Immanuel Kant, le frasi celebri del filosofo tedesco

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Immanuel Kant fu un celebre filosofo tedesco, vissuto tra 1724 e il 1804. Il grande pensatore è considerato il più importante esponente dell’Illuminismo tedesco. Kant è stato portatore di una vera e propria rivoluzione. Grazie al grande pensatore tedesco, la filosofia comincia infatti ad assumere i caratteri di una ricerca critica sulle condizione del conoscere.

Nel 1781 con la pubblicazione dell’opera Critica della ragion pura, Kant mise per la prima volta in discussione la tradizione metafisica-tomistica.

Ecco di seguito le frasi più belle e le citazioni più importanti e famose tratte dalle opere di Immanuel Kant.

Il pazzo è un sognatore da sveglio.

Prima di valutare se una risposta è esatta si deve valutare se la domanda è corretta.

Posso perché voglio quello che devo.

L’intuizione senza concetti è cieca; il concetto senza intuizione è vuoto.

La ragione è condannata a porsi degli interrogativi ai quali sa di non poter rispondere.

La ragione è un’isola piccolissima nell’oceano dell’irrazionale.

Il bello è il simbolo del bene morale.

Nessuno mi può costringere ad essere felice a suo modo.

Abbi il coraggio di servire la tua mente.

Fai ciò che è giusto, sebbene il mondo possa perire.

La mancanza di disciplina è un male peggiore della mancanza di cultura.

Non c’è virtù così grande che possa essere al sicuro dalla tentazione.

Possiamo giudicare il cuore di un uomo già dal modo in cui tratta gli animali.

I nostri doveri verso gli animali sono indirettamente doveri verso l’umanità.

Nemica d’ogni educazione è la distrazione. La memoria suppone l’attenzione.

Tre cose aiutano a sopportare le avversità della vita: speranza, sonno e risate.

Non c’è nulla di più pratico di una buona teoria.

La scienza è conoscenza organizzata. La saggezza è vita organizzata.

Più avrai pensato e operato e più a lungo avrai vissuto.

Pensare ci rende sensibili alle sfumature dei sentimenti e alle possibilità dell’immaginazione.

Non si deve pensare che ogni cosa sia possibile. Anche le virtù devono avere i loro limiti.

È moralmente necessario ammettere l’esistenza di Dio.

Il diritto non deve mai adeguarsi alla politica, ma è la politica che in ogni tempo deve adeguarsi al diritto.

Per l’uomo che percepisce le cose attraverso gli schemi prestabiliti del suo spirito, la verità del mondo è inaccessibile.

La vista del cielo stellato in una notte serena dona una specie di godimento che soltanto anime nobili provano.

Virtù e felicità costituiscono insieme in una persona il possesso del sommo bene.

La coerenza è l’obbligo principale di un filosofo, tuttavia è quello a cui ci si attiene più di rado.

Il tempo è una rappresentazione necessaria, che si trova a fondamento di tutte le intuizioni.

Ospitalità significa il diritto di uno straniero, che arriva sul territorio altrui, di non essere trattato ostilmente.

Il pubblico uso della propria ragione deve essere libero in ogni tempo, ed esso solo può attuare l’illuminismo fra gli uomini.

Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell’illuminismo.

La metafisica ha come finalità della propria indagine solo tre idee: Dio, libertà e immortalità.

Se mi viene chiesto: “Viviamo noi in un’epoca illuminata?”. La risposta è: “No, viviamo solo in un’epoca di illuminismo”.

L’uomo vuole la concordia; ma la natura sa meglio di lui ciò che è buono per la sua specie: essa vuole la discordia.

La mancanza di capacità di giudizio è ciò che viene chiamato stupidità, e per una tale mancanza non vi è niente che possa aiutare.

Un uomo può essere coltissimo fisicamente; può avere ornatissimo lo spirito, ma esser privo di cultura morale, ed essere un cattivo uomo.

Tutto ciò che è stato scritto dagli uomini sulle donne deve essere ritenuto sospetto dal momento che essi sono ad un tempo giudici e parti in causa.

Pazienta per un poco: i calunniatori non vivono a lungo. La verità è figlia del tempo: presto la vedrai apparire per vendicare i tuoi torti.

La solidarietà del genere umano non è solo un segno bello e nobile, ma una necessità pressante, un “essere o non essere”, una questione di vita o di morte.

Lo stato di pace tra gli uomini, che vivono gli uni a fianco degli altri, non è uno stato naturale, il quale è piuttosto uno stato di guerra.

Amici dell’umanità… non contestate alla ragione ciò che fa di essa il bene più alto sulla terra: il privilegio di essere l’ultima pietra di paragone della verità.

Coloro che dicono che il mondo andrà sempre così come è andato finora contribuiscono a far sì che l’oggetto della loro predizione si avveri.

Agisci in modo da considerare l’umanità, sia nella tua persona, sia nella persona di ogni altro, sempre anche come scopo, e mai come semplice mezzo.

L’etica non è esattamente la dottrina che ci insegna come essere felici, ma quella che ci insegna come possiamo fare per renderci degni della felicità.

Non cercare il favore della moltitudine: raramente esso si ottiene con mezzi leciti e onesti. Cerca piuttosto l’approvazione dei pochi; ma non contare le voci, soppesale.

Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale dentro di me.

L’illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a sé stesso. Minorità è l’incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro.

Il diritto è l’insieme delle condizioni per mezzo delle quali l’arbitrio dell’uno può accordarsi con l’arbitrio di un altro secondo una legge universale della libertà.

L’imperativo categorico è quindi uno solo, e si formula così: agisci soltanto in base a quella massima per la quale tu, insieme, puoi volere che diventi una legge universale.

È solo attraverso la critica che è possibile troncare alla radice stessa il materialismo, il fatalismo, l’ateismo, l’incredulità dei liberi pensatori, il fanatismo e la superstizione, che possono costituire un danno per tutti.

La ragione è la facoltà che ci fornisce i princìpi a priori della conoscenza . Ragion pura è perciò quella che contiene i princìpi per conoscere qualche cosa assolutamente a priori.

La ragione umana, anche senza il pungolo della semplice vanità dell’onniscenza, è perpetuamente sospinta da un proprio bisogno verso quei problemi che non possono in nessun modo esser risolti da un uso empirico della ragione… e così in tutti gli uomini una qualche metafisica è sempre esistita e sempre esisterà, appena che la ragione s’innalzi alla speculazione.

La fede in un Dio e in altro mondo è talmente intessuta col mio sentimento morale, che io non ho da preoccuparmi che la prima possa mai essermi strappata, nella stessa misura in cui non corro pericolo di perdere il secondo.

Chi mai abbia visto il dogmatico esibire dieci prove può ben credere ch’egli non ne abbia neanche una.

La critica della ragione conduce alla fine necessariamente alla scienza; l’uso dogmatico, invece, di essa senza critica, ad affermazioni prive di fondamento.

Non consideriamo mai obbligatorie le nostre azioni perché sono ordinate da Dio; al contrario, ci sembrano ordinate da Dio perché ci sono imposte da una nostra legge interiore.