Galileo Galilei: frasi celebri del padre della scienza moderna

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Galileo Galilei è stato un fisico, astronomo, filosofo, matematico e accademico italiano. Nato a Pisa il 15 febbraio 1564, è ritenuto il padre della scienza moderna grazie ai suoi studi sulla dinamica e l’astronomia oltreché per l’introduzione del metodo scientifico. Ha ricoperto una posizione fondamentale nella rivoluzione astronomica, in quanto sostenne il sistema eliocentrico e la teoria copernicana. Tali concetti fecero sì che venisse accusato di eresia. Portato a processo innanzi al Sant’Uffizio venne condannato e il 22 giugno 1633 fu costretto ad abiurare le sue tesi astronomiche. Morì ad Arcetri l’8 gennaio 1642.

Di seguito viene proposto un elenco di frasi di Galileo Galilei, il padre della scienza moderna.

La mathematica è l’alfabeto in cui Dio à scritto l’Universo.

Parlare oscuramente lo sa fare ognuno, ma chiaro pochissimi.

Eppur si muove!
(Citazione attribuita. Tuttavia la frase non si trova in alcun documento del XVII secolo.

È forza confessare che il voler trattare le quistioni naturali senza geometria è un tentar di fare quello che è impossibile ad esser fatto.

Io stimo più il trovar un vero, benché di cosa leggiera, che ‘l disputar lungamente delle massime questioni senza conseguir verità nissuna.

Ma per trovar il bene io ho provato che bisogna proceder pel contrario: cerca del male, e l’hai bell’e trovato; però che ‘l sommo bene e ‘l sommo male s’appaion com’i polli di mercato.

Questi che esaltano tanto l’incorruttibilità, l’inalterabilità, etc., credo che si riduchino a dir queste cose per il desiderio grande di campare assai e per il terrore che hanno della morte.

La differenza che è tra gli uomini e gli altri animali, per grandissima che ella sia, chi dicesse poter darsi poco dissimile tra gli stessi uomini, forse non parlerebbe fuor di ragione.

La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se prima non s’impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne’ quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto.

Pertanto, volendo io levar dalla mente delle Eminenze V.re e d’ogni fedel Christiano questa vehemente sospitione, giustamente di me conceputa, con cuor sincero e fede non finta abiuro, maledico e detesto li sudetti errori et heresie, e generalmente ogni et qualunque altro errore, heresia e setta contraria alla S.ta Chiesa; e giuro che per l’avvenire non dirò mai più nè asserirò, in voce o in scritto, cose tali per le quali si possa aver di me simile sospitione; ma se conoscerò alcun heretico o che sia sospetto d’heresia, lo denontiarò a questo S. Offitio, o vero all’Inquisitore o Ordinario del luogo dove mi trovarò.