Roberto Burioni, le frasi celebri del virologo che ‘frusta’ su Twitter

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Roberto Burioni, quotato medico, virologo, accademico e divulgatore scientifico italiano, nasce a Pesaro il 10 dicembre 1962. Suo ramo specifico di studio è il campo relativo allo sviluppo di anticorpi monoclonali umani contro agenti infettivi. Negli ultimi anni è apparso diverse volte in tv e ha anche acquisito fama sui social, in particolar modo su Twitter, dove non disdegna cinguettii di fuoco contro haters e divulgatori di fake news.

Di seguito è stato stilato un elenco delle frasi celebri di Roberto Burioni.

La scienza non è democratica.

Lo schiavismo ha mille “facce”, il somarismo una.

Mi denunciano per calunnia. Questi sono gli antivax.

Il calcio è di chi lo ama. Rivali ma amici da sempre.

Non possiamo mettere ai voti le dosi di antibiotico da somministrare a un malato.

In campo medico, le fake news possono uccidere, ed è un dovere civico smascherarle.

Libertà è scegliersi il colore dell’auto, non se guidare a destra o a sinistra.

Se la prognosi è riservata perché la dicono in giro? I social sono un cabaret gratuito.

Non ho alcun ruolo politico e gestionale, ma qualche mio tweet forse non sarebbe stato male leggerlo, a posteriori.

Il vaccino contro il panico è una corretta informazione. Non possiamo trattare i cittadini come bambini di cinque anni.

I dibattiti scientifici devono avvenire secondo me tra esperti, e non tra esperti e persone che non lo sono.

Io torno in laboratorio ma lei torni alle elementari dove le spiegano la differenza tra scranno e scanno.

Alcuni della sua generazione erano dei babbei e sono rimasti tali anche dopo il morbillo.

Siamo alle solite: non sanno l’italiano quindi si dedicano all’immunologia molecolare, notoriamente più semplice.

Mi spiace ma con chi manca di una minima cultura di base e non sa neanche scrivere correttamente John Wayne io non parlo. Torni a settembre.

Internet ha illuso che tutto possa esser messo in discussione. La scienza è fatta di discussioni sì, ma che devono seguire le regole della scienza. Non si può lasciar spazio alle bufale.

Una delle bugie che più mi infastidiscono è quella secondo la quale gli attuali casi di meningite sarebbero dovuti all’afflusso di migranti dal continente africano.

I dati scientifici non sono sottoposti a validazione elettorale: se anche il 99% del mondo votasse dicendo che due più due fa cinque, ancora continuerebbe a fare quattro.

Desidererei che si trovasse immediatamente un vaccino contro il coronavirus per due motivi. Il primo perché salverebbe tante vite umane, il secondo per il piacere di vedere gli antivaccinisti implorare la vaccinazione in ginocchio sui ceci.

Trump diceva scemenze sui vaccini, poi per fortuna ha smesso. Adesso comincia una candidata democratica alla presidenza, a riprova che i cretini sono equamente distribuiti tra destra e sinistra.

Noi per incomprensibili motivi non abbiamo messo in quarantena chi proveniva dalla Cina quando andava fatto, ora i cinesi mettono giustamente in quarantena chi arriva dall’Italia. Abbiamo ricevuto una bella lezione.

Io ho fatto soffrire solo voi somari. Prima pascolavate beati e indisturbati sui social, poi sono arrivate le mie frustate e il clima è cambiato. Capisco la rabbia.