Gaffe famose di Luigi Di Maio

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Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 Stelle, è stato protagonista di un’ascesa politica rapida e sfolgorante negli ultimi anni. Oltre a essere stato al centro del dibattito pubblico, spesso è finito nel mirino della rete e degli organi di stampa per diversi ‘scivoloni’. Non poche infatti le clamorose gaffe che hanno costellato la sua carriera politica. Particolarmente noto il suo rapporto complicato con il congiuntivo e con le nozioni riguardanti la storia.

Di seguito è stato redatto l’elenco delle più eclatanti gaffe di Luigi Di Maio.

“Francia, paese amico con il suo Popolo e con la sua tradizione democratica e millenaria”.
Luigi, sicuro che la democrazia duri da millenni?
(Passaggio della lettera scritta al quotidiano ‘Le Monde’, febbraio 2019)

“Presidente Ping”.
Di Maio lo ripete non una, bensì due volte. Peccato che il Presidente cinese si chiami Xi Jinping.
(Durante la visita a Shanghai, novembre 2018)

“L’acqua è quello di cui noi siamo costituiti per oltre il 90%”
90%? Luigi, suvvia, non esageriamo. A tutti risulta che l’uomo sia composto dal 60% circa di acqua.
(Durante la trasmissione Presa diretta, settembre 2018)

“All’estero per incontrare i miei alter ego”.
Alter che? Caso mai i suoi ‘omologhi’, in riferimento a leader politici o detentori di alte cariche di altri paesi.
(Durante la trasmissione Che Tempo Che Fa, novembre 2017)

“Anche Luca Boneschi prende il vitalizio, tremila euro”.
Boneschi? Il parlamentare esponente del Partito Radicale morto nel 2016? Sì, proprio lui. Luigi?
(Durante una conferenza stampa a Montecitorio, luglio 2017)

“Lo psicologo Gallini”.
Luigi, attenzione a non confondersi. Uno, era un sociologo. Due, di cognome faceva Gallino e non Gallini (lo studioso è scomparso nel 2015). Tutto chiaro?
(Durante la trasmissione Carta Bianca, marzo 2017)

“Spiano… venissero spiate… spiassero”.
Congiuntivo, mon amour. Luigi Di Maio per tre volte non azzecca il tempo verbale giusto, la rete non lo perdona.
(Da un post sulla sua pagina Facebook e da uno sul suo profilo Twitter, gennaio 2017)

“Lobby dei malati di cancro”.
L’espressione è un po’ cruda. Di Maio correrà poi ai ripari affermando che l’accostamento tra lobby degli inceneritori e lobby dei malati di cancro potrebbe “essere apparsa infelice”.
(Da un post sulla sua pagina Facebook, luglio 2016)

“Renzi ha occupato con arroganza la cosa pubblica, come ai tempi di Pinochet in Venezuela”.
Ma Pinochet non era quel tale che dettava legge in Cile?
(Da un post sulla sua pagina Facebook, settembre 2016)