Joseph Conrad, le frasi più celebri del grande navigatore

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Joseph Conrad è stato uno scrittore e navigatore. Di origine polacca ma naturalizzato britannico, l’autore è considerato uno dei più importanti scrittori moderni di lingua inglese.

Tra i suoi scritti più celebri spicca il racconto Cuore di tenebra, l’avventuroso e affascinante resoconto del viaggio per risalire il fiume Congo da parte del narratore Charles Marlow.

Le sue opere, dallo stile unico e magnetico, hanno ispirato non solo altri scrittori celebri come Hernest Hemingway, Graham Greene e William S. Burroughs ma opere cinematografiche come Apocalypse Now e Lord Jim. Di seguito alcue delle frasi e citazioni più belle tratte dall’opera di Joseph Conrad.

Credere che esista una fonte soprannaturale del male è superfluo; gli uomini sono perfettamente capaci di qualsiasi nefandezza.

Una stupidità così totale era quasi interessante.

Non c’è niente di misterioso per un marinaio se non il mare stesso, che è padrone della sua esistenza e imperscrutabile come il destino.

Essere una donna è una professione tremendamente difficile, perché consiste principalmente nell’avere a che fare con gli uomini.

La madre delle invenzioni è la necessità, ma anche la paura non è priva di ingegnosi sotterfugi.

Viviamo come sogniamo, soli.

Il lavoro non mi piace – non piace a nessuno – ma mi piace quello che c’è nel lavoro: la possibilità di trovare se stessi. La propria realtà – per se stesso, non per gli altri – ciò che nessun altro potrà mai conoscere.

Che bizzarra cosa la vita – questo misterioso congegnarsi di implacabile logica in vista di uno scopo tanto futile. Il più che se ne possa sperare è una certa qual conoscenza di sè stessi – che giunge troppo tardi – e una messe di inestinguibili rimpianti.

Solo l’immaginazione dell’uomo fa sì che la verità trovi un’effettiva e inalienabile esistenza. L’immaginazione, e non l’invenzione, è la suprema padrona dell’arte come della vita.

L’abitudine di riflettere profondamente è la più perniciosa fra tutte le abitudini prese dall’uomo.

Farsi assorbire da occupazioni materiali è la miglior salvaguardia contro riflessioni, paure e dubbi: tutte cose, queste, che sono di ostacolo al successo.

Lo spirito rivoluzionario offre questo grosso vantaggio: libera da ogni scrupolo per quanto concerne le idee.

Le storie dei marinai sono di una semplicità assoluta, e il loro significato può stare tutto intero nel guscio di una noce.

Il Pacifico è il più discreto degli oceani vivi, impetuosi: anche il gelido Antartico sa tenere un segreto, ma più al modo di una tomba.

Il cervello perennemente al sicuro da tutte le sorprese dell’immaginazione.

Al diavolo le idee. Sono delle vagabonde, delle zingare che bussano alla porta di servizio della nostra mente, e ognuna vi ruba un po’ della vostra sostanza.

La gioventù è insolente; lo è di diritto, di necessità. Deve affermarsi.

Metti a nudo il tuo cuore, e la gente starà ad ascoltarti per quello – e solo quello è interessante.

Nessuna occupazione è seria, neppure quando l’ammenda per il fallimento è rappresentata da una pallottola in petto.

La forza è solamente un evento fortuito che deriva dalla debolezza altrui.

Difficilmente si incontrano uomini il cui animo, reso acciaio dall’armatura impenetrabile della risolutezza, è pronto a combattere fino in fondo una battaglia perduta.

È privilegio della prima giovinezza vivere in anticipo sui propri giorni, in quella bella continuità di una speranza che non conosce pause o introspezione.

La vita è questa, forse, un sogno terrificante.

Quando non lo si vede, il pericolo ha l’imperfezione e l’indeterminatezza del pensiero umano.

Considero che ciò che tutti gli uomini cercano davvero è una qualche forma o forse solo una qualche formula di pace.

Il favore dei grandi spande un’aureola attorno ai fortunati oggetti delle loro scelte.