Roger Federer, le frasi più belle del tennista

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Roger Federer è uno dei più grandi sportivi di sempre. Il celebre tennista svizzero, nato a Basilea nel 1981, è infatti il giocatore che ha vinto più titoli nei tornei del Grande Slum e non solo. Soprannominato King Roger o The Swiss Maestro, il campione è un vero e proprio uomo dei record, in virtù delle conquiste e dei traguardi raggiunti sul campo da tennis.

Si calcola che nel corso della sua lunga e gloriosa carriera, Federer abbia guadagnato oltre 525 milioni di euro e non a caso l’autorevole rivista Forbes l’ha spesso inserito nella classifica degli sportivi più pagati al mondo.

Di seguito si riportano alcune delle frasi più celebri dell’elegante campione svizzero Roger Federer.

 

Con il passare degli anni, accarezzo sempre più l’idea di giocare contro le generazioni future giocando con la storia.

Penso che si possa vivere anche senza Roger Federer. Il tennis è più grande del tennista.

Le vittorie ti dicono sempre la verità.

Guardare una partita è una sofferenza maggiore rispetto al giocarla in prima persona. Quando sono io ad avere la racchetta in mano mi sento meno vulnerabile.

Il mio compito è quello di giocare bene a tennis, sta a voi trovare le parole opportune.

Ho sempre saputo di avere molto talento, sentivo di avere qualcosa di speciale, ma non sapevo che era così… folle.

Sono un maledetto perfezionista: non mi accontento mai. Alcuni dei miei colpi vengono da sé, ma dietro ad altri c’è moltissimo lavoro.

Il talento può essere una trappola. La possibilità di scelta può confondere. E quel ch’è più pericoloso è il narcisismo. Ci si compiace del colpo miracoloso, si ricevono applausi, si finisce per giocare per gli altri, per il pubblico. È rischiosissimo.

Da giovane ero un po’ pigro nell’allenamento altrimenti avrei raggiunto prima il successo.

Sono contento, equilibrato, realista. Non dimentichi che sono svizzero, quindi poco propenso a viaggiare con la mente verso pianeti lontani.

Ho creato un mostro, perché tutti si aspettano che io vinca sempre.

Mi piace pensare che se non fossi riuscito nella carriera di tennista avrei potuto fare il calciatore.

È uno sport crudele. Ti trascina per cinque lunghi set in una finale e poi ti lascia sconfitto.

Tutti dicono che sono il più forte del mondo, ma io ho bisogno di Mirka per essere il più forte.

Mi piace giocare contro coloro che mi hanno battuto in passato, soprattutto all’inizio della mia carriera, mi piace provare a recuperarli.

Credo che la cosa più importante nel prendere rischi sia che tu creda in quello che stai facendo, che ti impegni al 100%. Un impegno dell’80% non è sufficiente.

Non è facile, soprattutto sul piano mentale, e combattere i tuoi demoni è dura. Quando ero più giovane ho dovuto sconfiggerne parecchi.

Mi piacerebbe essere Lenny Kravitz, il cantante, l’ho visto dal vivo a Parigi e il rapporto col pubblico mi ha sconvolto. E vorrei provare la sensazione di un calciatore in uno stadio.

Ho appena sentito che 15 anni fa, il 22 settembre 1997, sono entrato per la prima volta nel ranking ATP, al numero 803, con 12 punti. Eccomi pronto per i prossimi 15.

La gente mi ammira, tutti ascoltano quello che ho da dire, osservano e giudicano ciò che faccio. Con gli anni ho capito che se hai preso tanto qualcosa devi restituire.

Amo questo sport, che è artistico e insieme atletico, e l’amerò anche quando smetterò.

C’è gente che quando vince non sorride. E c’è gente che dopo avere vinto, non smette di sorridere per settimane. Io sono il genere di persona che lascia scorrere le lacrime.

Accetto il ruolo di superstar internazionale. Mi piace essere un idolo dei giovani perché amo rappresentare lo sport in modo corretto.

Sfida è quando vuoi riuscire in qualcosa per la prima volta. Una volta che l’hai fatto, giochi per il piacere di essere il migliore nel tuo lavoro e di guadagnare, ma non hai più niente da dimostrare.

Ho voglia di rivedere il mio amico Francesco Totti, visto che non risponde ai miei SMS. Anche se fa le pubblicità in inglese, lui in realtà non sa parlarlo, e su questa cosa lo prenderò in giro molto.