Favole e fiabe: 30 frasi per tornare bambini

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Credere nelle favole e nelle fiabe è un privilegio dei bambini ma non solo. Esse sono racconti con protagonisti personaggi frutto della fantasia ma hanno comunque da trasmettere degli insegnamenti importanti.

Il mondo delle favole e delle fiabe è popolato da esseri stravaganti, spesso dotati di poteri soprannaturali come animali parlanti, mostri, streghe, fate e gnomi. Le favole offrono rifugio dalle brutture del mondo e nutrono i sogni di grandi e piccini.

Di seguito è stata compilata una lista di frasi sulle favole, sulle fiabe e sul loro mondo incantato.

La vita ha le parole che può, la fiaba le parole che deve.

(Aldo Busi)

Penso che le persone che non riescono a credere nelle fate, non vale la pena conoscerle.

(Tori Amos)

La vita di ogni uomo è una favola scritta da Dio.

(Hans Christian Andersen)

Io e te, come nelle favole.

(Vasco Rossi)

Non esistono fiabe non cruente. Tutte le fiabe provengono dalla profondità del sangue e dell’angoscia.

(Franz Kafka)

Solo i miracoli sono reali, solo le favole sono vere.

(Lalla Romano)

Abbiamo ucciso il sapore delle favole e così abbiamo ammazzato anche la poesia.

(Tom Gore)

Ogni volta che qualcuno dice “Io non credo nelle fate” da qualche parte c’è una fata che cade morta.

(Peter Pan)

I bambini non ricorderanno se la casa era lustra e pulita, ma se leggevi loro le favole.

(Betty Hinman)

Quel che la favola ha inventato, la storia qualche volta lo riproduce.

(Victor Hugo)

Cambio di aggettivo nel lieto fine delle favole: “vissero flessibili e contenti”.

(Dino Basili)

Se vuoi che i tuoi figli siano intelligenti, leggi loro delle fiabe. Se vuoi che siano più intelligenti, leggi loro più fiabe.

(Albert Einstein)

La moderna Cappuccetto Rosso, allevata a suon di pubblicità, non ha nulla in contrario a lasciarsi mangiare dal lupo.

(Herbert Marshall McLuhan)

Il romanzo è la favola delle fate di chi non ha immaginazione.

(Fernando Pessoa)

Care fiabe che commossero i popoli del tempo dei tempi, e che rallegrano, allorché volte in prosa, i ragazzi d’oggi.

(Olga Visentini)

Noi siamo l’enigma che nessuno decifra. Siamo la favola racchiusa nella propria immagine. Siamo ciò che continua ad andare avanti senza arrivare mai a capire.

(Jostein Gaarder)

“E vissero sempre infelici e scontenti.” Così, per non ingannare il suo bambino termina le favole.

(Ennio Flaiano)

Io credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire a educare la mente. La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo.

(Gianni Rodari)

È sbagliato raccontare le favole ai bambini per ingannarli, bisogna raccontarle ai grandi per consolarli.

(Marcello Marchesi)

In principio era la Favola. E vi sarà sempre.

(Paul Valéry)

Noi siamo stati avvelenati dai racconti di fiabe.

(Anaïs Nin)

In ogni istante della nostra vita abbiamo un piede nella favola e l’altro nell’abisso.

(Paulo Coelho)

Le favole non mi hanno mai divertito, pensavo che fossero realtà.

(Stanisław Jerzy Lec)

La leggenda può servire alla storia e la fiaba alla vita: ma storia e vita non sono poi l’una continuazione dell’altra?

(Olga Visentini)

Vorrei che tu venissi da me in una sera d’inverno e, stretti insieme dietro i vetri, guardando la solitudine delle strade buie e gelate, ricordassimo gli inverni delle favole, dove si visse insieme senza saperlo.

(Dino Buzzati)

Anche le favole immorali hanno la morale della favola.

(Zarko Petan)

La vita è una favola narrata da uno sciocco, piena di strepito e di furore ma senza significato alcuno.

(William Shakespeare)

La schiavitù, ai padroni soggetta, non osando dire ciò che avrebbe voluto, traspose le sue opinioni in brevi favole, ricorrendo, per schivare le accuse di calunnia, a scherzose invenzioni.

(Fedro)

Le favole ci insegnano che la paura non va chiusa in uno stanzino irraggiungibile dentro di noi, ma sentita, vissuta e affrontata.

(Eugenio Borgna)

Gli occhi debbono scegliere fra due cornici: le infrangibili lenti della monotonia o gli arabescati legni zecchinati dell’oro delle favole

(Tommaso Romano)