Tiziano Ferro, le frasi del cantautore italiano

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Tiziano Ferro, classe 1980, è uno dei più famosi ed apprezzati cantautori italiani degli ultimi anni. Grazie allo straordinario successo di album come Rosso Relativo, L’amore è una cosa semplice e Nessuno è solo, l’artista è diventato una celebrità anche all’estero.

Nel corso della sua carriera, il cantautore ha venduto oltre 15 milioni di copie di dischi nel mondo ed in particolare in Europa ed in America Latina.

Ecco che in questa pagina si riportano le frasi più belle tratte dalle canzoni di Tiziano Ferro.

Perché se sei felice ogni sorriso è oro.

Io credo che la fine arrivi una sola volta. Tutto ciò che arriva prima o è regresso o è una svolta.

E solo io, posso capire al mondo quanto è inutile odiarsi nel profondo.

La nostra fine non fu niente di speciale rispetto al fatto che poi tutto sa passare.

E riconobbi il tuo sguardo in quello di un passante, ma pur avendoti qui ti sentirei distante.

Ti verrò a prendere con le mie mani e sarò quello che non ti aspettavi. Sarò quel vento che ti porti dentro e quel destino che nessuno ha mai scelto.

Nego i ricordi peggiori, richiamo i migliori pensieri, vorrei ricordassi tra i drammi più brutti che il sole esiste per tutti.

Poi mi chiedi come sto e il tuo sorriso spegne i tormenti e le domande.

Scivoli di nuovo e ancora come se non aspettassi altro che sorprendere le facce distratte troppo assenti per capire i tuoi silenzi. C’è un mondo di intenti dietro gli occhi trasparenti, che chiudi un po’…

Chi si è pentito chi mi ha baciato per chi ha sorriso, chi un po’ meno. Buonanotte a te, buonanotte a quelli come me quelli come me.

E non vuoi nessun errore, però vuoi vivere… Perché chi non vive lascia il segno del più grande errore.

Vorrei donare il tuo sorriso alla luna perché di notte chi la guarda possa pensare a te, per ricordarti che il mio amore è importante, che non importa ciò che dice la gente.

E stavo attento a non amare prima di incontrarti e confondevo la mia vita con quella degli altri, non voglio farmi più del male adesso amore, amore.

Proporzioni dirette o inverse il legame tra tempo e gioie perse.

Ho passato tanti anni in una gabbia d’oro, sì forse bellissimo, ma sempre in gabbia ero.

Ricorda che con il ritorno inizia un altro viaggio… e se il mondo non finirà mai tu scegli testardo il cammino, padrone di un solo destino!

Ognuno ha i suoi limiti, i tuoi li ho capiti bene.

Soffrendo di un amore raro, che più lo vivo e meno imparo.

Ho un segreto. Ognuno ne ha sempre uno dentro. Ognuno lo ha scelto o l’ha spento. Ognuno volendo e soffrendo.

Perché chi fugge non sarà per niente un vero vincitore.

Ti sei chiesto mai perché capita che farsi male è più facile che darsi un bacio.

Ognuno ha il diritto di dire, ognuno quello di non ascoltare.

Cerco tra tutta la gente almeno un tuo dettaglio. Ho in testa recrudescenze della tua ultima carezza.

Tutto questo coraggio non è neve, e non si scioglie mai neanche se deve.

Alice è un emblema di stile e di integrità. È un esempio di come ci si dovrebbe comportare quando si fa musica: seguendo l’istinto e la passione, assecondando i propri tempi e le proprie sensibilità. Scrivere per lei è stata una delle sfide più stimolanti dei miei ultimi dieci anni da autore.

Tante persone non sanno cos’è l’omosessualità. L’amore è spesso vittima di persecuzione, bisogna parlare anche di questo.

Nelle mie canzoni ci metto i miei sentimenti, le mie solitudini, le cose che non so comunicare nemmeno ai miei cari. Quando scrivo, a volte mi metto a piangere. Mi è successo anche in pubblico, ma non mi sono vergognato. Mai vergognarsi della sincerità!

È facile lamentarsi degli altri, bisogna sempre guardarsi dentro.

La solitudine la conosco bene, in generale io vivo di quella, anche perché se non facessi così starei male, come mi è capitato i primi tempi, durante i viaggi, ho imparato a farmela amica.

A volte penso di aver sbagliato lavoro perché uno con il mio carattere arriva a non goderselo. Sono solitario, permaloso, viscerale, uno che ha sempre dei tormenti in testa, e non va tanto d’accordo con l’esposizione, col successo, con le aspettative.

Vorrei che la mia musica facesse agli altri quello che la musica ha fatto a me quando ero piccolo: farmi sognare, riflettere, pensare, festeggiare.

Mi piace l’idea di chiedermi cosa sto facendo in questo periodo della mia vita, ma anche l’idea di invitare le persone a fare lo stesso, a farsi delle domande, anche senza darsi risposta subito.

La cosa che mi colpisce della Sardegna è la sua testardaggine e forza di carattere. Ogni volta che vengo a Cagliari avrei voglia di scriverle una lettera per dichiararle il mio amore. La prima volta ci sono venuto a quindici anni – gita scolastica in terza liceo – e ogni volta è stata una rivelazione. Mi sembra, la Sardegna, uno di quei posti dalla personalità talmente forte che se non lo ami ti odia lui. Tornare qui mi rigenera ed è una sensazione paragonabile solamente a quella che provo quando torno nella mia città.