Black Mirror, tra distopia e antropologia digitale: le frasi famose della serie tv

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Black Mirror è una serie televisiva britannica in onda dal 2011. Prodotta da Charlie Brooker per Endemol, le sue trame si dipanano in un futuro distopico. I principali temi tratti prendono spunto dall’attualità per approdare alla descrizione di un ‘domani’ inquietante, scaturito dalla previsione di uno sviluppo tecnologico fuori controllo.

Ogni puntata di Black Mirror propone scenari e personaggi diversi (serie antologica). Ha spesso ricevuto plausi dalla critica e l’episodio USS Callister della quarta stagione ha ottenuto ben quattro premi Emmy.

È disponibile di seguito un elenco con le frasi più belle e le citazioni più famose tratte da Black Mirror.

Eravamo nel mezzo dei preparativi quando all’improvviso ho realizzato che meno una relazione ha valore, più si spende per il matrimonio.

Non tutto ciò che è falso è necessariamente una menzogna, Liam.

Volevano che parlassi, ma io non potevo parlare. Se l’avessi detto sarebbe diventato reale.

La verità è che ho deciso di trascorrere il tempo qui senza mai… senza provare dei sentimenti. Mi spaventano.

Gli specchi ti fanno viaggiare nel tempo.

Desideriamo stronzate che neanche esistono! Siamo talmente apatici che potremmo impazzire.

Se quell’affare andrà all’opposizione vorrà dire che il sistema è davvero finito. Forse lo è da tempo. Ma è l’unico possibile.

Le persone vogliono essere notate. Non vogliono sentirsi ignorate, le fa sentire invisibili.

Sei solo un accenno di ciò che era lui. Non hai nessuna storia. Sei l’interprete di qualcosa che lui faceva senza pensare, non può bastarmi ciò che sei!

Vivi. Respira. Senti il profumo. Una gamma completa di ricordi, l’aggiornamento della tua memoria costerà meno di una tazza di caffè al giorno e potrai avere un back-up di trent’anni gratuito. Basta solamente una piccola anestesia locale e il gioco è fatto. Perché i tuoi ricordi valgono una vita!

È come quando vuoi tuffarti in una piscina e temi che l’acqua possa essere fredda ma sei consapevole che quando ti sarai buttato andrà tutto bene. È soltanto la paura dello shock che ti trattiene.

Ho iniziato a dire quello che volevo, quando volevo, senza più freni. Non tutti lo apprezzavano. È incredibile quanto diminuisca la tua popolarità quando inizi a fare così.

È come andare a teatro, tu paghi una cifra folle per un biglietto e alla fine hai perso un’intera serata. Quando qualcuno ci chiede se ci siamo divertiti, noi gli rispondiamo «ma certo come no, è stato fantastico!» Ma il problema è che più paghi e più dura lo spettacolo e più ti convinci del fatto che ti sia piaciuto.

Ho capito che a molti miei amici non interessava la sincerità. Mi trattavano come se fossi una bella cacca sulla loro tavola imbandita. Ma non sai quanto mi sentivo bene. Mandavo tutti al diavolo. Era come quando ti togli le scarpe strette.

C’è un limite alla nostra capacità di meravigliarci. Ecco perché fate a pezzi qualunque cosa bella che vedete e solo a quel punto la gonfiate, la impacchettate e la fate passare attraverso una serie di stupidi filtri finché di quella cosa non rimane che un mucchio di inutili luci.

Era come se un… un ciclone si fosse abbattuto su di me. Messaggi di odio senza sosta a tutte le ore giorno dopo giorno. È difficile spiegare cosa si prova realmente. All’improvviso ci sono milioni di persone invisibili che sono disposte a proclamare tutto il loro odio. È come una malattia mentale.