Proverbi veneti

Il Veneto è una regione dalle mille sfaccettature che racchiude in sè tesori di natura, arte e tradizioni popolari e culturali. Si tratta di una terra dal fascino quasi unico ed inconfondibile grazie alla sua grande varietà di paesaggi: dalle Dolomiti al mare, passando per le suggestive zone del lago di Garda.

Il Veneto è reso singolare anche dalla presenza del paesaggio lagunare. Proprio sulla Laguna sorge una città unica nel suo genere come Venezia, che richiama turisti e visitatori da ogni angolo del mondo. A completare le ricchezze del Veneto ci sono le tradizioni del suo popolo.

A rendere unica la tradizione popolare veneta ci sono il dialetto, personaggi del folclore conosciuti in tutto il mondo e usanze e riti che si tramandano da secoli. Ecco di seguito un ricco elenco di proverbi e modi di dire veneti, per meglio conoscere una tra le più affascinanti regioni italiane.

 

A pagar e a morir, gh’è sempre tempo.

(Per pagare e per morire c’è sempre tempo)

Aqua turbia, vadagno de pescatore.

(L’acqua sporca è un vantaggio per il pescatore)

Chi rompe de veccio, paga de novo.

(Chi rompe il vecchio ripaga con il nuovo)

Pecato confessà, l’è mezzo perdonà.

(Peccato confessato, mezzo perdonato)

Per conosser furbo, ghe vol un furbo e mezo.

(Per fregare un furbo ci vuole un furbo e mezzo)

Piegora che sbeca perde ‘l bocon.

(La pecora che bela perde il boccone)

Sasso trato e parola dita no torna più indrìo.

(Sasso lanciato e parola detta non tornano indietro)

Tuti no pol star a messa vicin al prete.

(Non tutti possono ascoltare la messa vicino al prete)

Una volta core el can e l’altra el lievro.

(Una volta corre il cane e una volta la lepre)