Proverbi trentini

Al confine con l’Austria e la Svizzera, il Trentino Alto Adige è tra le regioni italiane quella più nota per la bellezza delle sue montagne. Tra maestose vette, boschi, vallate e limpidi corsi d’acqua si estende un paesaggio dalla bellezza mozzafiato.

Luogo di confine e di incontro tra culture diverse tra loro, il Trentino Alto Adige custodisce anche un patrimonio culturale dal valore inestimabile con monumenti ed architetture che fondono lo stile gotico con quello italiano.

Il popolo trentino è amante della natura e delle cose semplici così come della cucina e dei sapori forti e decisi. Ecco di seguito una lista di proverbi e modi di dire trentini per meglio conoscere le tradizioni di un popolo ricco di fascino.

A le dòne e a le scale no se ghe gira mai le spale.

(Alle donne e alle scale è preferibile non voltare mai le spalle)

Chi g’ha braga paga, chi g’ha vesta gode la festa

(L’uomo paga, la donna gode la festa)

Anca al meio pescadòr scampa l’anguilla

(L’anguilla sfugge anche al più bravo pescatore)

L’è pù caro en no rabios che ‘n sì dispetos

(E’ preferibile un no cortese che un sì di malavoglia)

Val pu na bona cera, che ‘n bon disnar

(Vale più un cordiale saluto che un buon pranzo)

Da chi a zent’ani sen tuti gualivi.

(Da qui a cent’anni siamo tutti uguali)

Chi laora pian, laora ancoi e laora doman.

(Chi lavora lentamente, lavorerà oggi e domani)