Renato Zero: le migliori frasi e citazioni del Re dei Sorcini

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Renato Zero, pseudonimo di Renato Fiacchini, è un celebre cantautore italiano. Nato a Roma nel 1950, Renato è molto più di un solo cantante è infatti anche ballerino, showman e produttore discografico. Istrionico e magnetico, nel corso della sua lunga e fortunata carriera Renato Zero ha pubblicato ben 42 album e ha firmato più di 500 canzoni.

Il ‘re dei sorcini’, così come viene affettuosamente soprannominato, ha scalato le più importanti classifiche musicali con brani come Triangolo, Cercami, Madame e Mi vendo.

Di seguito si troveranno alcune delle frasi più belle tratte dalle canzoni più famose di Renato Zero.

Chi vuoi che se ne accorga mai | sparire è facile in questa città | ognuno preda dei fantasmi suoi | vite spogliate di una dignità.

È meglio fingersi acrobati che sentirsi dei nani.

Mi vendo la grinta che non hai, in cambio del tuo inferno ti do due ali sai..

Ma che uomo sei se non hai il cielo!?

Manichini, senza volto, senza età | Fili sottili uniti, per fatalità | Un destino uguale, una stessa verità | Il manichino ha un’anima e forse non lo sa.

Dietro questa maschera c’è un uomo e tu lo sai | l’uomo di una strada che è la stessa che tu fai | e mi trucco perché la vita mia | non mi riconosca e vada via.

Lui chi è? | come mai l’hai portato con te? | il suo ruolo, mi spieghi qual è? | Io volevo incontrarti da sola… semmai.

Il triangolo no, non l’avevo considerato, | d’accordo ci proverò, la geometria non è un reato, | garantisci per lui, per questo amore un po’ articolato… | mentre io rischierei, ma il triangolo io lo rifarei…

Dimentica, c’è chi dimentica | distrattamente un fiore una domenica | e poi silenzi. E poi silenzi.

Bella la vita che se ne va… Vecchi cortili dove il tempo non ha età; i nostri sogni, la fantasia… Ridevi forte e la paura e l’allegria…

Niente trucco per me, | via le luci stasera | che a guardarti negli occhi | sia la faccia mia vera.

Spiagge, immense ed assolate | spiagge già vissute, amate poi perdute | in questa azzurrità, fra le conchiglie e il sale | quanta la gente che, ci ha già lasciato il cuore.

Un’altra vela va, fino a che non scompare | quanti segreti che appartengono al mare.

Quando vinci sono tutti là. Si paga a caro prezzo ciò che credi sia lealtà.

Penso che è stupendo | restare al buio abbracciati e muti | come pugili dopo un incontro | come gli ultimi sopravvissuti.

Cercami, non soltanto nel bisogno, tu cercami, con la volontà e l’impegno, reinventami.

Sono stato invadente, eccessivo, lo so, il pagliaccio di sempre, anche quello era amore però.

Oggi che fatica che si fa, com’è finta l’allegria, quanto amaro disincanto.

Nella guerra dei numeri | che speranze hanno i deboli?

Io mi fermo qui, in quest’angolo dove tutto avviene in tempo reale amore dopo amore.

Ascolta il tuo maestro, il mondo è questo: prima l’arte e la passione e dopo il resto.

Provaci a riemergere | da quei sogni che | il tuo silenzio ha ucciso | che ne sai dell’origine | delle lacrime | se non hai mai pianto.

Chissà se come me ti volti mai | a immaginare i giorni che non hai | i fiori che non sbocceranno più | Non vuoi lasciarmi neanche tu.

Puoi fidarti a lasciarmi il cuore | nessun dolore lo sfiorirà.

Non mi spaventa niente | tranne competere con l’amore | ma questa volta dovrò riuscirci | guardarti in faccia senza arrossire.

Svegliami | se c’è musica | che quest’anima ha voglia di emozioni | svegliami | meravigliami con lo spirito delle tue invenzioni.

Perché questo è il nostro mondo. Perché solo non vivrei. Se vuoi la luna te la prendo. Per te che cosa non farei!

Stringimi le mani ancora un po’ (ognuno si difende come può!), chiudo gli occhi non svegliarmi, no! (senza un progetto non vivrò!)