Gianni Rodari, le frasi più celebri

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Gianni Rodari è stato un celebre scrittore, pedagogista e giornalista italiano. Nato nel 1920, l’autore è una delle voci italiane più importanti nella letteratura per ragazzi di tutti i tempi. Per anni collaborò con giornali e periodici, curando in particolare rubriche per ragazzi e non solo. Tra le sue opere più famose ci sono Il libro delle filastrocche, Favole al telefono e C’era due volte il Barone Lamberto.

Nel 1970 Gianni Rodari è stato l’unico vincitore italiano del prestigioso Premio Hans Christian Andersen, noto anche come il ‘Piccolo Premio Nobel’ della narrativa per l’infanzia.

Ecco di seguito riportate le più belle frasi e le citazioni di Gianni Rodari.

Nel paese della bugia, la verità è una malattia.

Non c’è vita dove non c’è lotta.

La mente è una sola. La sua creatività va coltivata in tutte le direzioni.

Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo?

Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio la torre di Pisa.

Sbagliando s’impara, è un vecchio proverbio. Il nuovo potrebbe essere che sbagliando s’inventa.

Burattinaio, il più bel mestiere del mondo.

Se io avessi una botteguccia fatta di una sola stanza vorrei mettermi a vendere sai cosa? La speranza.

Prima di tutto la fiaba è per il bambino uno strumento ideale per trattenere con sé l’adulto.

Con un po’ di esercizio è possibile prendere lezioni di ottimismo anche da Giacomo Leopardi.

Il mondo si può guardare a altezza d’uomo, ma anche dall’alto di una nuvola (con gli aeroplani è più facile).

Io credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire a educare la mente.

La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo.

Se ci diamo la mano, i miracoli si fanno e il giorno di Natale durerà tutto l’anno.

Nelle nostre scuole, generalmente parlando, si ride troppo poco. L’idea che l’educazione della mente debba essere una cosa tetra è tra le più difficili da combattere.

Quanto pesa una lacrima? Dipende: la lacrima di un bambino capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino affamato pesa più di tutta la terra.

Bisognerebbe vedere oggettivamente, liberandoci dai nostri pregiudizi personali, che cos’è per un bambino l’esperienza di Goldrake.

È difficile fare le cose difficili: parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco. Bambini, imparate a fare le cose difficili: dare la mano al cieco, cantare per il sordo, liberare gli schiavi che si credono liberi.

Non si può essere mai sicuri di quello che un bambino impara guardando la televisione e non si deve mai sottovalutare la sua capacità di reagire creativamente al visibile.

Qualsiasi parola potrà aiutare i bambini a ricordare “quella volta che…”, a scoprirsi nel tempo che passa, a misurare la distanza tra oggi e ieri, sebbene i loro “ieri” siano, per fortuna, ancora poco numerosi e poco affollati.