Ray Bradbury, le frasi del famoso scrittore americano

  • Commenti disabilitati su Ray Bradbury, le frasi del famoso scrittore americano
  • Autori / Scrittori

Ray Bradbury è stato un famoso scrittore americano. Innovatore del genere fantascientifico, il celebre autore ha firmato nel corso della sua lunga e gloriosa carriera opere come Cronache marziane e Fahrenheit 451.

Quest’ultimo romanzo, pubblicato nel 1953, descrive una società distopica in cui leggere o possedere libri è considerato un reato e per questo una squadra speciale di vigili del fuoco è impegnata a bruciare qualunque volume in circolazione.

In questa pagina si riporta una ricca e variegata lista con le più belle frasi tratte dalle opere di Ray Bradbury.

Vivere nel rischio significa saltare da uno strapiombo e costruirsi le ali mentre si precipita.

Fai doppia fatica a essere un agricoltore che a essere il suo maiale.

A noi occorre non essere lasciati in pace! Abbiamo bisogno di essere veramente tormentati una volta ogni tanto!

Noi non siamo che copertine di libri, il cui solo significato è proteggerli dalla polvere.

Se non vuoi un uomo infelice per motivi politici, non presentargli mai i due aspetti di un problema, o lo tormenterai; dagliene uno solo; meglio ancora, non proporgliene nessuno.

La chiusura lampo ha spodestato i bottoni e un uomo ha perduto quel po’ di tempo che aveva per pensare, al mattino, vestendosi per andare al lavoro, ha perso un’ora meditativa, filosofica, perciò malinconica.

Il televisore è “reale”, è immediato, ha dimensioni. Vi dice lui quello che dovete pensare, e ve lo dice con voce di tuono. Deve avere ragione, vi dite: sembra talmente che l’abbia!

I buoni scrittori toccano spesso la vita. I mediocri la sfiorano con una mano fuggevole. I cattivi scrittori la sforzano e l’abbandonano.

Capite ora perché i libri sono odiati e temuti? Perché rivelano i pori sulla faccia della vita. La gente comoda vuole soltanto facce di luna piena, di cera, facce senza pori, senza peli, inespressive.

Ci deve essere qualcosa di speciale nei libri, delle cose che non possiamo immaginare, per convincere una donna a restare in una casa che brucia. È evidente!

Ho imparato, nei miei viaggi, che se resto un giorno senza scrivere comincio ad agitarmi. Due giorni e mi vengono dei tremiti. Tre giorni e do segni di pazzia. Quattro e potrei benissimo essere un maiale che si rotola nel fango.

Egli portava la sua felicità come una maschera e quella ragazza se n’era andata per il prato con la maschera e non c’era modo di andare a battere alla sua porta per riaverla.

Insomma, il fatto è che questa è l’epoca della carta igienica. Ti soffi il naso su una persona, la appallottoli, la getti via, tiri la catena e lo sciacquone se la porta via, allunghi la mano per un’altra persona, ti soffi, l’appallottoli, tiri la catena. Tutti si soffiano nella giubba del vicino.