Søren Kierkegaard: frasi e aforismi famosi del filosofo danese

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Søren Kierkegaard è nato a Copenaghen il 5 maggio 1813. Filosofo, teologo e scrittore, il suo pensiero è ritenuto da diversi studiosi ed esperti il punto di avvio dell’esistenzialismo. Nell’autunno del 1855, in seguito a una caduta per strada, fu ricoverato al Friedriks Hospital di Copenaghen. Qui trascorse i suoi ultimi giorni. Gli fu diagnosticata una grave lesione spinale e un’emorragia cerebrale. Kierkegaard si spense l’11 novembre 1855, all’età di 42 anni.

Di seguito è stata redatta una lista di frasi celebri di Søren Kierkegaard.

Chi striscia sulla terra non è esposto a cadere tanto facilmente come chi sale sulle cime delle montagne.

Grande è la fedeltà femminile, specie quando la si declina!

L’essenza della donna è un abbandono sotto forma di resistenza.

Le idee fisse sono come, per esempio, i crampi ai piedi – il rimedio migliore contro di esse è camminarci sopra.

L’attesa è il cordone ombelicale della vita superiore.

È meglio dare che ricevere, ma a volte c’è più umiltà nell’accettare piuttosto che nel dare.

Ci vuole più coraggio per dimenticare che per ricordare.

Si può vedere che l’amore ha vinto il mondo dal fatto che esso ricambia il male col bene.

Non importa sapere che Dio esiste; importa sapere che Dio è amore.

Nulla di finito nemmeno l’intero mondo può soddisfare l’animo umano, che sente il bisogno dell’eterno.

L’ironia è l’occhio sicuro che sa cogliere lo storto, l’assurdo, il vano dell’esistenza.

Se un uomo fosse tanto furbo da poter nascondere di esser pazzo, potrebbe far impazzire tutto il mondo.

Se avessi avuto la Fede, sarei rimasto con Regina: ora l’ho compreso.

Le seconde nozze sono soltanto una mediocre ristampa, una mediocre seconda edizione.

Che cos’è la speranza? Un astuto traditore che è più perseverante perfino dell’onestà.

Giobbe sopportò tutto – ma quando vennero i suoi amici… a consolarlo, allora perse la pazienza.

Togli il paradosso da un pensatore e avrai un professore.

La fede comincia appunto là dove la ragione finisce.

L’angoscia è una faccenda pericolosa per gli smidollati.

Lascia che altri si lagni che i tempi sono cattivi: io mi lagno ch’essi sono miserabili, perché senza passione.

Il dubbio è il movimento interno del pensiero stesso, e nel mio dubbio mi comporto più impersonalmente che posso.

La mia vita è purtroppo fatta al congiuntivo: fa’, o mio Dio, ch’io abbia una forza indicativa!

Se io preferisco tanto l’autunno alla primavera, è perché in autunno si guarda il cielo — in primavera la terra.

Il paganesimo non avanza mai verso la verità più di quanto non abbia fatto Pilato che disse: che cos’è la verità? e poi la crocifisse.

Il paganesimo aveva un dio per l’amore ma non per il matrimonio; il cristianesimo ha, oserei dire, un dio per il matrimonio ma non per l’amore.

Ci sono uomini il cui destino deve essere sacrificato per gli altri, in un modo o nell’altro, per esprimere un’idea, ed io con la mia croce particolare fui uno di questi.

È innegabile che nel mondo esiste tanta gente meschina che vuole trionfare su tutto quello che si eleva di un solo palmo dalla mediocrità.

In ogni campo, per ogni oggetto, ecc., son sempre le minoranze, i pochi, i rarissimi, i Singoli, quelli che sanno: la Folla è ignorante.

La mia anima si rifugia sempre nel Vecchio Testamento ed in Shakespeare. Là almeno si sente qualche cosa: là son uomini che parlano. Là si odia! là si ama, si uccide il nemico, si maledice ai posteri per tutte le generazioni; là si pecca.

Dio non pensa, Egli crea; Dio non esiste, Egli è eterno. L’uomo pensa ed esiste e l’esistenza separa pensiero ed essere, li distanzia l’uno dall’altro nella successione.

Fin dalla prima infanzia porto una freccia di dolore confitta nel cuore. Fin quando mi sta confitta, sono ironico – se vien levata, io muoio.

L’uomo non fa quasi mai uso delle libertà che ha, come ad esempio della libertà di pensiero; si pretende invece come compenso la libertà di parola.

Non c’è una vittoria più bella di quella ottenuta perdonando, poiché in questo caso perfino lo sconfitto si sente lieto di glorificarla.

Sembra che gli uomini abbiano avuto il dono della parola non per nascondere i pensieri, ma per nascondere il fatto che non hanno pensieri.

Nell’uomo l’essenziale è l’essenziale e per tanto è sempre lo stesso, nella donna l’accidentale è essenziale e pertanto è inesauribile diversità.