Elsa Morante, le frasi celebri della scrittrice italiana

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Elsa Morante è stata una celebre scrittrice italiana. Nata a Roma nel 1912, l’autrice è stata tra le più importanti voci femminili della narrativa italiana del dopo guerra. Elsa Morante fu a lungo legata allo scrittore Alberto Moravia.

Tra le sue opere più famose figurano titoli come Menzogna e sortilegio, La Storia e L’isola di Arturo. Quest’ultimo romanzo le valse il Premio Strega nel 1957, facendola diventare così la prima donna ad aggiudicarsi il prestigioso titolo.

Ecco di seguito una ricca raccolta con le frasi più belle e le citazioni più famose tratte dalle opere più importanti di Elsa Morante.

Bisogna scrivere solo libri che cambiano il mondo.

Chi fugge per amore non può trovar quiete nella solitudine.

Il cuore, nelle sue gare contro la coscienza, è estroso, avveduto e fantastico quanto un maestro costumista.

È un inferno essere amati da chi non ama né la felicità, né la vita, né se stesso, ma soltanto te.

Impara: il sacrificio è la sola, vera perversione umana.

Una speranza, a volte, indebolisce le coscienze, come un vizio.

La camera a gas è l’unico punto di carità, nel campo di concentramento.

Sono nata povera, ma non posso vivere nella sporcizia.

C’è un mucchio di gente, che, appena nasce, si prende paura, e rimane sempre con la paura di tutte le cose.

Ho troppi mali per riuscire a guarire, e nessuno così grave per morire in fretta.

La conoscenza è l’onore dell’uomo.

Nessun affetto nella vita uguaglia quello della madre.

Si sa che la fabbrica dei sogni spesso interra le sue fondamenta fra i tritumi della veglia o del passato.

La peggiore violenza contro l’uomo è la degradazione dell’intelletto.

La Storia, si capisce, è tutta un’oscenità fin dal principio.

È strano come l’ETERNITÀ si lasci captare piuttosto in un segmento effimero che in una continuità estesa.

Secondo certi negromanti, gli specchi sarebbero delle voragini senza fondo, che inghiottono, per non consumarle mai, le luci del passato (e forse anche del futuro).

Una delle possibili definizioni giuste di scrittore, per me sarebbe addirittura la seguente: un uomo a cui sta a cuore tutto quanto accade, fuorché la letteratura.

Ogni relazione affettuosa, anche la più temeraria, conosce dei colpi da cui deve guardarsi… delle parole che vanno taciute, degli argomenti che non bisogna evocare.

Che il segreto dell’arte sia qui? Ricordare come l’opera si è vista in uno stato di sogno, ridirla come si è vista, cercare soprattutto di ricordare. Ché forse tutto l’inventare è ricordare.

La sola rivoluzione autentica è l’ANARCHIA! A-NAR-CHIA, che significa: NESSUN potere, di NESSUN tipo, a NESSUNO, su NESSUNO! Chiunque parla di rivoluzione e, insieme, di Potere, è un baro! e un falsario! E chiunque desidera il Potere, per sé o per chiunque altro, è un reazionario.

L’umanità, per propria natura, tende a darsi una spiegazione del mondo, nel quale è nata. E questa è la sua distinzione dalle altre specie. Ogni individuo, pure il meno intelligente e l’infimo dei paria, fino da bambino si dà una qualche spiegazione del mondo. E in quella si adatta a vivere. E senza di quella, cadrebbe nella pazzia.