Napoleone Bonaparte: le 90 frasi celebri dell’imperatore stratega

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Napoleone Bonaparte è stato un politico e generale francese, fondatore del Primo Impero Francese. Nato nel 1769 ad Ajaccio in Corsica, nelle vesti di condottiero Napoleone fu il grande protagonista delle Prima Campagna di Italia. Dopo il colpo di Stato del 18 Brumaio si proclamò Imperatore dei francesi.

Dopo la disastrosa Campagna di Russia e la sconfitta a Waterloo, Bonaparte fu costretto all’esilio sull’Isola di Sant’Elena dove trascorse gli ultimi anni di vita e morì il 5 maggio 1821. Ancora oggi è considerato tra i più grandi strateghi della storia.

In questa pagina troverete le più belle citazioni attribuite a Napoleone Bonaparte, personaggio dal carisma intramontabile.

I popoli si vendicano volentieri degli omaggi che tributano ai re.

Bisogna parlar agli occhi per persuader il popolo.

Io do un ordine, o taccio.

La ricchezza fu sempre il primo titolo alla stima.

La vita di un uomo è uno specchio in cui si può leggere ed istruirsi con frutto.

Ogni ora di tempo perduto è una probabilità di danno per l’avvenire.

È tempo che anche l’Italia vada annoverata fra le nazioni libere e potenti.

Ben di rado si veggono i grandi uomini fallire nelle loro più pericolose imprese.

È meglio avere un nemico conosciuto che un amico forzato.

Gli uomini sono rari.

In tutti i paesi la religione è utile per il governo; e bisogna servirsene per agire sugli uomini.

La morte sola può rescindere l’unione formata dalla simpatia, dal sentimento e dall’amore.

I nemici che possono riescir pericolosi sono sempre abbastanza scaltri per non esporsi al pericolo.

La sola vittoria contro l’amore è la fuga.

Quanti uomini superiori sono fanciulli parecchie volte al giorno.

Non bisogna essere severo e debole nello stesso tempo.

La pace è il primo bisogno, come è la prima gloria.

I sovrani abbisognano talora di appoggiarsi ad una vittoria per tentare una novella impresa.

Non ci fu dato un cuore per vedere impassibilmente piangere altrui.

Le rivoluzioni sono paragonabili ai letami: i più ributtanti promuovono la crescita dei più bei vegetali.

Il dolore ha certi limiti che non conviene oltrepassare.

La virtù delle donne fu posta in dubbio sin dal cominciar del mondo e lo sarà sempre.

Il governare per opera di un partito equivale a porsi tosto o tardi in sua balia.

Il trono è un pezzo di legno ricoperto di velluto.

In un ministro le idee devono andar più rapide che la sua mano.

Il credere di rigenerare un popolo in un istante è un atto di demenza.

Un uomo non più dipende da altri quando non vuole più dipenderne.

La fortuna è donna; se voi ve la lasciate sfuggire oggi non crediate di ritrovarla domani.

L’ignoranza dei preti è il più grande flagello pel mondo.

Vi ha nulla di più tirannico di un governo che pretende di essere paterno.

Le rivoluzioni le meglio condotte distruggono tutto in un istante e non ricostruiscono se non col lungo avvenire.

Ho portato il mondo sulle mie spalle, e questo mestiere, dopotutto, non lascia che stanchezza.

Quando conosciamo la nostra malattia morale, dobbiamo curare l’anima come si cura un braccio o una gamba.

La moltitudine che mi guarda con ammirazione farebbe lo stesso se mi vedesse salire sul patibolo.

Ogni albero produce il suo frutto, e si raccoglie solo ciò che venne seminato.

Lo splendore è un nulla senza la durata.

Un uomo di Stato non dovrebbe mai introdurre una donna nel suo gabinetto.

L’amore reca più male che bene.

Quando un nemico è in nostro potere bisogna far sì che non ci possa mai più nuocere.

Io non sono fatto per le mezze misure.

I più forti non trattano, ma dettano le condizioni e ne sono obbediti.

Per non piangere degli uomini conviene riderne.

Il primo dovere del principe è quello senza dubbio di fare ciò che vuole il popolo, ma il popolo non sa quasi mai ciò che vuole.

Le circostanze le più irrilevanti producono i massimi evenimenti.

In guerra come in amore bisogna guardarsi da vicino.

Bisogna sempre lasciar trascorrere la notte sulle ingiurie del giorno innanzi.

Colui il quale teme di perdere la gloria, è sicuro che la perderà.

L’amicizia non è altro che un nome.

Le cose non fruttano se non quando sono operate a tempo.

La moglie è fatta per suo marito; e il marito è fatto per la patria, per la famiglia e per la gloria.

Quando un sovrano conosce gli uomini che vogliono disfarsi di lui, dovrebbe prima d’ogni cosa disfarsi di loro.

Un sovrano ha sempre torto a parlare in collera.

La morte può essere l’espiazione delle colpe, ma non può mai ripararle.

L’epiteto di sciocco è sempre un brevetto di persona onesta.

La sovranità non si lascia e si riprende come un mantello.

Quando non si dà veruna importanza all’opinione pubblica si mostra che non se ne meritano i suffragi.

Un sovrano può con una condotta retta, sincera e semplice rendere felici i suoi popoli e se stesso.

A fare le cose a mezzo si perde sempre.

Bisogna servire il popolo e non cercare di piacergli; il miglior modo di guadagnarsene il favore è fargli del bene.

Il tormento delle precauzioni è peggio del pericolo che si vuole evitare: meglio affidarsi al destino.

Non v’è rivoluzione senza furore popolare, non v’è furore di popolo scatenato senza disordine e vittime.

Un vero carattere riesce sempre a emergere nei grandi momenti.

Ecco il sole di Austerlitz.

L’immaginazione governa il mondo!

Bisogna non vedere, ma quando si è visto, è necessario saper punire.

Impossibile non è parola francese.

La mia fede si è trovata inceppata da quando ho cominciato a ragionare; e questo mi è accaduto assai presto, a tredici anni.

Non sempre dipende dal maestro fare buoni allievi.

L’Inghilterra è una nazione di bottegai.

Per gli stomaci vuoti non esistono né obbedienza né timore.

L’uomo non ha amici. Ne ha solo la sua fortuna.

Io non sono superstizioso: solamente non sfido ciò che non conosco!

Guai al generale che si presenta su un campo di battaglia con un sistema.

Se un sultano fa tagliare teste a capriccio rischia di perdere la propria.

I preti ripetono continuamente che il loro regno non è di questo mondo, e si impadroniscono di tutto ciò che è a tiro.

Il genio delle grandi imprese e i grandi risultati consistono nell’arte di indovinare.

Gli italiani? I fratelli minori hanno quasi superato in valore i fratelli maggiori.

Il fuoco è tutto… il resto non ha importanza.

Con le baionette puoi farci pressoché di tutto, tranne che sedertici sopra!

L’Austria? Sempre in ritardo: di un anno, di un esercito, di un’idea.

Niente si ottiene in guerra se non per mezzo di precisi calcoli.

Io saprò come si fa a morire, ma non come si fa a restituire un palmo di territorio.

Coloro che vogliono ingannare i popoli e governarli ad esclusivo loro vantaggio hanno interesse a mantenerli nell’ignoranza.

Il male, in guerra come in politica, non è scusabile se non è assolutamente necessario.

Non sono ateo, ma non posso credere in quel che mi vogliono insegnare contro la mia intelligenza, senza sentirmi falso e ipocrita.

La strategia è l’arte di far buon uso del tempo e della distanza… la distanza può essere recuperata, il tempo mai.

Le pene dell’altro mondo furono immaginate per supplire alle insufficienti attrattive che ci si offrono in esso.

Murat ha tentato di riconquistare con duecento uomini quel territorio che non era riuscito a tenere quando ne aveva a disposizione ottantamila.

Ci sono ferite alle quali sarebbe preferibile la morte. Ma sono poche. Al momento di abbandonare la vita, ci si aggrappa ad essa con tutte le forze.

Voi non sapete quel che passa nell’animo di un soldato. Tutta la mia ascesa si è svolta sotto il segno della guerra: uomini come me tengono in poco conto le vite di un milione di uomini.