LeBron James, The King dell’Nba: frasi e dichiarazioni celebri

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LeBron Raymone James Sr., per molti semplicemente LeBron James, è un cestista americano, considerato da molti esperti uno dei più forti giocatori di sempre. Alcuni sostengono che sia il più forte di tutti i tempi. Nato ad Akron il 30 dicembre 1984, lungo la sua carriera ha vinto tre titoli NBA, due con i Miami Heat (nel biennio 2012-2013) e uno con i Cleveland Cavaliers (2016). Nel suo palmarès ci sono anche due ori olimpici, conquistati con la maglia della nazionale a stelle e strisce durante le Olimpiadi di Pechino 2008 e quelle di Londra 2012.

Di seguito è stato redatto un elenco di frasi celebri di LeBron James, The King dell’NBA.

Voglio essere il migliore di tutti i tempi. Punto e basta.

Non avverto alcuna pressione esterna, basta quella che mi metto addosso io. Ed è tanta.

Ho molto da imparare e tanti anni davanti a me per farmi un nome e per vincere un titolo. Non devo aver fretta.

So bene che senza i compagni, il coach e l’organizzazione non sarei nessuno. Devo mantenermi coi piedi a terra.

Giocare a basket mi fa sentire bene, non credo che mi monterò la testa.

Kevin Durant è davvero bravo, giovane, sa fare tutto. Un giorno toccherà a lui tirare il movimento.

Ogni volta che devo gestire una sconfitta, per me si tratta di un fallimento molto personale.

Jordan non aveva mai paura, io temo il fallimento.

Se sei stanco e non ti senti più le gambe continua a correre… e se ti senti morire corri ancora più forte.

Amo sudare per ottenere ciò che amo. C’è chi crede di no, ma è una delle più grandi soddisfazioni della vita.

Donald Trump, prima del tuo arrivo, andare alla Casa Bianca era considerato un grande onore!

Lo sport non è mai stato qualcosa che divide la gente, ma qualcosa che unisce. E il presidente Donald Trump ci sta dividendo.

È l’ostacolo più grosso che devo ancora superare: temo il fallimento. Voglio vincere con tutte le mie forze e a volte questo mi fa entrare il timore di non riuscirci.

Per quanto ha fatto per il nostro sport, penso che Jordan meriti un riconoscimento. Se non ci fosse stato lui, non ci saremmo neppure noi.

Senza MJ non ci sarebbe LeBron James. Mi ha dato speranza, mi ha ispirato da ragazzino. Ancora oggi guardo i suoi video, ne ho visti un paio pure quest’estate. Cerco sempre d’imparare qualcosa.

MJ non era perfetto, sbagliava qualche partita, perdeva palloni, ma non aveva mai timore di sbagliare. E questo è il motivo a cui deve il suo successo: MJ non ha mai avuto paura.

Non puoi essere spaventato di fallire. Sbagliare, fallire, è il solo modo per imparare a vincere, non si può solo vincere ed io l’ho imparato sulla mia pelle.

Voi avete la tendenza a valutare la prestazione di un giocatore per ciò che produce negli ultimi spiccioli di una gara e vi dimenticate del resto. (Riferendosi ai giornalisti)

Il mio obiettivo non cambierà mai. Che vinca o meno, io mi sono sempre prefissato questo traguardo sin dal 2005, forse. E adesso che ho vinto un anello, il mio obiettivo con cambia.

Quest’estate mi sono rinchiuso in palestra. La sconfitta contro Dallas in finale mi ha dato grandissima motivazione, non che ne avessi bisogno. È stata una lezione di umiltà e mi ha fatto venire ancora più appetito. Il risultato mi sembra già confortante.