti. Di fatto sei l’amministratore di Roma, non il re
(Cinaglia)

Bene. E allora te la voglio dire io una cosa, Amedeo (Cinaglia, ndr). Tu sei sempre stato un bravo politico, un brav’uomo però questo non è bastato ad ottenere quello che volevi. Io non ti voglio più vedere insoddisfatto. Voglio che tu sia felice. Per me e per i tuoi figli questa è l’unica cosa che conta. Quindi fai quello che devi fare! Qualsiasi cosa sia
(Alice)