Hillary Clinton, le frasi della politica americana

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Combattiva, tenace e appassionata: Hillary Clinton ha voluto lasciare il segno nella storia americana. Originaria di Chicago, nel 1975 ha sposato il futuro presidente degli Stati Uniti Bill Clinton. Dal matrimonio è nata la figlia Chelsea.

L’intraprendente Hillary non si è accontentata del ruolo di first lady ma è scesa in campo in prima persona. La sua ascesa politica, iniziata come senatrice per lo stato di New York, l’ha portata alla candidatura come presidente degli Stati Uniti: è stata la prima donna a correre per un posto alla Casa Bianca.

Ecco di seguito alcune delle frasi più celebri di Hillary Clinton.

A grandi linee, metà dei sostenitori di Trump appartiene a una categoria che io chiamo “il gruppo degli spregevoli”.

Si fanno le campagne con la poesia ma si governa con la prosa.

Le donne sono il più grande serbatoio inutilizzato di talenti del mondo.

I diritti umani sono i diritti delle donne, ed i diritti delle donne sono i diritti umani.

Mi rifiuto di cedere al mai. La parte più bella di un’esperienza è la voglia di provarci, di mettersi in gioco.

Quando le donne hanno successo il mondo ha successo. Quando le donne e le ragazze prosperano, intere società prosperano.

Un uomo che si fa provocare da un tweet non è un uomo a cui si può affidare un’arma nucleare.

Ogni volta che Donald pensa che le cose non stiano andando come piace a lui, dice che c’è un trucco.

Ogni persona sopravvissuta a violenza sessuale merita di essere ascoltata, creduta e sostenuta.

La sfida ora è di fare politica come fosse l’arte di far diventare ciò che appare impossibile, possibile.

Le armi non garantiscono sicurezza.

Ogni nazione dovrà essere con noi o contro di noi. Chi nutre o finanzia i terroristi pagherà un caro prezzo.

Trump è divertente, ma è anche molto preoccupante.

L’estremismo prospera nell’ignoranza e nella rabbia, nell’intimidazione e nella viltà.

Più riusciamo a vedere il mondo con gli occhi di qualcun altro, più si capisce che, al di là delle differenze, abbiamo tutti aspetti umani in comune.

Lesbiche, gay, bisessuali e transgender americani sono nostri colleghi, insegnanti soldati, amici, i nostri cari e sono cittadini a tutti gli effetti, uguali a noi e meritano i diritti di cittadinanza. Questo include il matrimonio.

La vita è troppo breve, il tempo è troppo prezioso, e la posta in gioco è troppo alta per soffermarsi su quello che avrebbe potuto essere. Dobbiamo lavorare insieme per quello che ancora può essere.

Nella Bibbia si chiede a Gesù quante volte si dovrebbe perdonare, e lui risponde settanta volte sette. Bene, voglio che sappiate che sto mantenendo questa media.

Mi rivolgo a tutte le giovani ragazze che stanno guardando: non dubitate mai del vostro valore e della vostra forza e non dubitate mai di meritare ogni possibilità e opportunità per perseguire e realizzare i vostri sogni.

Siamo qui per portare avanti la causa delle donne e per portare avanti la causa della democrazia, e rendere assolutamente chiaro che le due sono inseparabili. Non ci può essere vera democrazia fino a che le voci delle donne non saranno ascoltate.

Lesbiche, gay, bisessuali e transgender americani sono nostri colleghi, insegnanti soldati, amici, i nostri cari e sono cittadini a tutti gli effetti, uguali a noi e meritano i diritti di cittadinanza. Questo include il matrimonio.

L’America è a una resa dei conti. Potenti forze minacciano di dividerci. Dobbiamo decidere se lavorare tutti insieme per sollevarci tutti insieme. Perché siamo più forti quando siamo uniti.

Durante la Prima guerra mondiale, il 90 per cento delle vittime era formato da soldati, mentre nei recenti conflitti in Africa il 90 per cento delle vittime è costituito da civili. Ecco perché deve cambiare anche il modo di fare la pace: occorre aumentare la partecipazione delle donne.