Michael Bloomberg: le frasi celebri del politico ‘paperone’

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Michael Bloomberg è uno degli uomini più ricchi del pianeta e un politico americano. Nato a Boston il 14 febbraio 1942, è co-fondatore e proprietario della famosa e prestigiosa società di servizi finanziari, software e mass media omonima al suo nome. Dal 2001 al 2013 ha ricoperto la carica di sindaco di New York.

Il suo patrimonio, nel 2019, è stato stimato da Forbes in 52,4 milardi di dollari, cifra che lo ha piazzato al nono posto dei paperoni mondiali, subito prima di Larry Page (decimo) e dopo Mark Zuckerberg (ottavo). Bloomberg è celebre anche per le sue svariate iniziative filantropiche.

Di seguito è stato stilato un elenco di frasi famose di Michael Bloomberg.

Ha aderito al “The Giving Pledge”, una campagna per incoraggiare le persone estremamente ricche a contribuire con la maggior parte delle loro ricchezze a cause filantropiche.[2]

L’Europa ha bisogno di leadership.

Le cose non migliorano per caso.

È necessario portare nuova linfa nelle società.

Stabilire priorità e fare delle scelte, ecco cos’è la leadership.

È importante capire che a un certo punto non si è più padroni della scena.

La filantropia privata è talmente irrilevante da non poter nemmeno essere misurata.

Se non risolvi un problema la prima volta che te lo trovi di fronte, ti accorgerai poi che è peggiorato.

Alla fine tutto si riduce ad una frase: “Hai voluto essere il presidente o il primo ministro? Hai il dovere di trovare una soluzione.

In America tutti pagano le tasse. Ci può essere qualcuno che imbroglia, ma tutti presentano una dichiarazione dei redditi.

In Italia c’è sempre stata la “dolce vita”. Gli italiani sono naturalmente dotati di ottimismo, è nella loro cultura. Detto questo, i problemi economici in Italia sono enormi.

Possiamo invertire la rotta corrente e sbagliata del nostro paese, se iniziamo a basare le nostre azioni su idee, valori condivisi e un impegno a risolvere i problemi senza riguardo per il partito.

Impeachment per Donald Trump? Credo che sia una cosa molto seria e prima ero contrario, ma ora dopo aver visto tutte le prove, penso che si debba procedere contro il presidente.

(In riferimento all’orologio del suo ufficio sul quale erano indicati i giorni che mancavano alla fine del suo mandato come sindaco di New York) Si tratta di un monito, mi ricorda quanto sia importante ogni singolo giorno, perché questo è il tempo che mi resta.

L’Oceano è sempre stato grande. Faccio spesso questo esempio: se a Roma cercassi di pagare un tassista in sterline, questo si lamenterebbe e mi maledirebbe, ma poi mi porterebbe in una banca per cambiarle; a New York il tassista mi porterebbe dritto alla polizia.Troppe persone passano il tempo a tormentarsi, chiedendosi continuamente: “Avrei dovuto… avrei potuto… se fosse stato…”. A cosa serve? Io penso che domani sarà un giorno migliore di oggi, non so cosa porterà ma so che questa filosofia aiuta ad avere una vita migliore.

I problemi dell’Europa sono iniziati molto tempo fa e avreste dovuto cominciare ad affrontarli allora. Ma parlarne è inutile, ormai questa è storia e possiamo metterla da parte, ciò che viviamo è il presente. La questione, oggi, non è ciò che l’Europa avrebbe dovuto fare, ma ciò che dovrebbe fare oggi.

I politici hanno bisogno di essere eletti e devono sempre dare la colpa a qualcun altro. Abbiamo creato una cultura nella quale c’è sempre un colpevole, ma non siamo mai noi. E così attacchiamo l’Europa e la Cina, dimenticando che questi sono i mercati a cui vendiamo i nostri prodotti.

È difficile far accettare le misure di austerità volte a riequilibrare la spesa pubblica quando il tasso di disoccupazione è alto. Non è semplice promuovere investimenti a lungo termine, quelli per i quali i benefici saranno visibili dopo 5, 10 o 20 anni, quando i soldi scarseggiano e le casse dei governi non scoppiano di salute.

Se guardiamo indietro alla New York negli Anni Settanta, vediamo che allora la città smise di investire sul futuro, di puntare sulla sicurezza nelle strade, di raccogliere l’immondizia e di scommettere su nuove idee: è stato allora che la città è crollata. La popolazione si è ridotta e ci sono voluti due o tre decenni per riprenderci.