Giuseppe Ungaretti, le frasi celebri del poeta italiano

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Giuseppe Ungaretti è stato uno dei poeti italiani più importanti di tutti i tempi. Nato ad Alessandria d’Egitto nel 1888, durante gli anni della giovinezza soggiornò a Parigi dove venne in contatto con i grandi artisti ed intellettuali dell’epoca e prese parte alla Prima Guerra Mondiale.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale si dedicò intensamente alla poesia e all’insegnamento universitario. Tra le sue poesie più celebri ci sono Il porto sepolto, Allegria di naufragi e Sentimento del tempo. L’autore è stato tra le voci più importanti della poesia del Novecento.

Si riportano di seguito le frasi più belle tratte dalle poesie di Giuseppe Ungaretti.

La parola è impotente, la parola non riuscirà mai a dare il segreto che è in noi, mai. Lo avvicina.

Mi illumino d’immenso.

È sopravvivere alla morte, vivere?

Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie.

Il vero amore è come una finestra illuminata in una notte buia. Il vero amore è una quiete accesa.

Ogni uomo è fatto in un modo diverso, dico nella sua struttura fisica. È fatto in un modo diverso anche nella sua combinazione spirituale. Quindi tutti gli uomini sono a loro modo anormali. Tutti gli uomini sono, in un certo senso, in contrasto con la natura.

La meta è partire.

Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita.

La morte si sconta vivendo.

Tra un fiore colto e l’altro donato l’inesprimibile nulla.

L’atto di civiltà è un atto di prepotenza umana sulla natura; è un atto contronatura.

Io personalmente sono un uomo, sono un poeta, quindi incomincio a trasgredire tutte le leggi facendo della poesia.

È il mio cuore il paese più straziato.

Ora sono vecchio e non rispetto più che le leggi della vecchiaia, che purtroppo sono le leggi della morte.

La terra tremola | di piacere | sotto un sole | di violenze | gentili.

L’uomo, monotono universo, crede allargarsi i beni, e dalle sue mani febbrili, non escono senza fine che limiti.

I giorni e le notti suonano in questi miei nervi d’arpa.
Vivo di questa gioia malata d’universo
e soffro per non saperla accendere alle mie parole.