Mina, la regina in “esilio” della musica italiana: frasi e citazioni

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Mina Anna Maria Mazzini, più semplicemente conosciuta con il nome d’arte di Mina, è una celebre cantante italiana. L’artista è una delle figure della musica e dello spettacolo più importanti ed influenti degli ultimi anni. Soprannominata la Tigre di Cremona, la cantante ha venduto oltre 150 milioni di dischi.

Nel corso della sua lunga e fortunata carriera, Mina ha interpretato brani divenuti celebri come Se telefonando, Mi sei scoppiato dentro al cuore, Un anno d’amore e Tintarella di luna. La sua voce calda, unica ed originale l’ha resa una delle più grandi cantanti italiane di tutti i tempi.

È stata stilata una raccolta con le frasi più belle di Mina e le citazioni più celebri tratte dalle sue canzoni più famose.

Io mi scordo sempre di quest’ora, | ora e ancora, | l’instabilità che mi bilancia. | Io mi scordo sempre in quest’ora, | ora e ancora, | quanto costa porgere l’altra guancia.

Magica follia | io sentirmi tua, | il tuo corpo nero, i suoi richiami | e sentirti urlare che mi ami | che mi ami a dispetto delle convenzioni | perché la carne è carne e vive solo d’emozioni.

E il cuore, il cuore poi | fa un casino di rumore, | batte forte contro il letto | senza farmi più dormire | senza farmi più dormire. | Non si rende neanche conto | che non c’è più niente da fare.

Non dimenticare però | l’amore è come il vento | ti prende quello che può in un momento.

La speranza credi | è una farfalla che non fa rumore | e batte le sue ali | ed in silenzio muore | senza umanità.

Ma che bontà, ma che bontà, | ma che gustino questa roba qua! | Cioccolato svizzero? | No? | Cacao della Bolivia? | No? | Ma che cosa sarà mai questa robina qua? | Cacca!?!?

Meno perfezione e un po’ di rabbia in più | Meno spazio alla serenità, | al romanticismo antico.

Se ti rendessi conto di quanta vita non ti dai. | Quanto pesce scappato che non si ripesca mai.

Se mi casca l’anima in terra | non è più la guerra | ma tregua noiosa fra noi.

E c’eri tu, | tu nei giorni miei. | E da che non ci sei | non mi piaccio più. | E c’eri tu, | tu nei giorni miei, | io li rivivrei | ma non ti trovo più.

Sei entrato | nelle vene | e la mia vita | ti appartiene. | Ecco perché, se non ci sei, | non vivo più | ormai.

Ogni tanto è bello stare soli, | ascoltarsi un po’ per darsi ragione. | E trovarsi a ridere da soli | tra pensieri inconfessabili.

Vuoi una stella vicina? | Vuoi un’emozione un po’ bambina? | Vuoi, | vuoi qualcosa che non si afferra? | La carrozza del vento? | Vuoi? | Io sono qui.

Non può morire un’idea. | La fai morire, | lei vive, vive, vive. | Tace in te, | vive in te.

Ed una volta di più è la voglia che riprende. Il motore che si accende. Una freccia che fa centro. L’urlo che dormiva dentro. E’ la festa ritrovata, un invito senza data. La farfalla liberata quando non volava più.

Tu con la faccia dura e senza sogni | sulla mia pelle sai lasciare i segni, | sulle ferite poi ci metti il sale. | Io non capisco questo strano amore.

E di notte quando piango | sotto le lenzuola bianche, | rivedo sopra il muro | quelle tue espressioni stanche, | quell’etichetta bianca | con scritto “sono tua, | sprecami se vuoi | ma non buttarmi via”.

Allevare l’infelicità | come un sogno che non hai | sembra prima o poi | un modo di essere.

Tu ti diverti a pestare le teste | ma questa qui non l’avrai. | Per quanto sia | è ancora la mia | e crede ancora all’amore.

Anche un uomo | può sempre avere un’anima | ma non credere che l’userà | per capire te. | Anche un uomo | può essere dolcissimo | specialmente se al mondo oramai | gli resti solo tu.

Non le spaccherà la noia | le ginocchia ma la gioia | E l’ebbrezza del tuo vino | non offenderà nessuno | Non affiorerà l’inganno, | le parole senza affanno | sono un lago nel mio cuore | per chi ha voglia di nuotare.

Ma tutto il grigio, | tutto il grigio che c’è | non ci stupisce più di tanto perché | abbiamo grigie mani e grigio cuore, | ma specialmente abbiamo, | abbiamo un grigio dolore.

Poche gocce di nostalgia | non possono riempire mai | questo stagno mio di follia, malinconia | di te.

Riapro la porta del cuore alle nuove avventure | E senza bussare lui è dentro me.

E griderai | la mia follia | a un cielo che | non è più mio, | lui sarà là, | ti ascolterà… | Tu sarai la mia voce | e lui lo capirà.

Le stelle non esistono | per chi stasera è triste.

Guarda più in là | quanti amori non hai. | Amico sì, stare senza non puoi. | Rose su rose, e con loro appassirai, | resterai solo coi tuoi guai.

Tutta la gente vuole quello che vuoi tu | e mira al cuore, spara e dopo non ritorna più.

Tanto sento che mischio già | la voglia di te, la voglia di gridare, | di farti male e di andar via | o averti così come sei.

Nella mia gioia, | nel mio dolore, | come ti odio | ma poi ti amo.

Questo amore calcolato, | questo amore trascinato via | senza crisi né sorrisi mai, | forse manca di sostanza, | forse solo un po’ di lontananza | che poi finisce per unire di più.

Sei tu | che mi esplodi dentro agli occhi quando dormo, | ed è per questo che non dormo mai.

Secondo me | si sta arrendendo qui | l’eroica fedeltà. | L’amore è stanco | e non ne può più.

Ti penso e dentro al cuore sboccia un fiore nero, | l’immagine più allegra dell’amore che mi hai dato tu.

Il momento più bello più dolce che c’è | tiro fuori un coltello, faccio a meno di te. | Quante volte lo penso, prima o poi lo farò. | È un pensiero stupendo, il migliore che ho.

Perché l’amore | se è vero amore | ingrandisce tutta quanta la realtà.

E userò le labbra | per accarezzarti, | mentre con le mani | proverò a parlarti. | Non sono parole, | non sono silenzi, | sono suoni intensi | da fermare il cuore…

E lasciarsi dicendo che poi | resteremo amici. | Se lo dicono tutti, anche noi… | Soli sì, ma nemici…

E tu chi sei, da dove vieni e cosa aspetti? | No, non rispondere mi bastano i tuoi occhi, | mi basta sciogliere i pensieri fino a te | perché noi siamo entrambi soli…

Per questo resterò a navigare mare che non sia amore. | Amore che mi va, | amore che mi dà, | amore che mi sa far male…

Ciò che di eroico e di geniale c’è | nel credere soltanto a questo mondo | è la speranza un giorno di essere smentiti | dall’esplodere di un bacio…

Così vedrai nelle cose da niente, | ritroverai tra le sorprese, | il chiaroscuro delle cose…

Poi ti guardi allo specchio e ti dai del deficiente | perché lo sai che della vita non si butta via niente.

Ma ti ho aspettato e scopro | che sei già passato dentro me.

Ho amato le storie improbabili | ho accolto i segreti più fragili.

Non dirmi chi sei ma quanto amore hai.

Ti avevo già e ti avevo perso | ti ho maledetto e ti ho sognato | ho alzato i pugni contro il cielo | però ti ho sempre perdonato.

Maledetto il sesso | che picchia così forte | che a volte mi dimentico | persino della morte.

E sai colorare | giorni pallidi | ma è solo un’illusione | come quei coriandoli | che dopo carnevale | se ne vanno via.

Io vorrei tanto dire a tutti i sogni | “vi ringrazio per aver vissuto in me | siete stati come figli per un re”.

Siamo un libro noi | e tanto ci sarà da scrivere | per perderci così | tra tutte quelle pagine. | Non lo so | che dirà | ma tu scrivilo con me | e sarà | diverso e uguale a te.

Quando metti troppo cuore in quel che fai | e ti chiedi se è normale | farsi male e non cambiare mai, | che vuoi che sia? | È soltanto un cuore libero | che non cede alla ragione.

Ché se soffrissi solo per un sogno | vorrebbe dire che di te ho bisogno | Eppure mentre scorri tra le dita | un sogno ormai diventa la tua vita.