Jack Kerouac, le citazioni del poeta pittore

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Jack Kerouac è stato uno scrittore, poeta e pittore americano vissuto tra il 1922 e il 1969. Considerato una delle voci più importanti del XX secolo, lo scrittore è conosciuto come il padre della Beat Generation.

Tra le sue opere più celebri ci sono titoli come Sulla strada, I vagabondi del Dharma e Big Sur che narrano dei suoi viaggi attraverso gli Stati Uniti. Al suo stile e ai suoi scritti si ispireranno scrittori a lui contemporanei ma anche artisti come Bob Dylan.

Ecco di seguito si riportano alcune frasi celebri tratte dalle opere e gli scritti di Jack Kerouac.

Mi dimetto dal tentativo di essere felice.

Poveri cuori umani che battono dappertutto.

C’è sempre qualcosa di più, un po’ più in là… non finisce mai.

Nella vita non c’è altro che viverla, e basta.

Meglio dormire libero in un letto scomodo che dormire prigioniero in un letto comodo.

Il mare non parlava per frasi ma per versi.

Un problema posto è un problema risolto.

Camminai per le tristi strade del tempo umano.

Il vuoto dell’universo circonda il viandante solitario.

Scoppieranno guerre per gli occhi delle donne.

Fottere (“Fuck”) è una parola oscena che ha un suono limpido.

Il cielo è blu perché tu vuoi sapere perché il cielo è blu.

Ho un sacco di soldi e i soldi sono solo soldi.

Scrivendo i sogni, prendere nota del modo in cui crea la mente sognante.

Nessuna idea nel 1939 che il mondo sarebbe impazzito.

Sembra che io abbia una costituzione che non regge l’alcol e ancor di meno l’idiozia e l’incoerenza.

Quando si è giovani si ha voglia di piangere, quando si è vecchi si ha voglia di morire.

Sulla faccia un’espressione di incalcolabile sofferenza, come un angelo stitico su una nuvola.

Vedo ciò che le porte, aperte o chiuse, mi consentono di vedere.

Non sopporto di perdere tempo giorno dopo giorno senza sapere cosa fare di me.

Sono seduto qui nell’immobile eternità.

Se cerco di girarmi l’universo si gira con me e dall’altra parte dell’universo non va affatto meglio.

Gli uomini mortali non possono odiarsi, possono solo essere colpevoli di amare se stessi.

Finché vivrò queste catene mi trascineranno verso oceani di lacrime amare che bagnano già i miei piedi.

Non usare il telefono. La gente non è mai pronta a rispondere. Usa la poesia.

Sono cambiato io, e non il Vuoto, e ho fatto tutto questo e sono andato e venuto e mi sono lamentato e ferito e ho gioito e urlato.

C’è la città chiamata Los Angeles anche se nessuno riesce a vedere che cosa possa averci a che fare con gli angeli.

Viviamo per desiderare, e cosi farò anch’io, e balzerò giù da questa montagna sapendo tutto alla perfezione o non sapendo tutto alla perfezione pieno di splendida ignoranza in cerca di una scintilla altrove.

Tutto andrà per il meglio, la desolazione è desolazione dappertutto e la desolazione è tutto ciò che abbiamo e la desolazione non è poi così male.

Beat, è il beat da tenere, è il beat del cuore, è l’essere beat e malmessi al mondo e come l’essere a terra ai vecchi tempi e come nelle antiche civiltà gli schiavi ai remi che spingevano le galere a un beat e i servi che facevano vasi a un beat.