Proverbi della Basilicata e lucani

La Basilicata è senza dubbio tra le regioni d’Italia quella che può vantare un territorio dal fascino antico e unico. Questa terra, con il suo silenzio, i suoi profumi e i suoi scenari, permette infatti di staccare dal mondo e rifugiarsi in uno spazio senza tempo.

Ai paesaggi naturali dalla bellezza mozzafiato si alternano, sul territorio lucano, centri cittadini dal fascino unico. Un esempio su tutti è rappresentato da Matera, la “città dei sassi” entrata a far parte del Patrimonio dell’UNESCO.

Come tutti i popoli meridionali anche i lucani vantano una personalità decisa e combattiva, sono profondamente legati alle proprie tradizioni e orgogliosi della loro terra. Ecco di seguito una lista di proverbi lucani per meglio conoscere una terra dal fascino unico.

 

Tèn’ la facc’ com’ a r pret lesc.

(Ha la faccia tosta come le pietre lisce)

Dimm a chi si figl e t sacci addì a chi ass’migl’.

(Dimmi a chi sei figlio e ti saprò dire a chi somigli)

Aria russ o vind o mbuss.

(Aria rossa o vento o pioggia)

Fa male e penza, fa ‘bbene e scorda.

(Quando fai del male riflettici, quando fai del bene dimenticatene)

Li ciucc’ s la dann e li barin vann p ssott.

(Gli asini lottano e i barili si rompono)

Tatt tagl’ e mamm amnzedda.

(Papà taglia e mamma accumula)

Vosc r chiazz trivl r cas.

(Voci di piazza guai in casa)

Ariu chiaru non ha paura di troni.

(Aria limpida non teme tuoni)

Quann lu ciucc non vol viv ai voglia ri lu fiscà.

(Quando una persona non vuol capire è inutile insistere)

Li sciabbole stanne appese, li fodere cumbattene.

(Le sciabole sono appese, i foderi combattono)

Li ciucce ‘nnanz e li cavadde appresse.

(Gli asini davanti e i cavalli dietro)

Acqu r pacchian non chìuv e trapan.

(Pioggia lenta, non porta molta acqua, ma penetra)

Sanda Catarin la nev sus alla spin.

(Santa Caterina la neve è sulla spina)

La neglj alla Serr, acqua nderr.

(La nebbia alla Serra, pioggia in arrivo)

Soldi fanu soldi e piducchi fanu piducchi.

(Soldi generano soldi e pidocchi generano pidocchi)

Natal arrobba grnar.

(Natale ruba giornate lavorative)

Gran p quann s pis e vin p quann s vrnegn.

(Grano quando si miete e vino quando si vendemmia)

Genti senza figli né p’amuri, né pì cunsigli.

(Gente senza figli non può dare amore e neppure consigli)

Com men u vind accuscì t met a u rbat.

(Come tira il vento così ti metti al riparo)

Sand Martin mnestr e cucin.

(San Martino minestra e cucina)

L sacc vacand non stann all’addert.

(I sacchi vuoti non stanno all’impiedi)

U fuu s fa p li degn gross, u fuu r pagl muor valend.

(Il fuoco si fa con la legna grossa, il fuoco fatto di paglia si spegne subito)

Mazz e panel fann li figl bell.

(Botte e pane fanno i figli belli)

Mazz e prsutt fann li figl brutt.

(Botte e prosciutto fanno i figli maleducati)

L’amcizia s’ mantien si u salviett’ va e vien.

(L’amicizia si mantiene se la salvietta va e viene)