Haruki Murakami, le frasi del saggista giapponese

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Haruki Murakami è un celebre scrittore e saggista giapponese. Nato a Kyoto nel 1949, l’autore è tra le più importanti ed autorevoli voci giapponesi dell’età contemporanea. I suoi romanzi sono tradotti in oltre cinquanta lingue e hanno venduto nel mondo milioni copie.

Tra i titoli più famosi e premiati figurano Norwegian Wood, Kafka sulla spiaggia, 1Q84 e La ragazza dello Sputnik. Il suo stile narrativo è influenzato da grandi autori del passato come Carver, Franz Kafka e Truman Capote, solo per citarne alcuni.

Ecco di seguito riportate le frasi più belle tratte dai romanzi di Haruki Murakami.

Una civilizzazione in cui non si riesce a tostare del pane al punto desiderato, che valore può avere?

Anche quando apriamo un libro, siamo sempre in cerca di compensazioni.

Io son pessimista, ma gli adulti di questo mondo che non lo sono, sono un branco di idioti.

Le attività ripetitive sono il solo modo di riequilibrare le tendenze maldistribuite.

La barriera tra un sana fiducia in se stessi e un malsano orgoglio è molto sottile.

È perché si hanno delle aspettative che si resta delusi.

Meno piacciamo alla gente, più accumuliamo pregiudizi.

La morte non è l’opposto della vita, ma una sua parte integrante.

Ognuno lascia la sua impronta nel luogo che sente appartenergli di più.

Perché ci sono tanti modi di essere grassi, come ci sono tanti modi di morire.

Il tempo può risolvere molti problemi. Ma quelli che il tempo non può risolvere, li dobbiamo risolvere da soli.

Nell’animo umano non può esistere il vuoto assoluto.

Il destino della gente bisogna voltarsi indietro a guardarlo dopo che è passato.

L’immaginazione è libera come un uccello, vasta come il mare. Nessuno la può frenare.

Quando penso all’esistenza umana, a volte ho l’impressione di non essere altro che una zattera arenata sulla spiaggia.

I ricordi e i pensieri invecchiano proprio come le persone. Ma ci sono pensieri che non invecchiano mai. Ricordi che non sbiadiscono.

Non è che basti ammettere i propri errori per risolvere tutto. Che uno li ammetta o no, gli errori restano errori, di lì non si scappa.

Mi sembra che le persone a una a una vadano silenziosamente cadendo giù dal bordo del mondo sul quale mi trovo io. Tutti procedono in direzione di quel bordo che da qualche parte deve esserci, e di colpo spariscono.

Mi sono sempre sentito come un guscio vuoto. E quando uno vive come un guscio vuoto, per quanto lunga sia la sua vita, non si può dire che abbia veramente vissuto.

Le ferite spirituali non rimarginate sono il prezzo che gli esseri umani devono pagare per la propria indipendenza.

Può darsi che non sarai mai felice. Perciò non ti resta che danzare, danzare così bene da lasciare tutti a bocca aperta.

L’immaginazione non ha problemi di costi e preventivi. È libera. Mettiamo da parte ogni preoccupazione piccolo borghese e sogniamo.

Se mi chiedessero qual è la qualità più importante per uno scrittore dopo il talento, direi senza esitare la capacità di concentrazione.

Devi spendere i tuoi soldi per le cose che con i soldi puoi comprare, senza preoccuparti di perdite o profitti. Riserva la tua energia per le cose che i soldi non possono comprare.

Una delle regole fondamentali di un allenamento intensivo è che si può anche diminuire la quantità complessiva di esercizio, ma non bisogna mai riposare due giorni di seguito.

Può darsi che avere in mano il simbolo della propria libertà dia una felicità superiore a quella di possedere la libertà vera.

La memoria umana è veramente qualcosa di strano: c’è conservata dentro un sacco di roba inutile, un sacco di cianfrusaglie, come in un cassetto. Mentre le cose importanti, quelle realmente necessarie, svaniscono una dopo l’altra.

Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato.