Franco Battiato, le frasi celebri del cantautore

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Il Maestro della musica italiana, altrimenti detto Franco Battiato: il cantautore e musicista catanese (Riposto, 23 marzo 1945) nell’arco dei decenni si è misurato con una svariata gamma di generi e stili, rivisitandoli e combinandoli in modo personale e originale. Partito dal pop, è transitato al rock progressivo per poi giungere all’avanguardia colta prima di far ritorno alla musica leggera, con l’approfondimento anche della canzone d’autore. Tra gli stili attraversati la musica etnica, quella elettronica e l’opera lirica. Molti temi trattati dal Maestro risentono dei suoi interessi filosofici, esoterici e della mistica Sufi nonché della meditazione orientale. Oltre all’ambito musicale, si è cimentato in quello della pittura e del cinema.

Di seguito si propone una lista di frasi pronunciate da Franco Battiato inerenti alla sua musica e alla sua originale visione del mondo.

E poi cultura è una parola difficile da interpretare. Siamo uno di quei Paesi che ha pensato solo a rubare.

Sono per natura un contemplativo. I profumi, l’aria, sono per me come il telecomando che spegne il mondo.

Ti sei mai chiesto che funzione hai? Non è importante avere una risposta, è sufficiente porsi la domanda. Significa che sei insostituibile.

A scuola non c´insegnano a morire; sulla morte invece gli antichi egizi hanno costruito una civiltà.

Niente è come sembra, niente è come appare, perché niente è reale.

Sono un compositore prestato alla musica leggera.

L’evoluzione interiore non ha partito. Chi mi vuole da una parte o dall’altra non apprezza la mia musica, e se crede di farlo è per equivoco.

Nel mondo la sinistra ha compiuto crimini orribili quanto la destra.

Non sono un politico e non mi credo nemmeno assessore, sono uno che mette la sua credibilità al servizio della propria terra.

Se non sei capace di guardare qualcosa di diverso da te è perché hai bisogno di un nemico. In questo c’entra la politica italiana che ha influenzato certi atteggiamenti.

Ho incontrato proletari completamente ignoranti, con un fascino e una intelligenza straordinari. E mi commuove sempre la gente che ha sensibilità, che si accorge dell’esistenza degli altri; delle persone che non sono e non vivono in una situazione tribale come quella che sta vivendo la società oggi.

La crisi nell’essere umano è determinante, altrimenti è un’esistenza inutile. Mi sono rifugiato in quella che sia chiama metafisica perché sono uno che crede che gli esseri umani siano immortali.

Noi siciliani siamo come boomerang che l’isola lancia per il mondo e che poi rientrano a portare l’arte che hanno respirato fuori.

Il Gioco dell’Eroe di Gianluca Magi è un grande sasso gettato in un immobile stagno. Un invito alla vita interiore, e alla sua (inevitabile) trasmutazione evolutiva.

I momenti brutti che ho avuto nella mia vita sono stati solo di natura cosmologica. Una volta durante la notte mi sono alzato, sono venuto in questa stanza e ho guardato in faccia la mia paura, con attenzione, e la crisi si è risolta.

Non voglio sentirmi intelligente guardando dei cretini, voglio sentirmi cretino guardando persone intelligenti (riferendosi Parlando al reality L’Isola dei famosi).

Da quando ho bandito carne e pesce, faccio sogni più belli e so per certo che dipende dal cibo che mangio.

Sono vegetariano convinto da tanti anni, nemmeno ricordo quanti. Già da piccolo rifiutavo la carne, non mi piaceva proprio. […] col passare del tempo essere vegetariani è diventata una necessità esistenziale. Non posso più nutrirmi di qualcosa che è vicino alla sensibilità umana.

A certe cose ci sono arrivato dopo tanti anni di studi e ricerche, ho avuto delle esperienze. Dopo, reintrodurmi non è stato semplice, facevo fatica a riconoscere gli esseri umani, mentre ero in strada, o sul tram; era strano: non capivo se ero pazzo o un mistico. Ma ho capito che il viaggio su questo pianeta è determinante. Bisogna evadere le regole dell’universo.