Giuseppe Garibaldi, le frasi più belle dell’eroe italiano

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Giuseppe Garibaldi, nato a Nizza il 4 luglio 1807, è considerato il principale eroe nazionale italiano. Il celebre condottiero, soprannominato ‘l’eroe dei due mondi‘ per via delle sue imprese tra Europa e America Meridionale, è senza dubbio la figura di spicco del Risorgimento italiano.

Il grande patriota è noto soprattutto per l’impresa militare della Spedizione dei Mille, che nel 1860 annesse il Regno delle Due Sicilie al nascente Regno d’Italia durante l’Unità d’Italia. Celebre la sua relazione con la rivoluzionaria Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva, conosciuta più semplicemente come Anita, che sposò nel 1842. In questa pagina troverete alcune delle frasi più belle di Giuseppe Garibaldi, figura chiave della storia italiana.

Qui si fa l’Italia o si muore!

Come tutto divien bello al sole della gioventù e della primavera.

L’infedeltà è sciaguratamente fedele compagna di molti matrimoni moderni.

Preti alla vanga!

I padroni regnano od imperano e non governano.

Proteggere gli animali contro la crudeltà degli uomini, dar loro da mangiare se hanno fame, da bere se hanno sete; correre in loro aiuto se estenuati dalle fatiche, questa è la virtù più bella del forte verso il debole

Il prete che insegna Dio è un mentitore, poiché nulla egli sa di Dio.

Il prete dura benché i ciechi soltanto non s’accorgono che egli è il primo a farsi beffe delle favole che spaccia.

La storia del Papato è storia di briganti.

Il coraggio disdegna essere guidato dalla viltà.

Il prete degrada Dio.

Dio, padre dell’umanità intiera, vuol tutti gli uomini fratelli e felici. I preti dividono gli uomini in cento sette diverse, che reciprocamente si maledicono.

Libertà non fallisce ai violenti.

I popoli ben governati e contenti non insorgono. Le insurrezioni, le rivoluzioni, sono la risorsa degli oppressi e degli schiavi e chi le fa nascere sono i tiranni.

Cura di governo dovrebbe essere quella di migliorare la condizione del povero e non è così sventuratamente. I governi pensano alla propria conservazione.

La vita deve avere un solo scopo! fare fortuna.

Un altro fatto che attesta grandemente il progresso umano della nostra età è l’avvicinamento dell’aristocrazia al popolo.

Privilegio dello schiavo è la congiura e pochi sono gli italiani di tutte le epoche del servaggio del loro paese i quali non abbiano congiurato.

Le infallibilità muoiono, ma non si piegano!

Il più santo dei vincoli che esistano nell’umana famiglia è il matrimonio. Lega per la vita due esseri e li fa felici se veramente meritano d’esserlo.

La donna sarebbe assai meno infelice, se si occupasse un po’ più di discernere sotto l’involto d’un bell’uomo, l’anima di un Lucifero!

Esordire con fermezza è già metà della battaglia.

O libertà! libertà! quale regina dell’universo può vantarsi d’avere al suo seguito il corteo d’eroi che tu possiedi in cielo?

Tiranni e preti, conventi e carceri, carceri e sgherri, vi è tale affinità di famiglia tra cotesti flagelli del genere umano, da non distinguerli, e da considerarli la stessa emanazione dell’inferno.

L’amore di madre non può nemmeno esser compreso dagli uomini. Con donne simili una nazione non può morire.

Il socialismo è il sole dell’avvenire.

Solo in uno stato di pazzia o di ben crassa ignoranza, io credo possa un individuo raccomandarsi a un discendente di Torquemada.

Tu, Italia! hai molti preti, molte malve, molti epuloni, che non lavorano, e mangiano per cinquanta alle spalle dei poveri; tu hai molti ladri, piccoli e grandissimi, e cotesti costituiscono il tuo abbassamento e le tue miserie!

Il prete è l’assassino dell’anima poiché in tutti i tempi egli ha fomentato l’ignoranza, e perseguito la scienza.

Dammi una mano svelta piuttosto che una lingua svelta.

Un brigante onesto è un mio ideale, come il dittatore onesto nelle Babilonie, suscitate dal dottrinarismo e dalla violenza.

Le felicità come le sventure vanno sempre in frotte.

Dacché la società umana ebbe impostori, sorsero preti, se già i primi non furono essi. Certo però i maggiori, i più astuti, i più fortunati impostori del genere umano furono sempre i preti.

Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono incommensurabili. Sono convinto di non aver fatto male, nonostante ciò non rifarei oggi la via dell’Italia meridionale, temendo di essere preso a sassate, essendosi colà cagionato solo squallore e suscitato solo odio.

I clericali sono sudditi e militi di una potenza straniera, autorità mista ed universale, spirituale e politica, che comanda e non si lascia discutere, semina discordie e corrompe.

Se sorgesse una società del demonio, che combattesse despoti e preti, mi arruolerei nelle sue file.

Una delle più belle qualità della donna è l’apprezzamento squisito del bello e dell’eroico.

Non voglio accettare in nessun tempo il ministero odioso, disprezzevole e scellerato di un prete, che considero atroce nemico del genere umano e dell’Italia in particolare.

Nel mondo intero sarà possibile la fratellanza umana ove sia liberato dai preti.

O Roma o Morte.