Proverbi valdostani

Al confine tra Francia e Svizzera, la Valle d’Aosta è la regione italiana più piccola ma costellata da alcune delle vette montuose più alte e maestose del Paese. Come tutti i luoghi di confine, la regione valdostana ha tutto un suo fascino e una sua cultura, frutto della contaminazione con popoli diversi.

Punto di contatto tra Italia e Francia, ancora oggi la Valle d’Aosta rappresenta un vero e proprio crocevia tra la penisola italiana e il resto dell’Europa.

Questo suo tratto internazionale si riflette chiaramente nella cultura del suo popolo: gente orgogliosa, temprata dai sacrifici e dalla vita di montagna ma comunque aperta all’accoglienza e alla condivisione. Qui di seguito alcuni proverbi valdostani che ben ne rappresentano la cultura e le tradizioni.

Qui a l’infer neit, in paradì semble.

(Chi nasce all’inferno si crede in paradiso)

Crendre ni ven, ni bise.

(Non temere né vento né tramontana)

Qui prend garde de chaque nuage ne fait jamais voyage.

(Chi si preoccupa di ogni nuvola non viaggia mai)

Un ommo sensa ardzen l’est un laou ensa den.

(Un uomo senza soldi è un lupo senza denti)

La dzelenna deit pà tsanté devan lo pou.

(La gallina non deve cantare davanti al gallo)

Ten blan moille lo mètre i tsan.

(Tempo bianco bagna il padrone nei campi)

Quan lo vin l’est terrià, te fat beire.

(Quando il vino è spillato, bisogna berlo)

Fat pa dzeudzé l’arbro a la rutse.

(Non bisogna giudicare l’albero dalla corteccia)

Fat ren demandé et ren refeusé.

(Non bisogna domandare niente e nemmeno rifiutare niente)

Waster neut an Groat wennt neut mascht troa.

(Non caricarti di una montagna se non puoi portarla)

La femme la plus louée est celle dont on ne parle pas.

(La donna più lodata è quella di cui non si parla)

Quan in predze di laou, lo laou arreuve.

(Quando si parla del lupo, il lupo arriva. di fronte)