Platone: frasi, massime e citazioni del filosofo ateniese

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Platone è stato un filosofo greco vissuto tra il 428 e il 348 a.C. Fu allievo di Socrate e a sua volta fu maestro di Aristotele. Insieme ai due citati pensatori greci, Platone ha posto le basi del pensiero filosofico occidentale.

Nato ad Atene da genitori aristocratici, fondò nel 387 una scuola che intitolò Accademia e che fu consacrata al dio Apollo e alle sue muse. Le sue opere più celebri sono i dialoghi: il Fedone, il Simposio, la Repubblica e il Fedro, solo per citarne alcuni.

In questa pagina troverete le frasi più belle e le citazioni attribuite a Platone.

L’anima ci comanda di conoscere colui che ci ammonisce ‘Conosci te stesso’.

La malvagità corre molto più veloce della morte.

Non ubbidisco dentro me a nessuno, salvo che alla ragione.

Colui che ama è cosa più divina di chi si lascia amare, perché un dio lo possiede.

Ciò che non si possiede né si conosce, non si può dare né insegnare ad altri.

Far del male non è per nulla diverso dall’essere ingiusti.

Chissà se ciò che è chiamato morire è vivere, oppure se vivere è morire.

L’anima di un uomo è immortale e incorruttibile.

Nessun male può accadere ad un uomo giusto, sia durante la vita che dopo la morte.

L’anima ci comanda di conoscere colui che ci ammonisce ‘Conosci te stesso’.

Una vita senza ricerca non è degna per l’uomo di essere vissuta.

Dai potenti vengono gli uomini più malvagi.

Prima bisogna mostrare Amore così com’è, e poi le sue opere.

Amore è possesso perenne del bene.

Le parole false non sono solo male in se stesse, ma infettano l’anima con il male.

Io ritengo che essere ricchi sia un bene molto prezioso, ma non per chiunque, bensì solo per un uomo equilibrato.

Non bisogna invidiare chi non è degno di essere invidiato né gli sciagurati, ma averne piuttosto compassione.

La pena che i buoni devono scontare per l’indifferenza alla cosa pubblica è quella di essere governati da uomini malvagi.

Nessun uomo è nato per essere immortale, né, se lo divenisse, sarebbe per questo felice, anche se molti pensano il contrario.

La virtù non ha padrone; secondo che la onori o la spregi, ciascuno ne avrà più o meno. La responsabilità è di chi sceglie, il dio non è responsabile.

Hai torto, amico, se pensi che un uomo di qualche merito debba star lì a calcolare il rischio di vita e di morte, invece di pensare se ciò che fa è giusto o ingiusto e se si è comportato da uomo onesto o malvagio.

Nessuno sa cosa sia la morte e se essa non sia il maggiore di tutti i beni; e invece gli uomini ne hanno paura, come se sapessero bene che essa è il più grande dei mali.

Ciascuno di noi, in quanto è stato tagliato come si fa con le sogliole, è la metà, il contrassegno, di un singolo essere; e naturalmente ciascuno cerca il contrassegno di se stesso.

Non il vivere è da tenere in massimo conto, ma il vivere bene… E il vivere bene è lo stesso che il vivere con virtù e con giustizia.

L’uomo è un prigioniero che non può aprire la porta della sua prigione e scappare… deve aspettare; e non è libero di gestire la sua vita finché un dio non lo chiama.

Soltanto l’amante può giurare e avere il perdono dagli dei, se trasgredisce un giuramento: dicono infatti che un giuramento d’amore non ha valore.

Che strana cosa sono il piacere e il dolore; sembra che ognuno di loro segua sempre il suo contrario e che tutti e due non vogliano mai trovarsi nella stessa persona.

Capii ben presto che i poeti componevano le loro opere non facendo uso del cervello ma per una certa disposizione naturale, per una sorta di ispirazione, come gli indovini e i profeti.

La scoperta della scrittura avrà l’effetto di produrre la dimenticanza nelle anime che l’impareranno, perché, fidandosi della scrittura, queste si abitueranno a ricordare dal di fuori mediante segni estranei, e non dal di dentro e da sé medesime.

Gli uomini si associano tra loro per le varie necessità di cui hanno bisogno; e quando hanno raccolto in un’unica sede molte persone per ricevere aiuto dalla comunanza reciproca, nasce quella coabitazione cui diamo il nome di città.

Né c’è legge che possa assicurare la pace ad uno Stato i cui cittadini si credono in dovere di dilapidare ogni sostanza in spese pazze, e stimando quasi un obbligo l’ozio, interrotto solamente da banchetti, libagioni e piaceri d’amore.

Dopo che la natura umana fu divisa in due parti, ogni metà per desiderio dell’altra tentava di entrare in congiunzione e cingendosi con le braccia e stringendosi l’un l’altra, se ne morivano di fame e di torpore per non volere fare nulla l’una separatamente dall’altra.

Attribuite

Il bello è lo splendore del Vero.

Il più importante e principale affare pubblico è la buona educazione della gioventù.

Se la gente parla male di te, vivi in modo tale che nessuno possa crederle.

La bellezza è mescolare in giuste proporzioni il finito e l’infinito.

La poesia si avvicina alle verità essenziali più della storia.

La filosofia è la musica più grande.

La musica fa bene al cuore e all’anima.

Non possiamo fare d’un essere libero uno schiavo, in quanto un tale essere è sempre libero, anche in prigione.

Si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco, che in un anno di conversazione.

Ci sono tre classi di uomini: gli amanti della saggezza, gli amanti dell’onore, e gli amanti del guadagno.

Gli uomini saggi parlano perché hanno qualcosa da dire; gli sciocchi perché devono dire qualcosa.

Il comportamento umano scaturisce da tre fonti principali: desiderio, emozione, e conoscenza.

Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce.