Confucio, le frasi del più grande filosofo

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Confucio è stato il filosofo cinese più influente e conosciuto dell’antichità (551 a.C. – 479 a.C.). Divulgatore di un pensiero senza precedenti, gettò le basi di una filosofia che ha segnato profondamente la cultura del suo paese. I suoi insegnamenti mirarono a offrire una serie di precetti inerenti al modo migliore in cui l’uomo può vivere la sua esistenza tenendo conto di tutti i fattori della società. Dopo la sua morte tutti i pensatori cinesi si sono confrontati con la sua dottrina, tanto che a posteriori la storiografia ha etichettato con il termine Confucianesimo la portata del suo pensiero. Anche la Corea, il Giappone e il Vietnam sono stati influenzati dalle sue idee.

Di seguito è stato compilata una ricca lista delle frasi più celebri di Confucio.

Tra gli uomini non v’è chi non mangi e non beva, ma pochi sanno distinguere i sapori.

Nulla è più visibile di ciò che è nascosto.

Se vedi un affamato non dargli del riso: insegnagli a coltivarlo.

Il Cielo non ha parenti; tratta egualmente tutti gli uomini.

Non usare arco e freccia per uccidere una zanzara.

Troppa debolezza o troppa violenza nuocciono: bisogna congiungere fermezza alla moderazione.

Colui che desidera assicurare il bene di altri si è già assicurato il proprio.

Non imitiamo quegli uomini isolati, savi soltanto per loro medesimi.

Guardatevi dal far cosa, di cui dobbiate o tosto o tardi pentirvi.

L’uomo troppo compiacente che accorda tutto per tutto avere è rovinato dalla propria facilità.

Fate il bene in ogni tempo, in ogni luogo, in tutte le circostanze in cui potrete farlo; e sarete, a non dubitarne, virtuosi e saggi.

Guardatevi bene soprattutto dal cercare o disprezzare l’approvazione degli uomini, ma accogliete lodi e disprezzi con la medesima indifferenza.

Non trascurate di rimediare al male, per piccolo che vi appaia: un picciol male trascurato, poco a poco cresce e diventa grandissimo.

Poiché vogliamo insegnare agli altri la via della virtù, incominciamo dall’entrarvi noi medesimi, e ci seguiranno.

Se non procurate di evitare che vi si facciano piccole ingiustizie, vi troverete in breve nel caso d’osar di tutto il vostro sapere per assicurarvi da offese maggiori.

Spezzasi l’acciaio, per duro che sia; ciò che pare il più solidamente stabilito, sovente torna più facile a distruggere.

Citazioni attribuite a Confucio dai suoi discepoli Yu Jo e di Tsêng-tzu

Il signore vuol esser lento nelle parole e pronto nei fatti.

Imparare senza pensare porta a nulla; pensare senza imparare è pericoloso.

Di rado si sbaglia per essersi limitati.

Il signore è calmo e sciolto; il volgo è sempre inquieto.

Se l’uomo non guarda lontano sicuramente ha vicino i dispiaceri.

La nostra gloria più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarci sempre dopo una caduta.

Sbagliare e non correggersi, questo si chiama sbagliare.

Si può far sì che il popolo segua, non che conosca.

Solo i molto sapienti e i molto stupidi non si può cambiarli.

Il signore cerca in se stesso. Il volgo cerca negli altri.

Se uno parla senza vergogna è difficile che metta in pratica quel che dice.

Chi non ha una competenza, non si occupi di governo.

Quel che sai, riconosci di saperlo. Quel che non sai, riconosci di non saperlo. Ecco la sapienza.

Non mi affliggo che gli altri non mi riconoscano. Mi affliggo di non riconoscere gli altri.

Lo spreco porta alla disobbedienza, la parsimonia alla meschinità. Piuttosto della disobbedienza, meglio la meschinità.

A quindici anni mi impegnai a imparare, a trenta mi sono retto in piedi. A quarant’anni sono cessati i dubbi. A cinquant’anni ho conosciuto la volontà del Cielo. A sessanta l’orecchio si è fatto obbediente. A settanta, posso seguire i desideri dell’animo, senza infrangere regole.

Quando la stoffa ha la meglio sulla cultura, ne risulta il rozzo. Quando la cultura ha la meglio sulla stoffa, ne risulta il pedante. Occorre che cultura e stoffa siano in armonia, perché‚ ne risulti il signore.