Edmund Burke, le 29 frasi più belle

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Edmund Burke è stato un politico, filosofo e scrittore britannico. Di origine irlandese, Burke è stato definito il ‘Cicerone britannico’ ed è stato uno dei precursori del romanticismo inglese. Per oltre un ventennio sedette alla Camera dei comuni come rappresentante del partito Whig.

Burke viene ricordato per la sua opposizione alla Rivoluzione francese e per il suo sostegno alle rivendicazioni delle colonie americane contro re Giorgio III. L’autore britannico pubblicò anche opere filosofiche sull’estetica e fondò la rivista politica l’Annual Register.

In questa pagina troverete un elenco con alcune delle frasi più belle di Edmund Burke che ben ne sintetizzano il pensiero.

Più grande è il potere, più pericoloso è il suo abuso.

È nell’interesse del mondo commerciale che la ricchezza possa trovarsi dappertutto.

Nessuno ha mai commesso un errore più grande di colui che non ha fatto niente perché poteva fare troppo poco.

Innovare non vuol dire riformare.

L’arroganza che deriva dall’età deve essere placata dall’insegnamento della giovinezza.

Vi è un limite oltre il quale la tolleranza cessa d’essere virtù.

Come le altre semplici astrazioni, non si può trovare la libertà in astratto.

Nessuna passione priva la mente così completamente delle sue capacità di agire e ragionare quanto la paura.

Non conosco nulla di sublime che non sia una variante del potere.

Una democrazia perfetta è quindi la cosa più spudorata al mondo.

Se la casa del nostro vicino va a fuoco, non è sbagliato far funzionare le pompe per un poco anche sulla nostra.

C’è tuttavia un limite oltre il quale la pazienza cessa di essere una virtù.

Una cosa può sembrare promettente in teoria ed essere rovinosa in pratica; un’altra può sembrare cattiva in teoria, e alla pratica dimostrarsi eccellente.

L’uomo è per natura un animale religioso.

Tutti gli uomini che si rovinano, lo fanno dalla parte delle loro inclinazioni naturali.

Le cattive leggi sono la peggior sorte di tirannia.

Il successo è il solo infallibile criterio di saggezza per le menti volgari.

Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rimangano in silenzio.

Uno stato privo dei mezzi per operare qualche cambiamento è privo dei mezzi per conservarsi.

Qualcuno ha detto che un re ha la stoffa per essere un nobile, ma non quella per essere un gentiluomo.

L’ambizione striscia o vola.

L’emancipazione degli uomini fa progressi. Agli uragani danno ora anche nomi maschili, finora erano un privilegio delle donne.

La superstizione è la religione degli spiriti deboli.

Un ordine perfetto è il fondamento di tutte le cose.

Niente è più fatale alla religione che l’indifferenza, che alla fine, è una mezza infedeltà.

Le concessioni dei deboli sono le concessioni della paura.