Winston Churchill, le migliori frasi del grande politico

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Winston Churchill è stato un politico britannico e uno degli uomini chiave del Novecento. Tra i primi a manifestare pesanti critiche sulla Germania nazista, guidò il Regno Unito da Primo Ministro durante la Seconda Guerra Mondiale, riuscendo a portare gli Alleati a sconfiggere i paesi dell’Asse capitanati da Adolf Hitler. Personaggio dalla dialettica acuminata e penetrante, pronunciò una serie di discorsi radiofonici indimenticabili e decisivi nel sostenere la resistenza contro la minaccia nazista.

Fu inoltre insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1953 per la sua attività di storico e scrittore.

Di seguito viene proposto un elenco di frasi di Winston Churchill, utili a comprenderne la sua tempra e il suo pensiero.

Diciamolo: le parole brevi sono le migliori. E le parole vecchie, quando brevi, sono le migliori in assoluto.

Noi procederemo fino alla fine. Noi combatteremo.

Ho tratto più io dall’alcol di quanto l’alcol abbia tratto da me.

Da Stettino nel Baltico a Trieste nell’Adriatico una cortina di ferro è discesa attraverso il continente.

Che Benito Mussolini sia un grand’uomo io non lo nego… ma è anche un criminale.

La democrazia è più vendicativa dei Gabinetti. Le guerre tra i popoli saranno più orribili di quelle tra i re.

La massima del popolo inglese è: Business as usual (Affari come sempre).

Non esisterà mai una guerra né piacevole, né veloce.

Non ho altro da offrire che sangue, fatica, lacrime e sudore.

Potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore e avranno la guerra.

Senza tradizione, l’arte è un gregge di pecore senza pastore. Senza innovazione, è un cadavere.

I problemi della vittoria sono più piacevoli di quelli della disfatta, ma non sono meno ardui.

Il cane ti guarda dal basso in alto, il gatto dall’alto in basso, ma il maiale da pari a pari.

I risparmi sono una cosa molto buona soprattutto se i tuoi genitori li hanno fatti per te.

Gli italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre.

Le guerre non si vincono con le evacuazioni.

In tempi di guerra la verità è così preziosa che deve sempre essere protetta da una cortina di bugie.

L’ottava armata avanza su Tripoli, valanga di ferro, di fuoco e di speranza.

L’ottimista vede opportunità in ogni pericolo, il pessimista vede pericolo in ogni opportunità.

Meglio fare le notizie che riceverle; meglio essere un attore che un critico.

Nessuno può garantire il successo in guerra, può solo meritarlo.

Non c’è, per nessuna comunità, investimento migliore del mettere latte dentro i bambini.

È stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle forme che si sono sperimentate fino ad ora.

È impossibile ottenere una condanna per sodomia da una giuria inglese. Metà dei giudici non crede che possa essere fisicamente compiuta, e l’altra metà la sta facendo.

Essere accondiscendenti per debolezza e per paura è… fatale. Esserlo da una posizione di forza è magnanimo.

I dittatori cavalcano avanti e indietro su tigri dalle quali non osano scendere. E le tigri diventano sempre più affamate.

I socialisti sono come Cristoforo Colombo: partono senza sapere dove vanno. Quando arrivano non sanno dove sono. Tutto questo con i soldi degli altri.

I panni dei servizi segreti si possono, anzi si devono lavare più spesso degli altri; ma, a differenza degli altri, non si possono mettere ad asciugare alla finestra.

Il vizio insito nel capitalismo è la ineguale distribuzione della ricchezza. La virtù insita nel socialismo è la uguale distribuzione della miseria.

L’epoca della procrastinazione, delle mezze misure, del mitigare, degli espedienti inutili, del differire sta giungendo alla fine. Ora stiamo entrando nell’epoca dove ogni azione causa conseguenze.

Sfuggiremo all’assurdità di far crescere un pollo intero, solo per mangiarne il petto o l’ala, facendo crescere queste parti separatamente in un ambiente adatto.

Il golf è il modo migliore per rovinarsi una bella passeggiata.

Il governo del mondo deve essere affidato a nazioni soddisfatte, che per se stesse non vogliano più di quanto già hanno.

In guerra risoluzione, nella sconfitta sfida, nella vittoria magnanimità, in pace buona volontà.

Si può quasi dire: prima di Alamein non avevamo mai vinto, dopo Alamein non perdemmo più.

Se Hitler invadesse l’inferno io farei quanto meno un rapporto favorevole al diavolo alla Camera dei Comuni.

I governi ed i popoli non sempre prendono decisioni razionali. Talvolta essi prendono decisioni pazzesche, oppure alcuni popoli impongono a tutti gli altri di seguirli nella loro follia.

È ben noto che nessun popolo è più preciso dei tedeschi nella preparazione di una attività e nella pianificazione, ma ugualmente nessun popolo può risultare maggiormente sconvolto quando i suoi piani falliscono. Essi non sono in grado di improvvisare.