Jeff Bezos, le frasi famose del guru di Amazon: i segreti del successo e della ricchezza

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Jeff Bezos, al secolo Jeffrey Preston Bezos, è uno degli imprenditori di maggior successo a livello globale, nonché un visionario e l’uomo più ricco del pianeta (secondo la rivista Forbes, dati alla mano nel gennaio 2020). Nato a Albuquerque (Usa, Nuovo Messico) il 12 gennaio 1964, ha fondato Amazon, di cui è presidente e amministratore delegato. Altro progetto da lui concepito è la società Blue Origin, start up per voli spaziali. Tra le sue proprietà figura anche la prestigiosa testata The Washington Post.

Bezos è noto per la sua filosofia visionaria, per la sua meticolosità nell’affrontare progetti e invenzioni, e per la sua ‘testardaggine’ nel rincorrere il proprio credo.

Di seguito è stato stilato un elenco di frasi celebri di Jeff Bezos, che aiutano a capire chi è l’uomo più ricco del mondo e qual è il segreto che lo ha portato al successo.

Amiamo inventare e siamo disposti a fallire.

Invenzione e fallimento sono la stessa cosa, non puoi avere l’una senza l’altro.

Bisogna essere testardi nella visione e flessibili nei dettagli.

Se segui le tue passioni non avrai rimpianti.

A livello pratico, le dimensioni del mercato sono senza restrizioni.

Lo spazio è così grande che può ospitare molti vincitori.

Devi essere pronto a essere incompreso per lungo tempo.

L’ottanta per cento della tua felicità dipende da chi scegli come compagna o compagno.

La via facile è un’illusione, devi lavorare duro, costruire le fondamenta, e poi su quelle edificare.

I problemi del presente sono grandi, ma la nostra capacità di risolverli è assai maggiore.

Ci sono diversi settori in cui il mercato è limitato, ma noi non abbiamo questo problema.

La cosa più interessante del machine learning rispetto a molte altre tecnologie è quanto sarà orizzontale.

Ho sempre ritenuto che lento significhi calmo, e calmo veloce. Non ho mai creduto alle scorciatoie.

Le persone che ammiro di più sono quelle che crescono tra le difficoltà e nonostante tutto ce la fanno.

I grandi settori non sono fatti da una sola azienda, ma da una moltitudine di imprese, in modo da realizzare un ecosistema.

Amiamo le storie e la narrativa; amiamo perderci nel mondo di un autore. Questo non scomparirà mai, e continuerà a crescere.

Desideriamo proiettarci nel futuro e muoverci in una prospettiva a lungo termine, una caratteristica rara di questi tempi.

La prima ragione per la quale abbiamo avuto successo nel tempo è perché siamo ossessionati dai consumatori più che dai nostri concorrenti.

Il problema è che il mondo cambia continuamente sotto i nostri occhi, e non ci si può adattare a questo cambiamento senza acquisire nuovi strumenti e capacità.

Siamo ancora ossessionati dai clienti, ci piace inventare, essere pionieri, prendere la strada più lunga, niente scorciatoie, concentrati, fieri di lavorare bene.

Un punto molto importante, che mi preme sottolineare: noi umani ci evolviamo assieme ai nostri strumenti. Cambiamo gli strumenti e gli strumenti cambiano noi: è un ciclo che si ripete.

Scegli con chi vuoi passare il tuo tempo, individua le tue battaglie: voglio combattere da questa parte o inventare dall’altra? La mia è inventare. Ma sono scelte personali. Ognuno deve trovare la propria.

Il mio sogno è che la prossima generazione possa vivere lo stesso spirito di espansione imprenditoriale nello spazio che abbiamo visto all’opera negli ultimi vent’anni su Internet.

Pensiamo si possa viaggiare nello spazio in modo sicuro ed economico. Se ci riusciremo avremo preparato il mondo per la prossima generazione. Vogliamo vedere milioni di persone lavorare e vivere nello spazio.

I 16 negozi Amazon Books e il supermercato Amazon Go a Seattle? Hanno qualcosa di speciale, di nuovo, è questo ciò che vedi se fai attenzione alla nostra strategia che mira ai negozi fisici.

Le nostre riunioni durano un’ora, un’ora e mezza. I primi trenta minuti li passiamo in silenzio, leggendo il documento e prendendo appunti. Dopo si discute. Leggere in silenzio migliora la qualità della conversazione.

Siamo all’inizio di un’epoca d’oro. Ancora non sappiamo costruire computer che pensino come gli esseri umani, ma siamo in grado di risolvere problemi che solo dieci anni fa sembravano impossibili.

Non si può fare quel che facciamo con persone infelici, che trascorrono la giornata a guardare l’orologio. Ci vuole creatività, devi svegliarti sotto la doccia pensando ai tuoi clienti. Devi avere persone coinvolte, che trovino un senso in quel che fanno.

Se si legge Ciò che resta del giorno di Kazuo Ishiguro – uno dei miei romanzi preferiti – non si può non pensare di aver speso dieci ore in una vita alternativa, imparando qualcosa riguardo la natura dell’esistenza e del rimorso. E questo non è possibile in un blog.

Ogni volta che sperimenti impari, e questo ti porta a cambiare il piano. I programmi devono mutare. Ma la visione deve essere stabile nel tempo, se ci credi devi insistere. Metti a fuoco una meta che ti appassiona e vai. Non aver paura di ammettere che un esperimento è fallito. Avrai imparato qualcosa di nuovo che può nutrire la tua visione.

I clienti ci saranno fedeli fino al minuto secondo in cui un concorrente offrirà un servizio migliore. Un po’ di paura fa bene. Ma sento in giro una sensazione nuova. Una specie di trepidazione, l’impressione d’avere di fronte immense possibilità. Siamo nel secondo rinascimento di internet. Questo periodo mi ricorda il 1997/98, quando tutti facevano esperimenti. Oggi è la stessa atmosfera. Dispositivi mobili, social networks, tutto è in flusso, c’è energia in giro.