Sandro Pertini, le frasi dell’indimenticabile Presidente

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Sandro Pertini è stato un politico, giornalista e partigiano italiano. Nato in provincia di Savona nel 1896, Pertini fu il settimo Presidente delle Repubblica Italiana, in carica dal 1978 al 1985. Durante gli anni del Fascismo si distinse per la sua ferma e decisa opposizione al regime.

Nell’aprile del 1945 partecipò agli eventi che portarono all’insurrezione e alla liberazione di Milano dal giogo nazi-fascista e votò il decreto che condannò a morte Benito Mussolini e gli altri gerarchi nazisti.

Ecco di seguito alcune delle frasi più belle attribuite a Sandro Pertini, uno dei politici italiani più carismatici di tutti i tempi.

Il modo migliore di ricordare i morti è quello di pensare ai vivi.

Nessuno può negare che la P2 sia un’associazione a delinquere.

Libero fischio in libero Stato.

Bisogna che la Repubblica sia giusta e incorrotta, forte e umana: forte con tutti i colpevoli, umana con i deboli e i diseredati.

Bisogna sia assicurato il lavoro ad ogni cittadino. La disoccupazione è un male tremendo che porta anche alla disperazione.

Sono del parere che la televisione rovina gli uomini politici, quando vi appaiono di frequente.

Non si può parlare di fede politica parlando del fascismo, perché il fascismo opprimeva tutti coloro che non la pensavano come lui.

I giovani non hanno bisogno di prediche, i giovani hanno bisogno, da parte degli anziani, di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo.

Vogliamo che i nostri giovani siano degli uomini liberi, in piedi, a fronte alta, padroni del loro destino e non dei servitori in ginocchio.

Sono socialista, da più di mezzo secolo. Per me socialismo vuol dire esaltazione della dignità dell’uomo; e quindi il socialismo non può andare disgiunto dalla libertà.

Al di sopra di ogni differenza ideologIca, politica, di ogni razza, al di sopra di ogni credo, e di ogni differenza di credo religioso, tutti i popoli della terra si pronuncerebbero per la pace contro la guerra.

Battetevi sempre per la libertà, per la pace, per la giustizia sociale. La libertà senza la giustizia sociale non è che una conquista fragile, che si risolve per molti nella libertà di morire di fame.

Ho vissuto a Milano una esperienza che mi ha confermato nell’idea che il nostro popolo è capace delle più grandi cose quando lo anima il soffio della libertà e del socialismo. (Al funerale di Enrico Berlinguer)

Craxi ha dimostrato di essere un vero socialista, specialmente nella gestione della politica estera, e sulla scena internazionale.

De Mita è molto intelligente, e cerca di sfruttare al massimo gli attuali contrasti tra socialisti e comunisti.

Sono stato e sono uomo di parte e sarò sempre devoto alla fede politica che da oltre mezzo secolo arde nell’animo mio. Essa è la ragione prima della mia esistenza. Se rinunciassi a questa fede, cesserei spiritualmente di vivere.

Oggi, dopo le tristi esperienze subite, noi tutti sappiamo che la società contemporanea rimane sempre esposta al virus totalitario.

Dobbiamo con la nostra attività di ogni giorno, con la nostra limpida condotta essere d’esempio ai giovani e far sì che essi, stimando i membri del Parlamento, al Parlamento guardino fiduciosi.

L’Italia desidera riaffermare la sua totale opposizione ai principi dell'”apartheid” tuttora vigenti, con attenuazioni sino ad ora del tutto insufficienti.

L’Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai, sorgente di vita.

La Costituzione è un buon documento; ma spetta ancora a noi fare in modo che certi articoli non rimangano lettera morta, inchiostro sulla carta. In questo senso la Resistenza continua.

Per me libertà e giustizia sociale, che poi sono le mete del socialismo, costituiscono un binomio inscindibile: non vi può essere vera libertà senza giustizia sociale, come non vi può essere vera giustizia sociale senza libertà.

L’appello che io faccio ai giovani è questo: di cercare di essere onesti, prima di tutto. La politica deve essere fatta con le mani pulite. Se c’è qualche scandalo, se c’è qualche uomo politico che approfitta della politica per fare i suoi sporchi interessi, deve essere denunciato!

Io non solo ho nominato De Filippo senatore a vita per i suoi meriti di grandissimo artista: anche per rendere omaggio alla città di Napoli, che si sente tanto abbandonata.

Non mi sembrò un tipo umano, Nixon. Mi sembrò molto arrogante, molto pieno di sé. Uh, quella mascella! Non mi piace proprio, quella mascella. E quei lineamenti da bulldog. Non mi piacciono proprio. Denunciano una prepotenza.

Sono al fianco di chi soffre umiliazioni e oppressioni per il colore della sua pelle. Hitler e Mussolini avevano la pelle bianchissima, ma la coscienza nera. Martin Luther King aveva la pelle color dell’ebano, ma il suo animo brillava della limpida luce.

Mu’ammar Gheddafi? Quell’uomo è un pazzo. Un pericolo per la pace.

Cade Salvador Allende al suo posto di lotta, la libertà si spegne nel Cile e si spegne anche la voce del grande poeta Pablo Neruda, il poeta “della dignità umana violata”.

Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire.

Noi socialisti, quando non sappiamo cosa combinare, ci dividiamo. Se domani tre socialisti finiscono naufraghi in un’isola deserta, sa cosa fanno? Prima issano un cencio bianco perché una nave li veda, poi strappano il cencio in tre parti e formano tre correnti del Partito socialista.

A volte capita che debba andare ai ricevimenti e allora vedo quei professionisti ricchi e provo una tale pena per loro. Hanno conquistato il denaro, sì. Hanno conquistato il successo e il potere. Eppure sono frustrati perché si sono accorti di aver avuto una vita vuota. Non vorrei essere al posto loro quando viene l’ora dei lupi. Ingmar Bergman la chiama l’ora dei lupi, cioè l’ora antelucana, l’ora in cui ci troviamo soli anche se accanto c’è la compagna della nostra vita, e non possiamo mentire a noi stessi.