Proverbi toscani e fiorentini

Estesa tra l’Appennino e il mar Tirreno, la Toscana è una regione unica al mondo che vanta un patrimonio artistico e culturale dal valore inestimabile. Città come Firenze, Siena e Pisa sono diventate bandiera della bellezza dell’Italia nel mondo.

Ugualmente unica è la cultura popolare toscana, fatta di folclore e tradizioni che si tramandano da secoli e che ben rappresentano lo spirito di un popolo goliardico, amante delle burle e delle risate.

In questa pagina si riporta un ricco elenco di proverbi e modi di dire toscani e fiorentini che sono lo specchio di una cultura e una tradizione conosciuta in tutto il mondo.

 

A chi piace il bere, parla sempre di vino

A ogni uccello suo nido è bello

A padre avaro figlioul prodigo.

A piccol forno poca legna basta.

A tavola non si invecchia

A tutti i poeti manca un verso

A voler che il carro non cigoli, bisogna ugner le ruote

Acqua lontana non spegne il fuoco

Ad ogni Santo la sua candela.

Al bugiardo non è creduto il vero

Al prudente non bisogna consiglio

Avaro agricoltor non fu mai ricco

Bacco, tabacco e Venere riducono l’uomo in cenere.

Brutto in fascia, bello in piazza.

Chi a molti dà terrore, di molti abbia timore.

Chi ama tutti non ama nessuno.

Chi dà retta al cervello degli altri, butta via il suo.

Chi dice il vero, non s’affatica.

Chi fa buona guerra, ha buona pace.

Chi fa una trappola, ne sa tender cento.

Chi ha buona cantina in casa non va pel vino all’osteria.

Chi ha meno ragione, grida più forte.

Chi ha rubato la vacca, può rubare il vitello.

Chi offende l’amico, non la risparmia al fratello.

Chi pecora si fa, lupo la mangia.

Col perdonare troppo a chi falla, si fa ingiuria a chi non falla

Consiglio di vecchio non rompe mai la testa.

Denaro sepolto non fa guadagno.

Donna che ha molti amici, ha molte lingue mordaci

Dove la voglia è pronta, le gambe son leggere

È meglio dar la lana che la pecora.

È meglio esser capo di gatto che coda di leone.

È meglio essere il primo a casa sua che il secondo a casa d’altri.

Gatto che non è goloso non piglia mai sorcio.

Gelosia vien per impotenza, per opinione e per esperienza.

Gente assai, fanno assai, ma mangian troppo.

Gli alberi grandi fanno più ombra che frutto.

Gran nave vuol grand’acqua.

Grande amicizia genera grand’odio

I troppi cuochi guastano la cucina.

Il leone ebbe bisogno del topo.

L’aquile non fanno guerra a’ ranocchi.

L’ultimo vestito ce lo fanno senza tasche

Le buone parole acconciano i mali fatti

Malinconia non paga debito.

Morso di pecora non passa mai la pelle

Nessun diventò mai pover per far limosine

Nessuna meraviglia dura più di tre giorni.

Non bisogna fare il diavolo più nero di quanto non sia

Non dar del pane al cane ogni volta che dimena la coda

Non istuzzicare l’orso, quando gli fuma il naso.

Per parlare di gioco, bisogna aver tenuto le carte in mano

Sa più il Papa e un contadino, che il papa solo.

Si batte la sella per non battere il cavallo

Suon di campana non caccia cornacchia

Tanto è ladro chi ruba che chi tiene il sacco

Tanto mangia il povero quanto il ricco

Tral cuoco e il canavaccio non è mai nimicizia

Tre fili fanno uno spago

Una bella porta rifà una brutta facciata.