Frasi e aforismi su Parigi: tutte le ‘sfumature’ della Ville Lumiere

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Parigi, città d’arte, storica, mitica. La capitale francese è stata ed è tutt’ora uno dei principali centri intellettuali del mondo. Le sue vie, la sua atmosfera, la sua tradizione e il suo ampio respiro cosmopolita ha ispirato molti scrittori, cineasti e personaggi influenti del mondo culturale. Inoltre è il centro delle decisioni politiche ed economiche della Francia.

Il suo magnetismo, dal punto di vista turistico, la rende la città più visitata al mondo nonché la più cara. Uno dei suoi celebri soprannomi è ‘Ville Lumiere’, per la moltitudine di luci che la popolano.

Qui di seguito viene proposta una raccolta di frasi e aforismi su Parigi, utili a descriverne tutte le sfumature.

Parigi è la città più morale e virtuosa di tutto il globo terrestre
(Fëdor Dostoevskij)

Ho due amori: il mio Paese e Parigi
(Joséphine Baker)

Avremo sempre Parigi
(Casablanca)

Molti vanno a Parigi, ma pochi ci sono stati
(Francesco Algarotti)

Ritorno a Parigi. Parigi ha un odore di carrozze da piazza
(Jules Renard)

Milady strada di Parigi…
(Roberto Vecchioni)

Parigi val bene una messa
(Enrico IV di Francia)

Come artista, un uomo non ha altra patria in Europa che Parigi
(Friedrich Nietzsche)

I nostri padri avevano una Parigi di pietra; i nostri figli ne avranno una di gesso
(Victor Hugo)

Qui il viso della sera s’inclina lentissimo verso di noi, sino a sfiorarci quasi la gota con le ciglia
(Leone Traverso)

Ciò che Parigi consiglia, l’Europa lo medita; ciò che Parigi comincia, l’Europa lo continua
(Victor Hugo)

Sarebbe un bel posto se solo si riuscisse a mandar via tutti quelli che ci abitano
(John McEnroe)

Monsieur sa bene com’è Parigi. Una città pericolosa per la bellezza, quando la bellezza non possiede un sou
(Henry James)

Parigi è persa: qui l’odio per gli infedeli, è sovrano e gli imam vogliono sovvertire le leggi laiche in favore della sharia
(Oriana Fallaci)

A Parigi, quando Dio fornisce una bella donna, il diavolo risponde immediatamente con un cretino che la mantenga
(Jules Amédée Barbey d’Aurevilly)

Parigi è un posto così romantico che anche andare a prendere un sandwich diventa un momento magico e irripetibile
(Kate Hudson)

Una Parigina innamorata smentisce la sua natura e vien meno alla sua funzione: esser di tutti, come un’opera d’arte
(Anatole France)

Lasciando ai Francesi i loro difetti, va loro riconosciuto un amore e un’intelligenza della natura, una delicata confidenza mista di «distance», che è puro umanesimo
(Leone Traverso)

Parigi è il paese del mondo ove si giudica meno bene la situazione politica. Tutte le persone hanno un vivo interesse in un senso o nell’altro…
(Camillo Benso, conte di Cavour)

Oh ma Parigi non è fatta per cambiare aerei.. è fatta per cambiare vita! Per spalancare la finestra e lasciare entrare “la vie en rose”
(Sabrina)

Come l’autostrada collauda i motori, Parigi collauda gli uomini. Si può correre liberamente a tutto motore; ma attenti a non fondere le bronzine.
(Anselmo Bucci)

Se hai avuto la fortuna di vivere a Parigi da giovane, dopo, ovunque tu passi il resto della tua vita, essa ti accompagna perché Parigi è una festa mobile
(Ernest Hemingway)

Parigi è un paese molto ospitale; accoglie tutto, sia le fortune vergognose che quelle insaguinate. Il delitto e l’infamia vi godono diritto d’asilo, v’incontrano simpatie; solo la virtù non vi possiede altari
(Honoré de Balzac)

Per chi può difendere le proprie ragioni con l’eloquenza dell’equipaggio, e trionfare fragorosamente precorso da mezza dozzina di lacchè e da un paio di cuochi, Parigi è un’ottima piazza d’arme, ed ei potrà campeggiarla quanto è lunga e larga a sua posta
(Laurence Sterne)

Per le nostre anime e i nostri corpi, caro amico, un breve intossicamento parigino sarebbe una liberazione… si troverebbe la nostra vera personalità, si smetterebbe di essere soltanto tedeschi. Non mi serbi rancore se Le dico che ho imparato a scrivere in tedesco dal momento che ho immaginato di essere un lettore parigino. Il caso Wagner è musica da operetta
(Friedrich Nietzsche)

A proposito dei romani, quasi tutto ciò che hanno costruito è ora una rovina. Ma c’è un altro posto, una grande città che i romani eressero e che esiste ancora ai nostri giorni. È una città chiamata Parigi, in una terra chiamata Francia. Io l’ho visitata con l’imperatore Carlo Magno. Lagertha, mai hai visto in tutta la tua vita un luogo così, una simile città
(Vikings)

Parigi è una splendida città, splendida, una città piena di cultura, una magnifica città. Una città che trabocca di eleganza, di bellezza. Devi andare a Parigi. Non lo rimpiangerai mai per il resto della vita. Un artista deve andare a Parigi almeno una volta nella vita. Devi assolutamente andarci. Le strade, l’amore, le donne…
(Paradiso perduto)

Se Roma ti ha fatto scrivere l’Ora di Barabba, Parigi t’ispirerebbe l’Ora di Lucifero — o forse l’ Ora d’Iddio. Perché Parigi, in fondo, è più morale e cattolica di quel che non si creda da lontano. La maggior parte della gente è massa borghese che lavora dalla mattina alla sera per guadagnar soldi — l’Industria del Vizio fa parte dell’Industria dello Straniero ed è esercitata in gran parte da stranieri
(Giovanni Papini)

Non sarà mai un parigino chi non avrà imparato a mettere una maschera di gaiezza sui propri dolori e sulla propria tristezza e una maschera d’indifferenza e di fastidio sulla propria intima gioia. Se sapete che un vostro amico soffre, non cercate di consolarlo, vi dirà che sta bene; ma se gli è accaduto qualche cosa di bello guardatevi dal fargli le felicitazioni; egli troverà la sua buona fortuna così naturale che si meraviglierà che se ne parli
(Gaston Leroux)

Senza saperlo sono entrato in un luogo puramente mentale, dove la realtà – Senna, Champ de Mars, giardini del Lussemburgo, Louvre, Marais – è stata disposta da una mano sottile e tagliente. Qui la mente ha modellato gli spazi e li ha imbevuti di sé stessa, come in nessun’altra città del mondo. Tutto è cristallino e traslucido, come nei quadri di Bellotto; e quel vento che soffia, che spazza e riporta le nuvole su un palcoscenico immenso, quel vento che sa ancora di Oceano Atlantico, non è che il vento agile dell’intelligenza che ti costringe a muoverti più veloce
(Pietro Citati)