Kim Jong-un, le frasi famose del dittatore nordcoreano dal ciuffo vispo

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Kim Jong-un, il dittatore nonché la guida suprema della Repubblica Popolare Democratica di Corea, meglio conosciuta come Corea del Nord, nasce a Pyongyang l’8 gennaio 1984. Si tratta del primo capo di stato nordcoreano a essere venuto alla luce dopo la fondazione del paese. Le notizie sul suo conto che riguardano l’infanzia e gli studi rimangono incerte e non ufficiali. In diverse occasioni è stato protagonista di tensioni geopolitiche su scala globale, arrivando anche a minacciare di usare armi nucleari.

Di seguito è stato stilato un elenco di frasi famose pronunciate da Kim Jong-un, il dittatore dal ciuffo vispo.

Gli Usa devono sapere che il pulsante per le armi nucleari è sul mio tavolo. Non è un ricatto, è realtà.

La potenza militare di un paese rappresenta la sua forza nazionale.

La strada del Juché è sempre l’unica via da seguire per il nostro Partito e per il popolo.

La forza del socialismo è, in sostanza, la forza ideologica.

Sono finiti per sempre i giorni in cui i nostri nemici potevano ricattarci con bombe nucleari.

Il nostro Partito e il governo della Repubblica simpatizzano con i popoli in lotta contro le aggressioni.

Il nostro partito ritiene che migliorare la vita della popolazione sia il più importante di tutti gli affari di stato.

La morte di Fidel Castro? Anche se il leader eccezionale è deceduto, il suo nome e le sue imprese saranno sempre ricordati da tutti noi.

La rivoluzione industriale del nuovo secolo è una rivoluzione scientifica e tecnologica: questa è la chiave di volta per la costruzione di un gigante economico.

L’unità monolitica dell’esercito e del popolo attorno al Partito è la nostra arma più forte ed è una potente carica esplosiva per la costruzione di un fiorente paese socialista.

Finché gli imperialisti perseguiranno il loro ricatto nucleare e la loro minaccia d’aggressione, noi non accetteremo mai di affievolire il nostro potenziale nucleare.

Se il nemico teme i nostri satelliti artificiali e le nostre armi nucleari, teme ancor più di udire il grido «Viva il Partito del Lavoro!» sgorgare dal cuore del popolo.

Dobbiamo marciare in avanti lungo la strada dell’indipendenza, la strada del Songun e la strada del socialismo fino alla fine, tenendo alta la bandiera del kimilsungismo-kimjongilismo.

Qualsiasi prova e difficoltà si troveranno sulla via della riunificazione nazionale, noi costruiremo, senza fallo, un paese riunificato fiorente su questo suolo di tremila ri, attraverso l’impegno comune di tutta la nazione.

La riunificazione del paese è il più grande compito nazionale che non tollera ulteriori ritardi ed è stata il desiderio di tutta la vita e il progetto dei grandi Generalissimi.

Dobbiamo sempre portare avanti la tradizione dell’unità monolitica. La tradizione di adornare la bandiera rossa della rivoluzione solo con le vittorie, che si basano sull’armonia tra Partito e popolo, in cui il Partito crede nel popolo e questo riversa assoluta fiducia e segue il Partito.