Lucio Battisti, il genio che parlava con la musica: le migliori frasi e citazioni

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Lucio Battisti, un nome che è diventato una leggenda nella storia della musica italiana. L’artista, nato nel 1943, è stato infatti uno dei personaggi più influenti e innovativi degli ultimi 50 anni e oltre. Grazie alla preziosa e prolifica collaborazione con Mogol, nel corso della sua carriera Lucio Battisti ha consegnato alla storia della musica capolavori come Il mio canto libero, Acqua azzurra, acqua chiara, Dieci ragazze, Non è Francesca e I giardini di marzo.

Genio musicale e abile chitarrista, Battisti era noto per la sua tendenza al perfezionismo e per la cura quasi maniacale dei dettagli. Personaggio schivo ed estremamente riservato, il cantante se ne è andato in punta di piedi il 9 settembre 1998 ad appena 55 banni.

Ecco di seguito una ricca raccolta con le frasi più belle tratte dalle canzoni più famose di Lucio Battisti, intramontabile icona della musica italiana.

La vita è un contrasto di forze contrastanti.

Chissà chi sei? Chissà che sarai? | Chissà che sarà di noi? | Lo scopriremo solo vivendo.

Tu sei mia | fino a quando gli occhi miei | avran luce per guardare gli occhi tuoi. | Innamorato! | Sempre di più, in fondo all’anima | per sempre tu, | perché non è una promessa | ma è quel che sarà | domani e sempre, | sempre vivrà!

Nel mio silenzio | anche un sorriso può fare rumore.

È difficile spiegare | quel che anch’io non so capire.

Non dire no! | Lo so che ami un altro | ma che ci posso fare? | Io sono un disperato | perché ti voglio amare.

E di notte passare con lo sguardo la collina | per scoprire | dove il sole va a dormire.

Domandarsi perché quando cade la | tristezza | in fondo al cuore | come la neve non fa rumore.

E guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere | se poi è tanto difficile morire.

Capire tu non puoi… | Tu chiamale, se vuoi, | emozioni…

Acqua azzurra, acqua chiara | con le mani posso finalmente bere. | Nei tuoi occhi innocenti | posso ancora ritrovare | il profumo di un amore puro, | puro come il tuo amor.

Che ne sai tu di un campo di grano, | poesia di un amore profano, | la paura d’esser preso per mano, che ne sai…

Davanti a me c’è un’altra vita, | la nostra è già finita | e nuove notti e nuovi giorni, | cara, vai o torni con me?

Amarsi è questo: escludere | d’essere i soli al mondo, | i soli ad esser soli amando, | sterminandola l’invincibile armata.

Che anno è? Che giorno è? | Questo è il tempo di vivere con te. | Le mie mani, come vedi, non tremano più | e ho nell’anima, | in fondo all’anima, cieli immensi e immenso amore, | e poi ancora, ancora amore, amor per te…

Come può uno scoglio | arginare il mare.

In un mondo che | non ci vuole più, | il mio canto libero sei tu | e l’immensità | si apre intorno a noi | al di là del limite degli occhi tuoi.

Nasce il sentimento | nasce in mezzo al pianto | e s’innalza altissimo e va | e vola sulle accuse della gente | a tutti i suoi retaggi indifferente | sorretto da un anelito d’amore | di vero amore.

In un mondo che | prigioniero è, | respiriamo liberi | io e te. | E la verità | si offre nuda a noi | e limpida è l’immagine | ormai.

Troppo spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnante | e quasi sempre dietro la collina è il sole.

L’amore è qualcosa di più | del vino, del sesso che tu | prendi e dai.

Amarsi un po’ | è un po’ fiorire, | aiuta sai | a non morire.

Dolcemente viaggiare | rallentare per poi accelerare | con un ritmo fluente di vita nel cuore, | gentilmente senza strappi al motore.

L’odio feroce, l’odio ruggente, | fa male dentro e brucia la mente, | io ti capisco ne so qualcosa, | esser civile come pesa.

Lo sai cosa è cattivo e cosa è buono, | che cosa è brutto e cosa invece è bello? | Quello che stabilisce il tuo cervello.

Dentro di noi c’è un libro bianco e nero | che io mi fermo a leggere ogni tanto | quando non son sicuro del sentiero, | perché è lì che è scritto tutto quanto!

E già, che la verità | è solo un’immaginazione, | che una certezza propria non ha. | Ti puoi avvicinare e questo servirà, | ma è sempre un’interpretazione, | finché il contrario non accadrà.

È il tuo rapporto con la verità: | niente è definitivo per te, | provi e riprovi, non ti fermi mai | e intanto aggiungi, tagli e sintetizzi.

Il tempo finge | e poi commette l’ingenuità, | non cancella mai le tracce sue | vuol esser preso, arreso, inchiodato lì.

Non penso quindi tu sei | questo mi conquista.

Un ingordo gorgo umido è l’addio.

Un affetto non si prova, | s’indossa direttamente.

Tutto è dimostrabile, | soprattutto il contrario, | con un’abile manipolazione | dello scenario.

Non dobbiamo avere pazienza, ma | accampare pretese intorno a noi.

Si sopravvive a tutto per innamorarsi.

Si può tacere senza | dare il silenzio come spiegazione.

L’amore è un gesto pazzo come rompere | una noce con il mento sopra il cuore.

Ogni tuo gesto è compreso | in tutto quello che sa | di te stessa quel gesto.

Chi teme la moda è immerso in essa comunque | e d’essa intriso come un cardo dal gambo reciso.

Sul viso la sintassi | non ha imperio, | non ha nessun comando.

Le bionde trecce gli occhi azzurri e poi | le tue calzette rosse | e l’innocenza sulle gote tue, | due arance ancor più rosse | e la cantina buia dove noi | respiravamo piano.

Un fiore in bocca può servire, sai | più allegro tutto sembra.

Io non conosco quel sorriso sicuro che hai, | non so chi sei, non so più chi sei, | mi fai paura oramai, purtroppo!

Le ombre ed i fantasmi della notte sono alberi | e cespugli ancora in fiore, | sono gli occhi di una donna | ancora piena d’amore.