Trilussa, le frasi celebri del poeta e giornalista

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Trilussa, pseudonimo di Carlo Alberto Camillo Mariano Salustri, è stato un poeta e giornalista italiano, vissuto tra il 1871 e il 1950. Lo scrittore deve la sua fama alle sue composizioni in dialetto romanesco. L’autore iniziò a dedicarsi ai versi fin da giovanissimo. All’età di sedici anni pubblicò il suo primo componimento e per tutta la sua carriera ha continuato a pubblicare poesie e favole sui giornali, per poi raccoglierle in diversi volumi.

Attraverso le sue opere il celebre poeta ha descritto e commentato la società italiana, sottolineandone la corruzione, l’ipocrisia e le meschinità.

In questa pagina sono riportate le frasi più belle tratte dalle opere di Trilussa.

L’umorismo è lo zucchero della vita. Ma quanta saccarina in commercio!

Se insisti e resisti, raggiungi e conquisti.

Se invece d’esse matto, fosse rimasto scemo solamente, chi sa che nome se sarebbe fatto!

Er bacio è er più ber fiore che nasce ner giardino de l’amore.

Lo struzzo magna più der necessario perché se crede un alto funzionario.

Quando l’orgoglio pensa: – Non posso -, dice: – Non voglio.

Chi a raccoglier allori non s’adopra, non può sognare di dormirci sopra.

Il caso ci protegge più di qualunque legge.

Se vôi l’ammirazione de l’amichi nun faje capì mai quello che dichi.

Spesso una cosa stupida si regge perché viene approvata dalla Legge.

Sovrano come er popolo sovrano che viceversa nun commanna mai.

Spesso, più che la stima, è la prudenza che ce consija a fa’ la riverenza.

Mò me ne vado. (Ultime parole prima di morire il 21 dicembre 1950)

C’è un’Ape che se posa su un bottone de rosa: lo succhia e se ne va… Tutto sommato, la felicità è una piccola cosa.

Fece la fine de l’abbacchio ar forno perchè credeva ar libbero pensiero, perché si un prete je diceva: – È vero – lui rispondeva: – Nun è vero un corno!

Così, per esse certo d’avè ‘na corte onesta, er Re de la Foresta lo sai che diventò? Re der Deserto.

Credo in Dio Padre Onnipotente. Ma… ‘Ciai quarche dubbio? Tiettelo per te. La Fede è bella senza li ‘chissà’, senza li ‘come’ e senza li ‘perché’.

La lumachella de la Vanagloria ch’era strisciata sopra un obelisco, guardò la bava e disse: Già capisco che lascerò un’impronta ne la Storia.

Anche l’amore è un’arca che salva dal diluvio della vita, ma a tempesta finita non si sa mai la roba che si sbarca.

Roma de travertino, rifatta de cartone, saluta l’imbianchino, suo prossimo padrone. (Riferendosi alla visita di Hitler in Italia nel 1938)